26
Torno su non appena Cam mi telefona per dirmi che l'operazione è terminata e che sua mamma e suo papà sono andati a parlare con i dottori per sapere se è andato tutto bene.
Usciamo dall'ascensore ed
Harry si ferma davanti alle macchinette.
"Vuoi qualcosa? Io prendo un caffè" mi dice, racimolando una manciata di spiccioli dalla tasca della tuta.
"No, grazie, sono ok!"
In realtà, non sono "ok" per niente, ma se ingurgitassi una qualsiasi cosa penso che starei ancora più male. Ho lo stomaco completamente chiuso e l'ansia pervade ogni parte del mio corpo.
Entro nella sala d'attesa e l'odore di disinfettante che sento appena la porta si chiude dietro di me è talmente intenso che quasi mi nausea.
Cam, Niall e Lou sono seduti vicini, in silenzio, ognuno immerso nella propra disperazione. Mi siedo vicino a Lou e gli stringo la mano. Lui stringe di riflesso la mia e, appoggiandomi allo schienale, chiudo gli occhi.
Penso a Lisa in sala operatoria, circondata da medici ed infermieri che stanno tentando di salvarle la vita, ma cerco di scacciare subito il pensiero.
Tento di rilassarmi, ma la tensione pervade ogni muscolo del mio corpo.
Cerco di concentrarmi sul mio respiro, ma invano.
Tutto mi viene difficile in questo momento, persino respirare.
Harry entra nella sala d'attesa facendo un casino pazzesco facendomi sobbalzare sulla sedia.
Harry guarda i miei amici e poi me, con l'aria dispiaciuta.
"Scusate, non volevo..." sussurra.
Io gli sorrido, mentre lui va a mettersi vicino a Cam. Non li guardo ma sento che stanno parlando sottovoce.
Non so cosa si stiano dicendo, ma posso immaginarlo.
#mi spiace tanto per tua sorella#
#grazie#
Lou si agita sulla sedia per un po', poi mi lascia la mano e si alza iniziando a camminare per la stanza senza sosta.
Il posto tra me e Niall rimane vuoto, perciò mi avvicino a lui cambiando sedia e sedendomi su quella di Louis.
È una situazione davvero difficile. Tutto ciò che fino a ieri era in primo piano, adesso non lo è più.
C'è solo Lisa nei miei pensieri e l'unico mio desiderio è che si riprenda.
È strano come il mondo intorno a te possa cambiare da un momento all'altro. E come, in un secondo, possano crollare le uniche certezze che hai.
I genitori di Lisa appaiono come fantasmi dal corridoio.
La madre sta piangendo ed il padre la sorregge.
Provo molta pena.
Immagino per un attimo le emozioni terribili che i miei genitori hanno provato quando ero io al posto di Lisa. Ma elimino il pensiero non appena Lou si alza d'istinto non appena si accorge che sono appena usciti dallo studio del primario.
La mamma di Lisa mi guarda, mi rivolge un mezzo sorriso e, attraversando la stanza a piccoli passi, si viene a sedere vicino a me.
Si vede che è a pezzi e le prendo la mano nella mia.
"Cosa dicono?" chiede Cam, riferendosi ai dottori che hanno appena congedato i suoi genitori.
Il padre si asciuga le lacrime con un fazzoletto di stoffa blu e si schiarisce la voce.
"Loro hanno fatto il meglio che potevano e l'operazione è andata bene. La terranno in coma farmacologico per un po' di tempo. Solo allora si potrà sapere se ha subito dei danni cerebrali importanti o meno."
"Quanto ci vorrà?" domanda sempre Cam. Scommetto che ognuno di noi avrebbe mille domande da fare sulla salute della nostra amica, ma tutti tacciamo seguendo con attenzione le risposte che il papà sta dando a Cam.
"Ci vorrà un po', non hanno specificato quanto."
"Si può vedere?" trovo il coraggio di dire sottovoce, quasi come se avessi paura di disturbare.
La mamma di Lisa mi stringe la mano.
"Per qualche giorno non possiamo vederla neanche noi, tesoro, mi dispiace."
Annuisco lievemente e non dico più nulla.
Milletrecento pensieri mi balenano nella testa e qui dentro mi sento soffocare.
Mi alzo dalla sedia ed abbraccio la mamma di Lisa con tenerezza.
"Vi dispiace se vado a riposarmi un po'?"
"Vai pure, Amy. Stai facendo già tanto."
Abbraccio tutti quanti e, quando arrivo ad Harry, sento il dolore sfociare in ogni parte di me.
"Vuoi che ti accompagni?" mi sussurra all'orecchio.
"No, grazie. Ho bisogno di stare un po' da sola."
"Ok!" mi dice, abbracciandomi più forte.
Volgo un sorriso a tutti e mi allontano.
Decido di non prendere l'ascensore ma di andare giù a piedi. Dodici piani sono tanti, ma in discesa non si fatica per niente.
Scendo a passo svelto.
Prima mi allontano da qui e meglio è.
