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Scendo le scale velocemente, tentando di non farmi raggiungere da colui che, fino a dieci minuti fa, consideravo l'amore della mia vita.

Non posso ancora credere a tutto ciò che mi sta capitando, e mi sento catapultata nella versione drammatica di un film romantico che non ha un lieto fine.

Non penso a niente. Faccio gradino dopo gradino con la testa vuota dai pensieri.

Se qualcuno mi domandasse cosa ho detto ad Harry, subito dopo aver letto il messaggio di Summer, non saprei rispondere.

Ero talmente tanto accecata dalla rabbia in quel momento che, se ripenso alle mie parole, non trovo nulla, se non il buio totale.

So di avergli urlato contro qualcosa. E rivedo ancora davanti a me, gli sguardi preoccupati dei nostri amici.

Mi spiace aver rovinato la serata a tutti. Specialmente a Terry e Niall.

Ma, in fin dei conti, è stato Harry a rovinare ogni cosa.

Ha rovinato tutto. Dalla serata con i nostri amici, alla fiducia che riponevo in lui.

Credo anche di aver tirato il suo cellulare per terra, ma non ne sono sicura.

E, sinceramente, non me ne frega un cazzo.

Non me ne frega niente del suo I Phone di merda, nè di lui.

Non mi interessa di Summer, ne di Zayn.

E non me ne frega più nulla nemmeno di me, se vogliamo dirla tutta.

"Amy, ti prego!" lo sento dire dietro di me, ma non mi fermo.

Non ho alcuna intenzione di farlo, nè di guardarlo in faccia.

Aumento il passo ancora di più e mi ritrovo a scendere due gradini alla volta, come non facevo da troppo tempo.

Lo schifo che provo in questo momento va oltre ogni limite e, in questo istante, vorrei solo sparire dalla faccia della terra.

Apro violentemente il portone e lo faccio sbattere contro la parete. Il colpo contro il muro provoca un rumore che, nell'atrio del palazzo, rimbomba spaventosamente. Il vetro, contro ogni legge fisica, non si frantuma in mille pezzi, ed io continuo la mia corsa verso...non lo so, in realtà.

La mia camminata veloce viene improvvisamente interrotta da una mano che preme intorno al mio polso. Non mi preoccupa il fatto che la pressione della presa sulla mia pelle mi procurerà un livido che, intanto, tra due giorni svanirà come per magia.

Dei lividi sulla pelle non me ne è mai fottuto un cazzo. Mi interessa solo della mia cicatrice sulla gamba e delle mie ferite interiori.

Quelle, non guariranno mai.

sto parlando delle ferite che mi porto dentro come un bagaglio pesante.

Quelle ferite che non si rimargineranno mai.

La delusione che provo in questo momento farà parte della mia collezione di segni dolorosi che si accumulano insistentemente dentro di me.

C'è poco da fare.

La mia vita è una merda. E lo è sempre stata.

E' inutile che io mi ostina sempre a vedere qualcosa di bello in quella che è la mia vita.

Ogni volta che ci provo qualcosa, o qualcuno, mi delude.

E non ho più voglia di collezionare delusioni.

"Porca puttana Amy. Dove cazzo vai?" mi domanda Harry, madido di sudore.

Non ha messo la giacca ed è uscito di casa con le maniche corte.

Come se inseguirmi fosse la cosa più importante per lui.

Come se non ci fosse cosa più importante che corrermi dietro per porre fine alla mia fuga.

Ha il respiro affannoso e continua a trattenermi per evitare che io continui a scappare.

Per non guardarlo negli occhi, mi concentro sulle sue labbra, che si contraggono appena sentenzio in modo furioso.

"Il più lontano possibile da te!" urlo con una tale rabbia che potrei anche spaccare qualcosa.

"E' tutto un tremendo equivoco. Lasciami spiegare, ti prego!" mi dice, scongiurando. La sua voce è spezzata, ma anche io mi sto spezzando per colpa sua, quindi stiamo giocando questa partita a pari forze.

Cerca davvero di convincermi che sia tutto solo un equivoco?

Le parole di quella puttana da quattro soldi non suonavano come tali, in realtà.

*Ti amo...come sempre*

Che cazzo di equivoco vuole che io ci trovi, in questa frase?

"Non ho voglia di ascoltare le tue cazzate. Ed ora lasciami andare. Subito!"

Non so se sia stato il tono convincente con cui ho urlato *Subito* o se, in realtà, sia la sua incapacità di affrontare con me tutta questa merda.

Sta di fatto che Harry molla la presa e mi lascia andare.

Decido di andare nell'appartamento che condivido con Zayn e gli altri e, dopo qualche passo, Harry riprende a seguirmi.

La cosa mi infastidisce da morire e vorrei che fosse già domani, per sapere come finirà tutta questa storia.

Perchè, se non saprà darmi una spiegazione abbastanza convincente, questa storia finirà.

Lo giuro su Dio.

"Puoi lasciarmi e tornare dalla tua fidanzatina che ti ama tanto, per favore?" dico, guardando davanti a me.

Il mio tono è totalmente distaccato, ed è esattamente così che mi sento anche io, in questo momento.

Distaccata.

E tremendamente furiosa.

"Non c'è nessun'altra, a parte te!" mi dice, con un tono che a qualsiasi stupido potrebbe sembrare disperato.

Ma io non ci casco. Non più, per lo meno.

"Ah si? E per quale motivo ti ci sei visto oggi, nel parcheggio, eh?" domando, fermandomi e voltandomi per guardarlo negli occhi.

Vedo dal suo sguardo che è confuso. E impiega qualche secondo prima di proferire parola.

"Nel parcheggio?"

