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Scendo in cucina, dove la mamma di Lisa sta infornando dei muffins al cioccolato e il signor Dallas sta conversando al telefono con qualcuno.
"Vieni, cara. Fa' pure come se fossi a casa tua!" Mi dice Hanna, chiudendo il forno ed abbassando la temperatura.
Io le sorrido in imbarazzo e mi siedo al tavolo.
"Novità su tua mamma?" Domando, sfregando le mani tra loro.
"È solo questione di ore, oramai." Mi dice, senza guardarmi.
Inizia a riordinare la cucina, e Cam e Luke ci raggiungono.
"Che profumino!" Sentenzia Cam, mentre dà un bacio alla madre, che lo guarda come se non fosse abituata a queste dimostrazioni d affetto da parte del figlio.
Lo sguardo di Luke che sorride osservando la scena, mi diverte.
"Non fare così lo sdolcinato, che mi sconvolgi la zia." Dice, rivolgendosi a Cameron che si volta verso di me e mi guarda sbuffando.
"Non rompere, Luke."lo riprende subito dopo Cam, lanciandogli un mandarino preso dal portafrutta posto al centro della tavola.
Ridiamo tutti, quando Luke lo prende al volo. Anche Hanna, che fino ad un attimo fa aveva lo sguardo colmo di sofferenza. 

Cam si siede vicino a me e si avvicina al mio orecchio.

"Non farci caso, è un pagliaccio!" mi sussurra, e posso sentire il suo alito fresco sul mio collo.

Luke è ben voluto, in questa casa. Si vede che Hanna e Jacob sono molto affezionati a lui e non oso immaginare come sia potuto essere difficile per Lisa lasciarsi con una persona così positiva e carina.

Jacob termina la sua telefonata e ritorna in cucina.

"Sono pronti i muffins?" domanda, rivolto alla moglie.

"Ancora dieci minuti, tesoro!"

"Lisa?" domanda il padre, notando che la figlia non è con noi.

"E' a fare una doccia!" lo informo.

Luke sospira, nel silenzio della stanza e diventa rosso di imbarazzo quando si accorge che gli sguardi di tutti noi si voltano verso di lui.

"Su, Luke. Non fare il patetico. Lo sai che te e Lisa siete destinati a stare insieme! E' solo questione di tempo!" gli dice Cam, facendolo arrossire ancora di più.

vorrei intromettermi nel loro discorso.

Vorrei dire che Lisa è innamorata persa di Lou e che Luke non ha speranze.

Ma mi faccio gli affari miei e cerco una scusa valida per alzarmi da qui e raggiungere quella che sarà la mia stanza per i prossimi giorni.

Hanna, nel frattempo, tira fuori dal forno i muffins fumanti e li mette in un grande piatto rotondo.

"Aspettiamo che si raffreddino un po'!" dice, rivolta a Cam che, appena ha i dolcetti ad una distanza ravvicinata, allunga una mano per afferrarne uno, scottandosi.

Il telefono di Hanna inizia a squillare e lo prende, leggendo il display con aria preoccupata.

"E' mia sorella!" dice, uscendo dalla stanza.

"Tira una brutta aria!" commenta Cam, alzandosi dal tavolo e raggiungendo la madre in salotto.

Jacob fa lo stesso ed io e Luke rimaniamo in cucina da soli.

"Brutte notizie?" domanda, quando Cam ritorna da noi, un attimo dopo.

Appoggia le mani al lavandino e inizia a piangere.

"E' morta." continua a dire, mentre io e Luke ci avviciniamo a lui per consolarlo.

"Mi dispiace, Cam!" dico, ed è l'unica cosa che riesco a farmi venire in mente.

"Ehi, amico! Vieni qui!" dice Luke, voltandolo verso di lui ed abbracciandolo forte.

In questo momento mi sento di troppo, quindi decido di raggiungere Lisa al piano di sopra.

