42 pov di harry
Esco dalla caffetteria con quattro croissant e due estathe'. Il sole mattutino riscalda il mio viso e mi piace passeggiare per le strade semi deserte a quest ora della mattina...
Mi piace dedicare del tempo a me e ai miei pensieri.
A quest ora della mattina mi sento forte, quasi una roccia.
Avere tutta una giornata davanti mi rende coraggioso e, a tratti, mi fa sentire invincibile.
Mi piace vedere i colori dei palazzi illuminati dalla luce appena pronunciata del sole.
Amo soffermarmi sui particolari di ciò che mi circonda, come l insegna di un negozio, il volto di un bambino assonnato, una scia bianca nel cielo azzurro.
Raggiungo il punto in cui la strada principale incrocia una traversa più piccola e svolto a destra.
Proseguo il mio cammino con il profumo delle brioches sotto al naso e il loro calore sul palmo della mano.
Il semaforo di fronte a me diventa arancione ed accellero il passo per evitare di dover sprecare due minuti del mio tempo qui fermo e ansioso di tornare all appartamento.
Finalmente vedo il palazzo verde scuro in lontananza e mi rilasso.
Faccio questa strada da un paio di mattine e, a parte la prima volta che mi sono perso e ho girato a vuoto per circa dieci minuti, già ieri ho fatto meglio.
Stamattina senza esitare...ho raggiunto la meta in meno di tre minuti e mezzo.
Passo davanti al bar che dista poche decine di metri dal portone. È un piccolo bar familiare. Due tavolini e otto seggiole in tutto.
Impiegherei molto meno tempo se prendessi la colaziine qui, ma in realtà vale la pena ogni mattina percorrere quattro minuti all andata e altrettanti al ritorno per poter gustare i cornetti più buoni di tutta Parigi.
Quindi lo facci9 tutte le mattine, con piacere...ed anche un Po di acquolina in bocca a dire il vero.
Non ho mai mangiato brioche più buone in tutta la mia vita. mai e poi mai.
Entro in casa che ancora sto pensando al grande bar che vende le brioche più buone dell intero continente e ad accogliermi c è un liam sorridente.
"Hai fatto il tuo dovere anche stamattina, vedo!"
Gli sorrido di rimando, posando il sacchetto di carta contenente prelibatezze sensazionali sul tavolino in sala.
"Il mio dovere mi sa che è mangiarle, non tanto andarle a comprare!" Dico, facendolo ridere.
Noto che è molto elegante...fin troppo.
"È bello trascorrere dei giorni con un Pinguino!" Dico tra me e me, ma a tono abbastanza alto da farmi sentire da lui. Lui ride. E rido anche io.
Mentre io e liam ridiamo, Terry esce dalla camera matrimoniale tutta vestita bene.
"Raga sono emozionata! Ho troppa paura di non farcela." Piagnucola, un Po.
Liam si avvicina a lei e le sussurra qualcosa all orecchio, abbracciandola subito dopo.
Io le sorrido, iniziando a togliere la mia brioche dal sacchetto.
Terry è stata invitata ad un mega pranzo di beneficenza e dovrà presentare i progetti che ha in mente...un ospedale pediatrico in Congo, una scuola in Mozambico e una biblioteca in una favela in Brasile.
Le è bastato parlare due volte con i miei genitori per convincersi che era la vita che voleva... una vita per gli altri. Dedicandosi ai più bisognosi.
Ed ora eccola qui...bellissima e felice con un liam super entusiasta di lei.
"Siamo tutti fieri di te!" Le dico, appena il suo abbraccio con liam finisce.
"Speriamo vada tutto bene!" Risponde con commozione.
Se sei pronta, possiamo andare" dice liam, porgendole il braccio.
Lei fa un sospiro ed appoggia la mano sul braccio del mio migliore amico. Poi Mi guarda ed accenna un sorriso.
"Incrocio Le dita per te, Terry! - dico incrociandole per davvero- vedrai che spaccherai!" Li guardo uscire di casa emozionato. Stanno prendendo in mano la loro vita e tutto, tra loro, sta andando per il verso giusto.
La porta si chiude e metto gli estathe nel frigorifero, in modo da farli rimanere freschi.
Il mio cellulare squilla e appena vedo il nome di Lou rispondo senza esitare.
