Pov di Harry


IL CONCORSO PASSATO ALLA GRANDE.... sono felicissima! tutti i miei sforzi e il mio impegno...le mie notti insonni a studiare... i weekend chiusa in casa...hanno dato i loro frutti!!! ancora non realizzo! <3 ora mi dedicherò alla nostra storia che, entro giugno, giungerà a termine!!! <3 <3 <3 grazie a tutte per la pazienza!!!


La sveglia suona, fastidiosa come non mai.

Stanotte non riuscivo a dormire e alle tre e mezza ero ancora sveglio, intento a rigirarmi nel letto.

Devo passare a prendere Lou tra poco più di mezz'ora e poi raggiungeremo il commissariato per vedere se hanno notizie sul pirata della strada che ha causato l'incidente in cui Lisa è rimasta coinvolta e che poi, da vero criminale, è fuggito via senza neppure fermarsi.

Do' una manata al telefonino, con la tentazione di scaraventarlo contro il muro.

Mi metto a sedere e mi massaggio le tempie.

Ho la testa che mi scoppia e tutto il mio sforzo per farmelo passare...è appunto solo uno sforzo inutile.

Accendo il cellulare e scrivo a Lou.

*Sono sveglio, tu?*

Dopo pochi secondi un vibro mi indica che qualcuno mi ha scritto.

*Io non ho dormito tutta la notte*

Sospiro, mentre digito in pochi secondi.

*Faccio una doccia e arrivo*

Mi alzo dal  letto, apro l'armadio e prendo le prime tre cose che mi capitano a tiro.

Il telefonino vibra di nuovo, ma senza neanche guardare, mi avvio verso il bagno.


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Entriamo in questura dando il buongiorno all'agente posto all'ingresso.

"Vi stanno aspettando alla stanza 22"

Ho chiamato poco fa per avvisare che stavamo passando e, a quanto pare, si sono dati da fare per accoglierci.

Lou ringrazia con una voce tanto fioca che persino io che gli sono vicino faccio fatica a sentire.

Sorrido educatamente all'uomo di mezza età e mi avvio insieme a Louis verso il corridoio.

PAssiamo davanti a tutte le ventuno porte che non ci interessano e, alla fine del corridoio, giungiamo davanti alla stanza fatidica.

La porta è aperta e due agenti sono seduti davanti ad un computer intenti a leggere e commentare chissà che cosa.

Picchietto col pugno due volte contro la porta ed i due alzano lo sguardo verso di noi.

"Avanti" dice il più giovane, alzandosi dalla poltroncina su cui era seduto e venendoci incontro.

Ci saluta con una forte stretta di mano e si siede affianco a Lou.

L'agente più anziano resta invece davanti al computer e si alza solo quando raggiungiamo le due sedie poste davanti alla scrivania per stringerci anche lui la mano.

"Come sta la ragazza?" Chiede l'agente più giovane e, dal cartellino identificativo pinzato sulla camicia, comprendo che si chiami Turner e qualcosa.

"Ha subito un'operazione molto delicata e per il momento è in coma farmacologico" spiego.

Lou è irrequieto e non riuscendo a stare fermo sulla sedia, si alza, probabilmente senza nemmeno accorgersene, iniziando a girare per la stanza in modo molto agitato.

"Avete novità?" domanda il mio amico, con una voce disperata, ma decisa.

L'agente Turner guarda prima me, e poi Lou. Poi tira uno sguardo rapido verso l'agente "Green", che gli fa un cenno di assenso con il viso.

"Poco fa abbiamo avuto il piacere di incontrare un testimone. E' venuto da solo, in uno stato di profonda agitazione. L'altra notte avrebbe visto l'incidente dalla finestra del suo appartamento mentre fumava ."

"Santo cielo!" esclama Lou mezzo tra lo sconvolto e il sollevato. "E chi è?"

"purtroppo, finchè non facciamo accertamenti, non possiamo svelarne l'identità, anche per una questione di privacy. In ogni modo possiamo spiegare un po' la dinamica che ci ha riportato in modo da confrontarci con voi."

"Certo!" rispondo, sperando che Louis si rimetta  a sedere prima che mi faccia venire voglia di vomitare.

"Il testimone ha raccontato di aver visto la vostra amica passare con il motorino, mentre qualcuno da un  automobile che era posteggiata fuori dal palazzo già da qualche ora, ha acceso il motore e accellerato all'improvviso prendendola in pieno."

Sento che il mio intero corpo rabbrividisce e Lou esterna i miei pensieri più tetri.

"La stavano quindi aspettando?"

"Noi pensiamo di si- si espone il signor Green- ma vogliamo capire chi poteva avercela con lei così tanto da fare una cosa del genere."

