Capitolo 12

                                                                  EMMALINE

Il suo?... Uomo? Aveva proprio detto così. - Non sapevo che tu avessi ... - Max tento di parlare, ma Duncan lo interruppe dandogli una leggera spinta e allontanandolo da me. Poi mi attirò a sé, facendo aderire ogni centimetro del suo corpo al mio. Era molto più alto di me, così si abbassò affondando il viso tra i miei capelli. - Credevi davvero di potermi sfuggire ... Non ci riuscirai mai. - Mi disse con voce roca. Le sue labbra furono sul mio collo e da lì con una scia di piccoli baci risalì fino alle mie labbra. Mi baciò prima dolcemente, poi con sempre maggiore foga. La mia testa avrebbe voluto protestare, ma il mio corpo no. Schiusi le labbra e lo accolsi, rispondendo al suo bacio con la stessa intensità. Sembrava non finire mai, finchè sentii i denti di Duncan mordermi dolcemente il labbro inferiore e staccarsi dalla mia bocca per avvicinarsi al mio orecchio. - Ho bisogno di stare con te ... Se non mi segui subito, sarò costretto a prenderti qui, davanti a tutti ... Sai che ne sarei capace ... -

Quelle parole così crude avrebbero dovuto farmi ragionare su quello che stava succedendo, invece mi fecero bruciare di desiderio. Sentii la sua erezione premere contro di me . - Sei già tutta bagnata e gonfia per me. Sento la tua eccitazione e sto impazzendo. - Mi sussurrò prima di prendermi per mano e trascinarmi verso l'uscita.

Prima di poterla raggiungere, Cate mi si parò davanti e mi guardò con un'espressione confusa. - Emmaline!? - Mi feci forza per riuscire ad articolare qualche parola. - Sto andando via ... C'è stata un'emergenza. Poi ti spiego ...  - Aveva l'aria una po' scettica. - Sarà ... Ma se "lui" è l'emergenza, ti capisco. -  Concluse lanciando a Duncan uno sguardo di apprezzamento. Per la prima volta nella mia vita desiderai prendere a sberle la mia migliore amica, solo per aver guardato Duncan in quel modo. Mi allontanai  con lui senza voltarmi indietro. Recuperai la giacca dal guardaroba e uscimmo all'aria aperta.

Fuori era umido, una leggera nebbiolina stava scendendo coprendo tutto. Feci per infilarmi la giacca, ma lui mi fermò. - Non azzardarti mai più ad uscire vestita in questo modo. - Mi disse quasi rabbioso percorrendo con sguardo famelico il mio corpo. - Sei mezza nuda! Non voglio che gli altri ti vedano così. - Ora stava esagerando. Non aveva nessun diritto di rivolgersi a me in quel modo. Volevo protestare, ma il desiderio che sentivo per lui me lo impediva. Poi un fremito di rabbia riuscì a penetrare quella cappa di desiderio in cui ero rinchiusa. Rabbia che purtroppo non aveva niente a che fare con rivendicazioni femministe. Accidenti! Ero furente perchè mi ero ricordata la scena a cena il giorno prima con Sabine. Chissà cosa avevano fatto. Lui stava con un'altra. La gelosia sembrò soffocarmi. Cercai di controllarmi, ma non ci riuscii.  - Mentre tu puoi farti toccare da chiunque! - La rabbia stava sopraffacendo tutto, anche il desiderio. 

Lui mi mise la giacca e, tenendomi stretta contro di sé, cercò i miei occhi. - Ieri, dopo che Black ci ha interrotto, sono andato da Sabine e ho scopato con lei tutta la notte. Ma per ogni singolo momento ho immaginato che fossi tu. Non vorrei, credimi, desiderarti così ... Ma per quanto mi sforzi non riesco a non farlo ... - Nella sua voce, per la prima volta da quando l'avevo conosciuto, colsi una nota di vulnerabilità. Avrei dovuto ribattere, ma non ci riuscii. Gli intrecciai le mani dietro la nuca e lo baciai. Mi staccai a fatica dopo un po' dalla sua bocca per sussurrargli. - Ti voglio tanto anch'io ... -

Un ringhio feroce uscì dalla sua gola. Si guardò intorno, mi prese in braccio e portò dietro il locale, sulla spiaggia. - Non posso aspettare ... - Mi sussurrò con voce roca. C'era una piccola barca di legno arenata lì. Mi ci portò e dopo avermi baciata, mi adagiò dietro la barca, al riparo da occhi indiscreti. Lo vidi stringere i denti. - Se andiamo avanti non so se riuscirò a fermarmi. Il lupo vuole reclamarti ... Sai cosa significa? -

Non ne avevo la più pallida idea. Lo guardai con gli occhi annebbiati dal desiderio e scossi la testa. 

- Sarai mia per sempre ed io tuo. -

Sì sì si, il mio corpo lo stava gridando. Lo attirai a me.  Vidi un lampo di esultanza nei suoi occhi, poi la sua bocca calò sul mio corpo, lasciando una scia rovente dove passava. Indugiò sulla mia gola baciandola, leccandola, mordendola. Con le mani sciolse il nodo che teneva su il mio vestito, che mi scivolò alla vita, lasciando i miei seni liberi ed esposti allo sguardo bruciante di Duncan. I capezzoli si inturgidirono sotto i suoi occhi pieni di ammirazione e desiderio.  - Sono bellissimi ... -  Mi sussurrò toccandoli prima con devozione, poi sempre più rudemente.