Hanna è seduta sul divano della sala che piange, continuando ad ascoltare sua sorella dall'altra parte del telefono, e Jacob la accarezza la schiena per darle sostegno.

"Puoi andare a chiamare Lisa, per favore?" mi domanda a bassa voce, per non disturbare la moglie.

"Certo! Vado subito!" rispondo, avviandomi verso la lunga scalinata che porta al piano superiore, dove ci sono le camere da letto e il bagno.

Vorrei avvisare Harry, ma ho lasciato il cellulare in camera e devo, prima, andare dalla mia amica e darle la brutta notizia.

Vedo la porta del bagno aperta, e dentro il vano Lisa non c'è.

Mi avvio, allora, titubante verso la sua camera, ed entro dopo aver bussato due volte.

Lisa è sdraiata sul letto, con un cuscino tra le braccia e guarda il soffitto come se fosse assorta tra i mille pensieri.

Non si accorge neppure della mia presenza e mi guarda solo quando mi siedo sul letto, al suo fianco.

"Ehi, tesoro. Tuo papà ti vuole giù." le dico, accarezzandole i capelli fradici.

Sta bagnando tutto il cuscino, ma non glielo faccio notare.

Non è proprio il momento.

Mi guarda con lo sguardo perso nel vuoto.

"E' morta, vero?" mi domanda, con gli occhi che, come un fiume in piena, si riempono di lacrime.

"Si, credo di si, Lisa. Tua mamma sta parlando al telefono con tua zia."

"Ok!" dice lei, mettendosi a sedere.

"Era una brava vecchina, sai?"

"Lo immagino, tesoro!"

Mi metto comoda, per ascoltare il suo sfogo.

"Era sempre disponibile con tutti e mi adorava in modo particolare. Mi diceva sempre che ero la sua Principessa ed era sempre l'unica che sgridava Cam quando mi faceva i dispetti."

Lisa inizia a singhiozzare ed io non posso fare altro che prenderla tra le mie braccia e stringerla forte.

"Shhh, Lisa!" le dico, mentre si lascia andare alla disperazione totale.

"Non ce la faccio, Amy. Mi mancherà tremendamente!"

"Lo so, Lisa. Ma ora devi farti forte per tua mamma e Cam. E affrontare questa situazione nel migliore dei modi. Io sono qui, con te, ok?"

La mia migliore amica si stacca dal mio abbraccio e mi guarda.

"Come farei senza di te?" mi dice, asciugandosi gli occhi con le mani.

"Non ci pensare. Sono qui, e faremo insieme!"

La porta si apre e appare Cameron davanti a noi.

"Papà e mamma ci aspettano giù!" dice, guardando Lisa.

Noto gli occhi arrossati di Cam, e gli faccio un debole sorriso di conforto, appena il suo sguardo si appoggia sul mio.

"Mi asciugo i capelli e vengo." gli risponde lei

"Fai presto, ci vediamo giù."

Io e Lisa rimaniamo di nuovo da sole.

L'accompagno in bagno e le faccio compagnia mentre si asciuga i capelli.

Non so se, in questo momento, preferirebbe rimanere da sola, ma non me la sento di allontanarmi da lei.

Proprio per niente.

Finisce di asciugarsi i capelli con il phon e, prima di scendere per raggiungere i suoi genitori, recupero il cellulare dalla mia camera.

Raggiungiamo l'ingresso e, dato che è a qualche passo da me, invio un messaggio ad Harry.

*la nonna di Lisa è morta. Stiamo andando in ospedale. Ti chiamo stasera. Vorrei averti qui con noi*

Usciamo di casa e raggiungiamo una macchina grigia con il motore acceso.

Cam e Luke ci fanno cenno di salire.

"Mamma e papà sono già andati." dice Cam e, appena saliamo nei posti posteriori, mette in moto e ci avviamo, in silenzio, verso l'ospedale.