"Si, tesoro, non fare quello che non sa di cosa io stia parlando! Perchè ti ci sei visto oggi, nel parcheggio, prima di rientrare a casa?"

Harry diventa pallido in volto e l'unica cosa che riesce a dirmi, mi fa venire il vomito.

"Chi te l'ha detto?" mi sussurra, a bassa voce, guardando un punto indefinito tra i miei piedi, come se non volesse ammettere che ciò che mi è stato riferito sia vero.

Quando una persona, parlando con qualcuno, non guarda negli occhi il proprio interlocutore, ha qualcosa da nascondere o di cui vergognarsi.

L'avevo letto una volta, tanto tempo fa, su una rivista per ragazze.

Ed è vero, cazzo se è vero.

Questa consapevolezza, colpisce violentemente il mio cuore.

Ho sperato con tutta me stessa che Zayn si fosse inventato tutto. Preferivo litigare con Zayn per avermi ingannato. Per avermi detto cose non vere su Harry e sul suo fantomatico incontro con Summer, ma, a quanto pare, Zayn ha detto solo la verità.

Ed ora mi ritrovo ad affrontare una situazione di merda.

Di nuovo.

"Non te ne deve fregare un cazzo di chi me l'ha detto, Harry. E, comunque, non hai risposto alla mia domanda!"

So che Harry non mi ha mai visto così arrabbiata, nemmeno durante i primi tempi in cui girovagava per casa in modo insopportabile.

Nonostante tutto, quei momenti mi sono tornati in mente molte volte con estrema dolcezza, perchè è da quegli istanti lì che è cominciato tutto.

Caccio via questi pensieri, mentre inizio a tremare per il nervoso che percepisco sia dentro di me che sulla mia pelle.

Sento il sangue scorrere nelle mie tempie e il cuore battere all'impazzata.

Non so nemmeno più io cosa vorrei, in questo momento.

Probabilmente vorrei solo che Harry mi dicesse la verità, anche se temo che ciò mi farebbe stare ancora più di merda di come già mi sento.

Un gruppetto di ragazzi ci passa affianco e tra il mucchio riconosco lo stupido che, quando io e Lisa ci stavamo preparando per scendere dal pullman, si è guadagnato una bella figura di merda con i suoi amici.

Sposto lo sguardo dai tipi che si allontanano senza interessarsi minimamente a noi e guardo Harry, attendendo una sua risposta.

"Non ci facevo nulla, nel posteggio, con Summer! Abbiamo solo parlato un po'!"

E perchè mai non me l'ha detto? Perchè non lo sarei mai venuta a sapere, se Zayn non mi avesse detto nulla se, come dice lui, non ha fatto nulla di male?

Ok, anche io ho tralasciato il fatto che ieri io e Lisa abbiamo bevuto qualcosa con Zayn e i suoi amici, ma non è esattamente la stessa cosa.

Tra me e Malik non c'è mai stato nulla di più di un semplice bacio, anzi, di due semplici baci.

Ma non sono mai stata trascinata da lui in una storia di continue bugie e minacce.

Quella puttana si è tenuta Harry per tanto tempo solo per il fatto che sapeva che lui avrebbe fatto di tutto per non far andare nei casini suo padre.

In realtà, non ha mai provato niente per lei.

O questo è ciò a cui ho voluto credere.

"E di cosa avete parlato, dimmi! Sono tutta orecchie!"mentre parlo, porto inconsciamente le braccia ad incrociarsi sul mio petto, pronta ad ascoltare le sue parole, per me dilanianti.

"Abbiamo parlato di me e di lei. E le ho detto che la nostra storia non potrà mai continuare!"

Gli occhi di Harry sono arrossati, così come le sue guance. Ma quel *Di me e di lei* continua a rimbombarmi nella testa come un martello pneumatico.

"E perchè le sorridevi?"

Il mio terzo grado non serve per farlo sentire una merda o chissà cos'altro.

Serve solo a me, perchè voglio capire quanto possa essere tremendamente stronzo il ragazzo che ho amato con un amore così tanto coinvolgente.

Harry capisce che so più cose di quanto poteva immaginare, e un brivido gelido percorre la mia schiena.

"senti Amy, non so cosa dirti, ok? Summer mi stava tartassando di messaggi e di chiamate da giorni. Oggi mi ha chiesto di vederci ed io mi sono convinto, ma solo perchè volevo chiarire il fatto che tra me e lei non c'è più nulla. E' stata comprensiva e mi ha detto che capisce e che ci lascerà liberi di vivere la nostra relazione senza mettersi più in mezzo. E' per questo che le ho sorriso. Solo per questo straffottuto motivo!"

Non so se credergli.

Ogni volta che gli ho creduto, sono rimasta ferita.

Ogni volta che mi sono lasciata abbindolare dalle sue belle parole, sono rimasta fregata.

In tutto e per tutto.

E anche stasera ne ho avuto la dimostrazione.

Abbiamo trascorso giorni bellissimi, dove lui mi ha fatto sentire importante.

E mi ritrovo qui, in mezzo al piazzale che divide i vari dormitori, a chiedermi, un'altra volta, se mi sta dicendo la verità o se è solo un giochetto dei suoi.

L'aria gelata della sera si insinua dentro la mia pelle e sento il cuore incendiarsi, a causa di sentimenti opposti.

Ma la rabbia e la gelosia ne fanno da padrone e faccio l'unica cosa che la mia testa mi consiglia di fare.

Mi allontano il più velocemente possibile da Harry e dalle sue parole.

E, questa volta, non mi insegue.

Non cerca di fermarmi, nè mi prega di starlo ad ascoltare.

Resta li immobile, mentre mi guarda andare via.




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