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La piccola chiesa è gremita di gente.

Talmente tanta che una piccola folla è dovuta rimanere fuori, non essendoci abbastanza posto per tutti.

Prima di uscire dall'automobile, ho messo il cellulare in modalità silenziosa e l'immagine di Harry sorridente sul destkop mi ha pugnalato per un attimo il cuore.

Cerco di non pensarci più, almeno per il momento, e abbraccio affettuosamente Cam, prima che si allontani da noi per portare il feretro sulle spalle insieme ai cugini e a Luke.

Lisa si aggrappa al mio braccio, mentre camminiamo lentamente lungo la navata centrale della chiesa e un silenzio disarmante regna intorno a noi.

Nonostante siamo circondati da un centinaio di persone, tutte restano in silenzio e l'atmosfera che si crea è un qualcosa di disarmante.

Il prete inizia la Santa Messa e Hanna inizia a piangere.

Qualche singhiozzo proviene anche da qualche signora dietro di noi e non posso fare a meno di pensare a quanto sia strana la vita.

Si fanno molti errori, ed io ne sono l'esempio eclatante.

Si vive ogni giorno senza pensare che un domani non ci saremo più e si fanno le cose senza pensare a cosa è bene e cosa è male.

Si agisce d'istinto, il più delle volte.

Poi, così, improvvisamente, non si esiste più e, in base a quello che hai seminato, lasci dei ricordi più o meno belli alle persone che rimangono.

Potevo esserci anche io in una bara, molti anni fa.

Se non mi avessero aiutato a uscire da quell'auto in fiamme, sarei morta e avrei lasciato di me un ricordo triste e orribile.

Sarei stata ricordata come la ragazzina senza dignità, che si è fatta trascinare dalla droga e da una vita fatta di cose malate in un baratro senza ritorno.

Sarei stata ricordata come colei che ha dato solo sofferenze alla sua famiglia e non ha saputo coltivare gli amori sani che la circondavano.

Per fortuna, qualcuno, lassù, ha deciso di darmi una seconda possibilità.

Un raggio di sole entra dai vetri della chiesa e mi soffermo ad ammirarlo, pensando che, anche nella sofferenza più totale, c'è sempre un qualcosa di bello che può illuminarti un tratto di strada.

Il prete invita Lisa a prendere il suo posto.

Le stringo la mano per infonderle coraggio e, quando si alza dalla panca in prima fila con il suo foglietto tra le mani, sbanda un po', per l'emozione del momento.

Quando inizia a leggere le sue parole impresse sul foglio, tutti restiamo ad ascoltarla, assorti dalle sue parole.

*Cara nonna, mai e poi mai avrei pensato di scriverti una lettera. ma eccomi qui, a leggerla per te. Sei stata sempre il pilastro della nostra famiglia e, per me, il punto di riferimento senza il quale, molte volte, mi sarei sentita sola più che mai.

Hai fatto molto per me e per Cameron, e per i nostri cugini.

Ricordo i pranzi a casa tua. Cucinavi un sacco di cose e non eri mai stanca. Anzi, eri felice e aspettavi per tutta la settimana la Domenica per poter stare tutti insieme.

Quando sono partita per l'Università, mi hai accompagnato in aeroporto con la tua macchinina vecchia quanto te e mi hai fatto un sacco di raccomandazioni. Talmente tante che non vedevo l'ora di scendere dall'auto per poter prendere qualcosa per il mal di testa che mi hai fatto venire.

Ma le raccomandazioni che mi hai fatto quel giorno, le ho custodite sempre nel mio cuore e so che mi serviranno per tutta la vita.

Sei sempre stata saggia, nonostante la vita umile che hai sempre fatto. E mi commuovevo sempre quando mi raccontavi dell'amore tra te e il nonno. La vera favola è stata la vostra vita e adesso mi piace pensare che siete insieme, mano nella mano, come nella foto che portavi sempre con te.

Mi mancherai tantissimo, nonna. Mi mancherai talmente tanto che la mia vita sarà un po' vuota senza di te.

Sei sempre stata una persona gentile e positiva, pronta ad aiutare il prossimo e le persone oggi qui presenti ne sono la testimonianza.

Ti voglio bene, nonna. E ce la metterò tutta per essere come te."

Cameron piange affianco a me e Lisa è visibilmente commossa.

Ripongo il fazzoletto pieno delle mie lacrime nella mia borsetta e, quando la mia amica torna a sedersi, l'abbraccio forte.

"Hai fatto un bellissimo discorso. Tua nonna sarà di sicuro orgogliosa di te!" le sussurro.

"E tu lo sei?" mi domanda a bassa voce, con gli occhi arrossati.

"Si, Lisa. Lo sono. Lo sono tantissimo!"

Mi sorride e torniamo ad ascoltare il prete che riprende in mano il microfono e inizia la sua omelia.

Senza nemmeno accorgermene, la mente torna ai mille pensieri che sono solita fare e, quando la marcia funebre risuona, ci avviamo al centro della navata, per seguire la bara che viene trasportata a fatica fuori dalla chiesa, a causa di tutte le persone che si baciano la mano e l'appoggiano sul feretro, come se l'ultimo bacio dato ad una donna così speciale per la comunità, sia una cosa di fondamentale importanza per tutti.

Fuori dalla chiesa rimango un po' in disparte.

I concittadini di Lisa continuano a fare le condoglianze a lei e ai suoi familiari ed io, in questo momento, mi sento un po' di troppo.