L'aria che mi pervade appena esco dall'ospedale è fresca e l'alba sta prendendo forma sui tetti delle case.
Un netturbino mi sorride mentre gli passo vicino ed io ricambio educatamente.
Penso a chi ha fatto questo a Lisa e sono sempre più convinta che lo ucciderei con le mie mani.
Gli sono andati dentro con un'automobile mentre lei era in motorino, mi ha detto Lou. Si era scordata il beauty nella macchina di Louis e, nel frattempo, gli aveva comunicato che sarebbe andata a comprare al "24h shop" qualcosa da bere.
Lou, sentendo il rumore di freni pochi minuti dopo che Lisa è uscita di casa, è corso in strada colto da un bruttissimo presentimento e l'ha trovata senza sensi, completamente da sola.
Il guidatore è scappato lasciando rottami di motorino ovunque, la macchina con il vetro anteriore completamente sfondato e la mia amica sull'asfalto.
Lou ha raccontato tutto ciò mentre piangeva nella sala d'attesa dell'ospedale e nessuno, tra me,Niall ed Harry, ha avuto il coraggio di dire niente.
Presa dallo sconforto, mi siedo su una panchina sul viale dell' ospedale.
L'orologio sul cellulare segna le 6.41 e, pensando che non ho alcuna voglia di vedere Zack,Scott ed Adam, decido di aspettare qui l'ora in cui usciranno di casa.
Zack stanotte è stato molto carino. Mi ha chiamato e scritto un po' di volte per sapere come stava Lisa.
*L'operazione è finita. Sembra sia andato tutto bene. Vai pure a lezione. Io poi vengo a casa ma dormirò tutto il tempo*
Apro whatsapp di Rayan e guardo l'ultimo accesso.
2.37
Ok, non me ne frega proprio un cazzo se sta dormendo. Ho bisogno di sentirlo.
Il cellulare squilla a vuoto per un po', quando una voce assonnata mi risponde.
"Ehi, gallinella! Lo sai che ore sono?"
"Rayan, è successo un casino!"
"Si tratta di quell'Harry lì?" mi domanda sbadigliano.
"No,Lisa ha avuto un incidente bruttissimo. Ora la tengono in coma farmacologico per un po' ed io non so che cazzo fare"
Rayan sembra svegliarsi immediatamente.
"Cosa stai dicendo, Amy? Come un incidente?"
"Si, qualche bastardo gli è andato addosso con la macchina mentre lei era in motorino ed è scappato via!"
Racconto questa cosa con le lacrime nuovamente agli occhi e non ho idea di quando smetterò di piangere. È tutto cosi impossibile!
"Cazzo, tesoro. Non sai quanto mi dispiace!"
"Lo so"
"Vorrei essere lì con te"
"Anche io vorrei che tu fossi qui!"
Cerco un fazzolettino nella borsa e ne trovo uno usato probabilmente poco fa.
Mi arrendo e mi asciugo gli occhi con la manica della giacca.
"L'hanno operata?"
"Sì, l'operazione è andata bene ma i medici non si sono sbilanciati più di tanto. Non sanno nemmeno loro cosa ne sarà di Lisa."
"Ascoltami, Amy. Questi giorni qui non riesco proprio. Ho da fare mille cose che non posso rimandare. Ma sabato arrivo. Te lo giuro. Sabato mattina sono lì."
"Grazie Rayan!"
"Non ti lascio sola, tesoro."
"Ci sentiamo più tardi, va bene?"
"Sì, perfetto. Ti telefono per mezzogiorno."
"Ti voglio bene, Rayan!"
"Te ne voglio anche io, Amy."
Appena chiudiamo la telefonata mi accorgo che su whatsapp mi sono arrivati due messaggi.
Uno è di Zack. *Va bene tesoro. Sono contento. Ci vediamo poi oggi a casa. Qualsiasi cosa chiamami che corro anche prima.*
L'altro è di Harry.
*Stiamo andando a casa anche noi. Lisa ce la farà, ne sono sicuro!*
Harry cerca di consolarmi. Ma sono sicura che anche lui non è certo di ciò che mi ha appena scritto.
Gli mando un cuorincino rosa e un bacino.
*Lo spero tanto* rispondo.
*Vedrai!*
Spengo il cellulare e lo infilo nella borsa. Non ho voglia di sentire più nessuno.
Una signora vestita con dei pantaloni bianchi sotto il cappotto nero, probabilmente una dottoressa, passa vicino a me guardando il cellulare.
"Mi scusi, può dirmi che ore sono?" le domando.
La donna mi sorride.
"Certo!"
Guarda per
un attimo il display poi continua.
"Sono quasi le sette e dieci!"
La ringrazio e le auguro buongiorno. Lei ricambia e prosegue per la sua strada.
Tra poco Zack e gli altri si inizieranno a preparare per andare a lezione, quindi se cammino a passo lento fino a casa riesco ad arrivare che loro sono già usciti.
Tiro su il cappuccio della felpa e decido di incamminarmi verso quell'appartamento che non sento mio per nulla.
Oggi più che mai.
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