"A che ora ci vediamo?" Mi domanda subito dopo esserci detti "Ciao Fre!" "Ciao a te!"
Guardo l orologio sulla parete di fronte a me.
"Direi che per l una siamo a tiro!"
"Minchia, e' l una tra quattro ore!"
Ridacchio tra me e me.
"Lo so, ma ho un Po di cose da fare. Se riusciamo a fare prima ti chiamo!"
Borbotta qualcosa, poi lo convinco.
"Va bene, dai. All una veniamo li sotto!"
"Come sta, Lisa?"
"È qui, aspetta che te la passo!"
Giocherello con il portachiavi, quando la voce di Lisa compare squillante e allegra al mio orecchio.
"Ciao babbo! Hai preso le brioches?"
"Si babba, le ho prese! Ma per te non ce n e!"
"Stai tranquillo che ne ho già mangiate tre stamattina!"
"Sarebbe ora che invece di ucciderti di dolci iniziassi a fare un Po di palestra. Quel culone ti dona, ma se continuasse a crescere forse perderesti tutto il tuo fascino!" So che non è vero. Lisa è una ragazza bellissima e in gran forma, ma ci divertiamo a romperci i coglioni così, amichevolmente.
"Style, ti odio!il mio culone è bello grosso, ma se fossi in te mi preoccuperei di più di ciò che hai in mezzo alle gambe!"
"Questo è un colpo basso, signorina!" Rispondo ridendo.
"Bassissimo direi!" Mi fa eco Lisa, ridendo insieme a me.
Torno serio.
"Come ti senti stamattina?"
"Meglio, mi tira un sacco la cicatrice sulla gamba e quella sul braccio non è da meno. Credo che domani pioverà!"
"Si ho guardato le previsioni e mi sa che i tuoi acciacchi non sbaglino!"
È passato quasi un anno dal giorno in cui Lisa si è risvegliata dal coma.
Ricordo tutto come se fosse successo oggi.
Ed è stata un'emozione che non dimenticherò mai e poi mai in tutta la mia vita.
Ero al Sacro Cuore che parlavo con Suor Virginia del suo incontro con Amy.
Amy aveva deciso di tornare a casa con lei e, quando l avevo saputo, mi sono precipitato dalla madre superiora per sapere come l aveva convinta a tornare sui suoi passi...quelli buoni.
Il cellulare squillo'.
Ma io non risposi.
Ero troppo intento ad ascoltare la storia del muretto e del lampo.
Ma quando il cellulare squillo' nuovamente un attimo dopo capii che forse era successo qualcosa.
Vidi che mi stava telefonando Louis e risposi allarmato.
"Si è svegliata!!! LISA SI È SVEGLIATA!" Gridò, facendomi piangere come un bambino.
Dopo un paio di ore ero in ospedale, insieme a lui e liam.
I medici non ci fecero entrare quella sera li. Ovviamente Lisa era affaticata confusa e a tratti spaventata quindi era giusto farle sapere che le eravamo vicino tramite i suoi genitori, senza disturbarla o agitarla ulteriormente.
Qualcje giorno dopo le portai in ospedale un Peluche a forma di cacca e chiesi ai suoi genitori di darglielo da parte mia.
Insieme ci misi un bigliettino.
*alla mia scema preferita! Ti aspetto qui, dietro alla porta! Fai presto!*
La rividi una quindicina di giorni dopo da quel mio regalino.
Fu un incontro commovente.
Piansi i primi dieci minuti abbracciata a lei.
Poi, quando mi ripresi, iniziammo a raccontarci tutto ciò che era successo nei mesi in cui non c era stata.
"Ogni volta che deve piovere io lo so almeno ventiquattro ore prima!"
"Potresti farti pagare da quelli del meteo per previsioni accurate e veritiere al cento per cento."
"Non è mica una cazzata,sai? Quasi quasi ci faccio un pensierino!"
"Dai, scema. Ora vado. Ci vediamo per l una!"
"Ok scemo! Ti voglio bene!
"Anche io!"
Riattacco e faccio un giro su Facebook.
I mi piace sulla foto della torre eiffel sono arrivati a centotredici.
Sono soddisfatto delle mie capacità di fotografo e di tutte le persone con cui ho stretto rapporti di amicizia in questo anno.