Decido di sedermi lungo la scalinata laterale della facciata e mi faccio riscaldare il viso dal sole timido che, ogni tanto, spunta dalle nuvole grigie.

Prendo il cellulare, ma non per controllare se Harry mi ha risposto ai mille messaggi minatori che gli ho inviato, ma per chiamare mia mamma, che in questi momenti mi manca terribilmente.

"Amy!" mi dice, sorpresa.

"Ciao mami, tutto bene, è finito ora il funerale e tra poco andremo dagli zii a pranzo!"

"Come sta la tua amica?" mi domanda, preoccupata.

"non benissimo, ma è forte e lo supererà."

"Povera! Salutamela e dai un bacio a sua mamma da parte mia!"

"Lo farò!"

"Torni a casa per Natale?"

"Non lo so ancora, ma. Ho da recuperare un po' di materie e se non ne approfitto nei giorni di vacanza, non so come fare!"

Non so come finirà tra me ed Harry.

Non mi chiama da un giorno intero e non ho idea di che fine faremo.

E' questo, in realtà, il vero motivo per cui io non voglia andare a casa.

"Ok, tesoro. Fammi sapere,comunque. Quando pensi di andare via?"

Subito, vorrei rispondere.

"Domani pomeriggio abbiamo l'aereo." la informo.

"Chiamami appena siete arrivate."

"Ok. Come stanno Ty e papà?"

"Bene, anche se manchi un sacco a tutti noi."

"Anche voi mi mancate, mamma!"

"Ti sento male, vai a scatti! Siamo in taverna con papà e non prende bene qui sotto"

"ok Dai, ci sentiamo domani sera!"

Non sento più niente, quindi decido di riattaccare.

Un messaggio ricevuto attira la mia attenzione.

E' Una chiamata di harry, ricevuta mentre stavo parlando con mia mamma.

Digito velocissima i tasti per richiamarlo, quando il mio smartphone inizia a vibrare tra le mie mani.

"Che cazzo di fine hai fatto, brutto stronzo di merda?"

la sua voce riempie il mio cuore totalmente, ma la mia rabbia è più forte di qualsiasi altro sentimento.

"Ehi, piccola. Sei incazzata?"

Non ci credo! Che cazzo di domanda è?

"Certo che sono incazzata. Fai te! E' da ventiquattro ore che hai il cellulare spento e mi hai detto che avevi una partita ieri sera. Che partita avevi ieri sera, eh, Styles. Dimmi che tipo di partita avevi?"

Harry ridacchia tra sè e sè e questo mi fa incazzare ancora di più.

"Senti Amy, ti ho mentito, ok? Avevo delle cose importanti da fare ed è vero. Ho raccontato una bugia."

""E quali sarebbero le cose importanti che dovevi fare, sentiamo!"

"mah, mi sono visto con un mio amico!"

"Amico?" dico, con un tono abbastanza alto.

"Si, con un amico. Non capisco quale sia il problema!" mi dice, e mentre lo ascolto, sento che non è questo l'harry che conosco io!

"Non è così che ci si comporta, ok? Sei uno stronzo e non credo alla storia dell'amico. Mi dispiace, ma non ci credo minimamente."

"Non mi trattare così piccola. Lo so che tra due minuti l'incazzatura ti sarà già passata!"

"ah si? Credo che allora non mi conosci bene, Styles!" dico, chiudendo la telefonata.

Non ho voglia di farmi prendere per il culo da lui.

E' solamente un bugiardo e, anche se non me lo sarei mai aspettata da Harry, mi sta facendo sentire una schifezza.

Rabbia e tristezza si accumulano nel mio cuore.

Era meglio non sentirlo.

affondo il volto tra le mani e penso a quanto io sia delusa da lui, in questo momento.

Non posso credere che sia una persona così meschina, che anche davanti all' evidenza, nega ogni cosa.

E il fatto che mi ferisce ancora di più è  il tono derisorio con cui mi a parlato tutto il tempo.

Crede davvero che io lo possa perdonare?

Pensa sul serio che io creda alla storia del suo amico?

Non so che tipo di problemi abbia il ragazzo, ma una cosa è certa.

La prima cosa che farò, appena tornerò a casa domani, sarà cercarlo per avere una spiegazione esaustiva del suo comportamento.

Non mi accontento delle risposte evasive che mi ha dato tre minuti fa.

Forse una tipa come Summer si sarebbe accontentata.

Ma io no.

Le tempie iniziano di nuovo a farmi male e cerco di fare dei respiri profondi per evitare di singhiozzare.

"Ehi, ciao carina! Posso sedermi affianco a te?"

Alzo lo sguardo e, tra gli occhi appannati dalle lacrime, riconosco il ragazzo che amo più della stessa mia vita.

Vorrei urlargli di tutto per la paura che mi ha fatto prendere in queste ore.

Vorrei prenderlo a schiaffi per la tensione in cui ho vissuto un'intera giornata.

Vorrei baciarlo e ringraziarlo per essere venuto qui.

Lo abbraccio forte a me, mentre le lacrime non hanno alcuna intenzione di fermarsi.

"Te l'ho detto che l'incazzatura ti sarebbe passata subito!" mi dice, baciandomi tra il collo e l'orecchio.

"Quanto sei scemo, Styles?" gli rispondo, baciando la sua bocca ripetutamente.

Fino a tre secondi fa temevo che tra noi fosse finita.

Ora è qui, tra le mie braccia, e non posso fare altro che dirgli : "Ti amo!"








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