"Purtroppo un nome potrei anche avercelo!" dico, con un tremolio nelle mani che non riuscirei a far cessare nemmeno dandogli sette giri di catena intorno.

Lou mi guarda e prima ancora che i due agenti mi diano il via per esprimere i miei pensieri e le mie perplessità, si sbilancia.

"Il testimone ha visto se alla guida dell'auto c'era un maschio o una femmina?" probabilmente sta pensando alla stessa persona a cui sto pensando io e non so se ciò mi inquieta o se, invece,  mi dà sollievo.

"Gli sembra che fosse una ragazza, ma dalla distanza alla quale si trovava è impossibile per lui esserne sicuro. Poteva essere anche un ragazzo con i capelli lunghi... o un ragazzo con un cappello particolare per esempio..."

"Potrebbe essere stata una ragazza che ce l'ha a morte con me."dico, tutto d'un fiato.

"La sua ex!" precisa Lou, quasi con disprezzo.

"E perchè ce l'ha con te? E cosa c'entra la vostra amica?" mi domanda Turner.

"E'una storia lunga..."

"Siamo qui per aiutarvi!" mi dice Green, con un tono convincente.

Guardo Louis, mentre si siede di nuovo vicino a me e nasconde il volto tra le mani, iniziando a singhiozzare.

"Io l'ammazzo quella puttana, giuro che l'ammazzo!" dice tra le lacrime.

Mi sento completamente impotente.

Se fosse davvero stata Summer, Lisa ora è in un letto di ospedale in bilico tra la vita e la morte, solo per colpa mia.

Le lacrime iniziano a rigare anche il  mio volto e, nonostante per me sia difficile piangere davanti a dei perfetti sconosciuti, ora come ora, non riesco a cessare il mio pianto.

Una ragazza vestita in divisa appare alle nostre spalle con una bottiglia d'acqua e un po' di bicchieri di plastica.

"Grazie Rose" esclama Turner mentre la ragazza torna da dove è arrivata. Richiude la porta alle sue spalle e Green riempie due bicchieri d'acqua porgendone uno a me e uno a Lou.

Finiti questi dieci secondi di apparente quiete, Lou ricomincia a piangere come un bambino.

"Se è stata lei, io la ammazzo!" ripete di nuovo.

"Possiamo capire la disperazione del momento, ma a qualsiasi ipotesi giungeremo alla fine di questo nostro incontro, non dovrete dire niente a nessuno nè fare nulla, in modo che la presunta colpevole continui a vivere la sua vita normalmente, a frequentare gli stessi posti e a fare le stesse cose, senza sospettare neanche lontananamente che ci siano delle indagini contro di lei."

Comprendo ciò che ci stanno dicendo gli agenti, ma sono sicuro che alla fine di questa mattinata sarà difficile per me fare finta di nulla fino a chissà quando.

Accenno un sorriso per illuderli di aver capito e che condivido il loro pensiero, asciugandomi le lacrime e bevendo un sorso d'acqua fresca.

Sento l'acqua attraversarmi il petto e posizionarsi nel fondo della mia pancia, come un qualcosa che scivola velocemente giù per un tubo.

"Come fate  a chiederci una cosa del genere?" esclama Lou, stizzito.

Turner si rivolge ad entrambi.

"Se volete che la verità esca e che la colpevole, se davvero lo è, paghi per ciò che ha fatto, è giusto che lasciate a noi il compito di procedere con le indagini e dare giustizia alla vostra amica."

"La giustizia non potete farvela voi..." Lo interrompe Green.

Io annuisco, mentre Lou abbassa la guardia.

"Va bene!" esclama.

"Perfetto! Da dove vuoi iniziare?" mi domanda Turner.

"Dall'inizio?" chiedo, avendo improvvisamente paura che questa mia risposta, data d'istinto senza neppure pensare, possa risultare maleducata.

Green ride e poi mi rassicura.

"Direi che è un'ottima idea!"

Gli sorrido per gratitudine.

Nonostante il disastro di questi ultimi due giorni e i mille pensieri che mi frullano per la testa, Turner e Green mi stanno mettendo completamente a mio agio e gliene sono grato.

Ho bisogno di sfogarmi con qualcuno e ho bisogno che questo qualcuno non giudichi me...mio padre...la mia famiglia... e ho bisogno che questo qualcuno ci aiuti ad uscire da tutta questa merda. Per il bene di tutti noi, ma in particolare per il bene di Lisa.

Cerco di mettere ordine tra i miei pensieri e i miei ricordi...e così, senza nemmeno accorgermene, inizio a raccontare ogni cosa dal momento in cui è iniziato tutto molto tempo fa, quando ancora Amy, Lisa, Lou e gli altri dovevano ancora entrare nella mia vita.






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