Il detective Green oramai lo chiamo Jacob, come è il suo vero nome.
Ci diamo del tu ed ogni tanto andiamo a berci una birra insieme.
Il suo collega lo chiamo PA, abbreviazione di Pablo. Oppure, a volte, super-i , abbreviazione di super idiota.
Lo chiamo così perché non riesce a trovare la ragazza giusta manco a pagare oro e l unica tipa brava e degna che si è trovato in questo anno in cui siamo diventati amici, è scappata dopo aver scoperto che lui se la faceva anche con la cameriera del pub in cui ogni tanto ci si incontrava.
Lui pentito e disperato ha cercato più volte di riconciliarsi con Deborah, ma lei ovviamente dopo essersi scoperta tradita e mazziata, non vuole più saperne nulla di lui.
Da qui, il soprannome super-i gli calza a pennello.
Poi ci sono i tre amici di Amy e Rayan, quelli che erano alla Spa con loro, Lisa e Lou.
Sono tutti appassionati di beach volley e ci si vede una volta alla settimana per giocare in un campo al coperto non lontano dal quartiere in cui mi sono trasferito da qualche mese.
E poi c è Rayan.
Ovvio, all inizio non e stato facile per me accettare la sua presenza nella mia vita. Ma ci accomuna il bene per Amy. Entrambi la vogliamo fuori da quella merda in cui si stava infilando ed entrambi la amiamo. In modo diverso ma l amiamo entrambi.
Io la amo come se fosse la mia vita.
Lui la ama come se nella sua vita fosse un punto cardine, senza il quale niente è lo stesso.
Io la amo come amo la mia vita.
Lui la ama come ama la sua vita sapendo che in qualche modo lei c è.
Non lo odio per questo. Mi è occorso del tempo, certo, ma ora ho capito che non serve odiarlo ma che è più importante stare uniti, confidarci, essere un fronte comune e non discordante.
Rayan è diventato cosi, col tempo, un grande amico.
So che non è un pericolo ne per me, né per Amy, né per me ed Amy intesi come coppia.
Lui la adora, farebbe qualsiasi cosa per lei, ma non la ama più nel senso vero della parola amare. La ama come se fosse sua sorella, io la amo come se fosse la mia compagna di vita.
Da quando Summer è in carcere, la mia vita ha trovato finalmente un senso.
Tutto gira bene.
E da quando Zack è partito per l America con la sua famiglia dopo che il padre ha avuto una promozione sensazionale, tutto gira stra bene.
So che Amy ha pianto quando Zack è partito.
So che lui le ha chiesto di partire con lei, di pensare ad una vita con lui, le ha chiesto di seguirlo e le ha promesso amore e dedizione per sempre.
Lei però non l ha seguito.
Lei è rimasta qui, con tutti noi.
La sua voce riempie l appartamento.
"Harry!"
Guardo la porta della camera degli ospiti e mi alzo dal divano con il piattino con le quattro brioche alla crema che ho comprato oramai un'ora fa buona.
Entro in camera con il sorriso più smagliante che mai.
La guardo nella penombra e mi avvicino al letto, sedendomi affianco a lei.
Amy è sdraiata sul letto, con un braccio sotto al cuscino e mi sorride.
"Come fai ad essere così mattiniero, mamma mia sei quasi insopportabile" Mi riprende, mentre accende l abatjuor affianco al letto.
Amy.
La mia Amy.
La ragazza che ho amato fin da subito,fin dal primo sguardo, fin dalle prime parole...È qui...nel nostro letto.
Le do un bacio sulla fronte e le scosto i capelli dalla fronte.
"Se vuoi torno un Po a letto con te!" Le sussurro, sbottonandomi i jeans e spostando le lenzuola per mettermici sotto.
Lei mi lancia uno sguardo malizioso e poi scoppia a ridere.
La sua risata mi riempe il cuore.
La amo, Dio se la amo.
Il giorno che Lisa si è risvegliata dal coma, la prima cosa che ho fatto appena ho riattaccato il telefono con Lou è stata quella di chiamare Amy.
Sapevo che sarebbe stata una notizia sconvolgente. Una di quelle notizie che le avrebbe fatto perdere per un attimo i sensi, che l avrebbe fatta risollevare di mille mila metri da terra.
