Arriva...

La casa, e il piazzale esterno era pieno di creature. Teo guardava quella moltitudine di umanoidi, animali, che parlavano fra loro e con quelli del suo clan. Vide di nuovo la ragazza che correva dietro a Paul senza che lui se ne accorgesse, o meglio, faceva finta di non accorgersene.

Malphas al suo fianco guardava con lui tutta quella moltitudine di razze e colori, ascoltava chiacchiere e risate.

-Sei un demone?- Gli chiese Teo.

Malphas sorrise. -Sì...- voltò la testa a guardarlo. -Un demone e la figlia di due divinità che si innamorano e da loro sono nati dei licantropi...-

Teo lo guardò. -Eri già un demone prima di conoscerla?-

L'altro annuì. -Gli inferi erano sotto la tutela di Lucifero, ma ci furono delle lotte di potere e ci trovammo a servire un'altro demone superiore. Io me ne andai in giro per questo mondo e la conobbi anche i demoni amano, amiamo in un modo diverso, amiamo con passione, con furore. Ci dipingono come creature nere oscure ma se troviamo una luce che ci illumina, ne diventiamo dipendenti. Lei era la mia luce...-

-Ma suo padre non lo capì...-

Malphas sospirò. -No, per lui era colpa mia e maledisse il mio nome, ero già un demone una maledizione in più non è che mi sconvolgeva. Però le sofferenze che mi ha dato, non sono di livello fisico, sono al livello del cuore e con il Lupo Rosso ha maledetto anche se stesso.-

-Dove è ora lui?-

-Nessuno lo sa, nemmeno i divini. Si nasconde o è morto...- Si strinse nelle spalle.

-E gli va bene che la sua creazione distrugga tutto, tutti i mondi, tutte le creature? Ma che razza di creatura è...-

-È disperato...-

Teo sospirò tristemente. Perdere un amore, un figlio, una parte di sé muore con essi.

-Lo sei anche tu, ma non hai creato un mostro...-

-Perché sono io il mostro, se non l'avessi incontrata, non sarebbe mai morta...- Malphas lo mormorò prima di voltarsi e andarsene.

Vide che Arcadia gli correva incontro, ma la fermò con una mano per poi proseguire la sua camminata. Il volto della bambina divenne triste. L'altro albino le andò vicino posandole una mano sulla spalla e piegandosi sulle ginocchia per dirle qualche parola. La piccola fece un sorriso stentato ma poi gli prese la mano e si incamminò con lui.

-Sono così diversi da noi...- Paul era vicino a lui.

Teo gli sorrise divertito.

-E quella ragazzina ha deciso di farmi impazzire, è sempre nella mia testa, chiacchiera con il mio lupo, gli fa mille domande, e lui, come un coglione, gli risponde...-

Teo guardò il suo amico scoppiando a ridere e posandogli una mano sulla spalla.

-Amico mio, credo che anche se è diversa lei sia la tua mate e lo sai sia tu che il tuo lupo...-

Paul aggrottò la fronte. -Merda...-

Uno dei figli della vampira era là vicino. -Per noi è diverso, noi ci innamoriamo non con istinto animale, non abbiamo una mate. Ma rimaniamo uniti con il cuore a quell'unica persona per sempre...-

Paul guardò il mannaro. Era grande, era grosso, anche nella forma lupo. -E quindi cosa mi consigli di fare?-

-Fermati e parlale, come stiamo facendo noi ora. Tu la hai riconosciuta e Sunshine deve capirlo ancora...-

-Sunshine...- Mormorò Paul emettendo un lieve sospiro a quel nome.

Teo ridacchiò. -Forza vai a parlarle e tieni calmo il tuo lupo.-

Vide il suo amico gonfiare il petto e camminare a passo di marcia verso la ragazza, era piccola e minuta sembrava una ragazzina adolescente. Vide Black da lontano attento mentre stringeva gli occhi preoccupato, ma poi sorrise divertito e fissò la scena.

Paul si mise di fronte la ragazza che gli fece un enorme sorriso.

Lo vide aprire e chiudere la bocca un paio di volte senza riuscire ad emettere un suono.

Vide Sunshine alzarsi in punta di piedi e baciarlo davanti a tutti, allacciandogli le braccia intorno al collo per tirarlo piu vicino a sé. Le braccia di Paul La strinsero e la alzarono a una ventina di centimetri da terra e quelli che erano intorno a loro rimasero bloccati per alcuni minuti fissando la scena.

Black volse lo sguardo su Teo e gli sorrise. "Quando c'è amore e speranza, tutto il resto diventa nulla, i problemi si riducono, le differenze cessano di esistere..."

Teo spostò lo sguardo su Ersa che gli sorrise prima di tornare a parlare con Georg. Erano uno strano miscuglio di creature.

Il ciondolo che aveva al collo per una frazione di secondo gli pesò, lo trascinò a terra.

"Sto arrivando Apex...." Una voce gutturale, cattiva gli era entrata nel cervello. Ringhiò con forza facendo forza su se stesso si alzò in piedi guardando in lontananza. Una nube nera con dei riflessi rossi si stava avvicinando.

Emise un lungo ringhio, che fermò tutti.

Si voltarono tutti a guardare nella stessa direzione: quella nube era troppo bassa.

In pochi secondi ci fu un cambio di sensazioni di tutti. Erano tutti fuori, tutti nelle loro forme e quelli che potevano con le loro armi nelle mani. Di fronte a tutti, con vicino sua madre, suo padre, la vampira con il marito.

-Sta arrivando, non sappiamo chi o cosa sia, ma lo combatteremo!-

Un urlo generale lo sommerse.

La vampira dietro di lui gridò anche. -Siamo Guardiani!- E ci fu un altro grido uniforme.

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