Gemetti. Avevo bisogno di un tocco ancora più energico. Mi accontentò, afferrando tra i denti uno dei miei capezzoli e succhiandolo, mentre con la mano cominciò a tintillare l'altro. Il piacere cominciò a montare . Non ce la facevo ad aspettare ancora, volevo Duncan dentro di me. Tuffai le mani tra i suoi capelli e spinsi la sua testa sul mio seno come ad incitarlo. Capì il mio desiderio e morse il capezzolo che aveva in bocca, contemporaneamente tirò forte l'altro. L'orgasmo mi colse violento ed io non potei fare a meno di urlare. Piccole scosse percorsero tutto il mio corpo ed una corrente di energia potente si riversò dentro di me. Appena riuscii a riprendermi, con voce roca lo implorai. - Ti prego ... ho bisogno di averti dentro di me ... - Terminai la frase con un singhiozzo. 

Sollevò la testa dai miei capezzoli gonfi e arrossati. Mi baciò sulle labbra. Poi con un braccio mi sollevò portandomi al petto, mentre con l'altra mano prese a sbottonarsi i jeans. Li abbassò. Sotto non portava nulla ... Il suo pene era ... maestoso ... Mi si seccò la gola.  Lui mi scostò da sé un po' per farmelo vedere meglio. Non avevo molta esperienza in materia, ma il pene di Duncan era magnifico. Mi leccai le labbra e allungai un a mano per toccarlo, lui la scostò dolcemente. - Dopo ... - Mi sollevò il vestito e strappò le mutandine. Mi mise due dita dentro. -Sei già gonfia e bagnata per me ... Avrei voglia di assaporarti, ma ho bisogno di entrarti dentro e scoparti subito. .. Dopo avremo tempo per il resto ... - Detto ciò, mi posizionò sul suo membro.

Chissà se sarei riuscita a prenderlo tutto. Era così grosso ... Non avevo paura. Lo volevo e basta. Lui comincio a impalarmi, ero bagnatissima e accolsi facilmente la punta. Poi qualcosa lo bloccò. Una scintilla di sorpresa attraversò il suo sguardo. - Non puo'essere ... Sei vergine ... -

Abbassai gli occhi e sussurrai di sì. Non volevo che questo lo fermasse. Lui mi fece sollevare il viso e mi guardò intensamente. - Avresti dovuto dirmelo. Non ... - Lo interruppi. - Possiamo invece. Ti voglio. Ora. -

Si chinò a baciarmi appassionatamente cercando di uscire da me; opposi resistenza, costringendolo a rimanere in quella posizione. - Non ora cucciola. Ti farei male ... Meriteresti di meglio... - Mi disse, ma ogni parola che gli usciva dalla bocca sembrava costargli fatica. 

Feci per scostarmi, poi con uno scatto m'impalai completamente sul suo pene. Urlai di dolore. Ma la barriera era rotta. Lui coprì il mio grido con la sua bocca, cominciandosi a muoversi insieme a me. Il dolore sparì lasciando il posto ad una piacevole tensione. Poi anche quella se ne andò e ondate di piacere cominciarono a montare dentro di me. Mancava poco e sarei venuta di nuovo. Lui accelerò le spinte e l'orgasmo mi colpì. Potente. Era difficile anche respirare tanto il piacere mi stava scuotendo. Duncan mi guardva in estasi, gli occhi sfavillavano. Pensai che anche lui avesse sentito la potenza del mio orgasmo. Mi diede gli ultimi affondi profondi e lo vidi tremare, gettare la testa all'indietro e gemere forte. Anche la potenza del suo orgasmo si riversò dentro di me.

Era stato indescrivibile. Aveva sentito non solo piacere, ma una compenetrazione di anime . 

Lui riprese fiato appoggiando la fronte contro la mia. - Sei una cucciola ostinata ... Mi hai reso felice ... Non ho mai provato niente di simile ... -

Non dissi niente, presi solo ad accarezzargli i capelli. Adoravo affondare le dita fra quelle ciocche biondo miele. Mi invase una sensazione di pace, che però  durò poco, perchè sentii Duncan, che non era uscito da me, irrigidirsi nuovamente. - Di nuovo ? ... - Sussurai con la voce spezzata dall'eccitazione.  Mi guardò intensamente quasi volesse arrivare alla mia anima. - Emmaline, il lupo ha bisogno di prenderti alla sua maniera per reclamarti. Non ... Non riesco a trattenerlo. -

Gli accarezzai il viso . - Fallo ... Lo voglio ... - Non c'era nessuna paura nella mia voce quando glielo dissi. Avevo sentito una comunione fra le nostre anime talmente forte che legarmi a lui, anche se lo conoscevo da poco, mi sembrava la cosa giusta da fare. Duncan si sfilò a fatica da me, guardò fiero il suo membro eretto lucido dei nostri umori e del sangue della mia verginità. - Sono stato la tua prima volta. Dopo di me non ci sarà nessun altro . Mia per sempre. - Ringhiò. Mi girò mettendomi carponi. Mi accarezzò le natiche sussurrandomi che ero bellissima. Mise una mano sulla mia nuca per costringermi ad inarcarmi maggiormente e ad offrirgli così il mio corpo. Mi afferrò per i fianchi e con un unico colpo mi penetrò, arrivando nella parte più profonda di me.

I suoi colpi scaricavano dentro di me ondate di piacere, finché un lampo esplose nella mia testa. Il mio corpo cominciò ad emettere luce. Il dolore mi invase, mentre ghiaccio e fuoco sembravano scavare dentro il mio corpo. Non vedevo più niente. Sentivo solo Duncan che urlava il mio nome. C'era terrore nella sua voce. Poi il dolore prese il sopravvento su tutto e non sentii più niente. Il buio mi avvolse. 

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top