Prologo


Una coltre nera ricopre ogni cosa. Mare. Cielo. Terra.

Ogni ondata spinge tutto in un baratro senza fondo.

E il gelo penetra nella mia pelle, tra le ossa. Inerme.

Tutto svanisce nel nero. Niente può ricominciare.

Un trillo. Acuto. Meccanico. Gli occhi si aprono e il nero svanisce. Il gelo si disperde.

Resta il torpore di un giorno come un altro. Una lieve patina di sudore ricopre il mio corpo. Scosto le coperte. Luce inonda la stanza. Un bianco che abbaglia.

In piedi. Mi dirigo verso lo specchio. Il mio volto è lì come sempre a fissarmi. Poi tutto sbiadisce.

Restano solo i miei occhi. Due pozze nere. Ciò che ho intorno viene risucchiato dentro.

I miei occhi sono il vortice nero che inghiotte tutto.

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