Non mi rispose.
E non mi rispose nemmeno alle altre cinque telefonate che le feci nel giro di mezz ora.
Quando mi richiamo', dopo un'altra ora, ero già sulla via del ritorno. Avevo appena salutato suor Virginia felice come una Pasqua e dopo aver ricevuto un suo abbraccio e una sua benedizione mi misi in macchina guidando come un pazzo. Una mano sul volante e un altra sul cellulare, per cercare di parlare con Amy.
Mi chiamo' che ero fermo a fare rifornimento di benzina.
"Lisa!!!Amy, Lisa si è risvegliata." Le dissi quasi urlando.
Amy pianse dalla gioia, come feci io poco prima ascoltando le parole di Lou.
La tranquillizzai dicendole di rimanere pure a casa dai suoi. J dottori non ce l avrebbero fatta vedere subito, quindi avdva il tempo di riprendersi un Po per un paio di giorni. Io l avrei comunque tenuta aggiornata su ogni cosa.
La prima volta che la rividi fu un colpo al cuore
Bella come non mai.
Non disse nulla.
Mi corse incontro e mi strinse a sé.
Ci baciammo a lungo, quella sera.
E, quella stessa sera, ci ritrovammo a letto insieme.
Pianse, rise, pianse di nuovo.
Le chiesi di non andare mai più via da me.
Di non abbandonarmi mai più.
Ora siamo qui. Sotto le lenzuola di un appartamento di Parigi ospiti dei nostri migliori amici, circondati da un sacco di persone che ci amano e che ci vogliono bene.
Famiglie finalmente unite.
Il nostro amore vissuto alla luce del sole.
Il suo pancino che cresce ogni mese sempre di più.
"Come stanno i fagiolini stamattina?" Le dico abbracciandola a me.
"Direi bene!" Mi sussurra prendendomi la mano e portandola sul suo ventre.
Il colpo di un calcetto mi fa sussultare per un attimo. Sorrido e inizio ad accarezzarla delicatamente.
Un altro calcetto un Po più in la, un altro più in qua.
"Mi sa che sti due ci daranno filo da torcere!" Le dico sorridendo.
"Quando torniamo a casa, dobbiamo andare a vedere due o tre cose per loro." Mi ricorda.
Abbiamo preso casa insieme e la stiamo arredando cercando di venire io incontro a lei e lei incontro a me.
I nostri gusti sono ovviamente un Po diversi ma lo stile antico che piace a lei alla fine non mi dispiace poi così tanto. Ma la cucina no! Deve eseer3 moderna, di un rosso laccato e con i fuochi all ultimo grido. Il frigorifero gigante, una mega lavastoviglie ultima generazione e un forno che lascio all immaginazione.
Appena rientreremo da questa vacanza, dobbiamo andare a vedere la cameretta per i bimbi. So già che sarà dura conciliare i miei gusti coi suoi. Ma ce la faremo anche questa volta.
Il suo cellulare squilla.
"Chi è?" Le domando appena vedo che legge un messaggio con le lacrime agli occhi.
"Guarda!" Mi risponde porgendomi il suo telefonino.
*in tutta la mia vita, ho sempre e solo desiderato un amica come te. Sei la mia vita è tu nemmeno puoi immaginare quanto ti voglio bene. Sono felice per te ed Harry. E quei due piccolini li dentro sono fortunati perché avranno due persone uniche e speciali come mamma e papà. Ti amo. Ora mangiati quelle quattro cazzo di brioches e preparati che all una io e lo psichiatrico siamo li sotto ❤*
"Lo psichiatrico!" Dico ad alta voce.. "però è vero secondo me Lou un Po lo è!"
Amy ride forte. Ha ancora le lacrime agli occhi per l emozione del messaggio di Lisa ma ride come una forsennata.
E la sua risata mi riempe di gioia pura. Di felicità disarmante.
Riempie le mie vene, i miei nervi. Ogni mio muscolo.
Ci completiamo io ed Amy. In tutto.
E sono sicuro che questi due bambini che Amy sta crescendo dentro di sé ci completeranno ancora di più.
La amo.
Dio se la amo.
E, finalmente, con lei al mio fianco, la mia vita è proprio come la volevo io.
*******************************Fine.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top