Lisa guarda fuori dal finestrino e, anche se mi dà le spalle, capisco che sta piangendo, perchè si sfrega gli occhi e tira su con il naso.

L'unico suono che riempie l'abitacolo, è il mio cellulare, che segnala l'arrivo di un messaggio.

*Mi spiace, piccola. Ci sentiamo dopo!*

Cam mi guarda dallo specchietto retrovisore.

Distolgo lo sguardo e metto il cellulare in modalità silenziosa.

Il viaggio verso l'ospedale sembra non finire più e, in questo momento, vorrei essere da tutt'altra parte.

Arriviamo dopo un tempo infinito e, appena entriamo nell'atrio, l'odore tipico di qualsiasi ospedale mi riempie il naso, dandomi un fastidio atroce.

Mi presento agli zii di Lisa e, quando si avviano tutti verso lo studio del primario, decido di rimanere fuori dalla stanza. Sarei una presenza di troppo ed è giusto che, in questo momento, rimangano tra di loro.

Luke entra con loro, tenendo un braccio sulle spalle di Lisa.

Per lui è diverso. E' il migliore amico di Cam ed è uno di famiglia da anni.

Chiama i genitori di Lisa e Cameron zii, nonostante non lo siano, e questo spiega già un po' di cose.

Vado alla macchinetta del caffè e infilo gli spiccioli nella fessura apposita.

Prendo il cellulare per chiamare Harry. In questo momento, il bisogno di sentirlo supera ogni cosa.

"Ciao, piccola!"dice, dopo appena due squilli.

"Ehi, eri attaccato al telefono?" domando, soffiando sul caffè.

"Si, stavo per chiamarti.Come vanno le cose?"

"Niente, Lisa e i suoi stanno parlando con il primario."

"E lei come sta?"

"Uno straccio, Harry. Piange da quando ti ho inviato il messaggio."

"Lou l'ha già chiamata?"

"No, non credo. E comunque ora non sarebbe il momento!"

"Ok, e se mi chiama disperato, cosa gli dico?"

Ci penso su qualche secondo.

"Digli che stasera lo faccio chiamare!" rispondo.

Se Lisa non fosse dell'umore, lo chiamerò io.

Oggi mi ha detto di essere molto delusa da Lou e dal suo comportamento e, nonostante io abbia cercato in tutti i modi di convincerla del contrario, Lisa è rimasta dell'idea che a lui non interessi nulla di come lei i possa sentire in questo momento.

Dubito, quindi, che vorrà sentirlo.

Vorrei dire tante cose ad Harry, in questo momento.

Vorrei dirgli che la testa mi gira fortissimo e che la nausea mi impedisce quasi di parlare.

Vorrei dirgli che mi manca dannatamente e che vorrei averlo vicino a me.

Vorrei dirgli di non lasciarmi mai, perchè in questi momenti in cui mi sento trasportare indietro col tempo a quei momenti terribili della mia vita, la sua voce è l'unica cosa che riesce a tenermi ancorata al presente.

"Ti amo!" gli dico, e in queste parole c'è racchiuso un sentimento che va oltre ogni cosa.

Va oltre ogni paura.

Oltre ogni timore.

Va oltre ogni ricordo di merda che torna ogni volta per farmi male.

"Ti amo anche io, Amy!" mi dice teneramente.

Riagganciamo, con la promessa di sentirci stasera.

Ho bisogno di prendere un po' d'aria e premo il pulsante dell'ascensore.

Con questo giramento di testa, scendere sette piani a piedi non sarebbe il massimo.

Sento la porta a vetri del reparto aprirsi dietro di me.

"Ehi!"

"Cam!" dico io, accennando un sorriso.

"Dove vai?" mi domanda, raggiungendomi.

"A prendere un po' d'aria!" rispondo, senza pensarci.

Cameron guarda per un attimo dietro di noi, verso la porta da dove è arrivato, poi si volta di nuovo verso di me.

"Ti faccio compagnia!" dice alla fine e, quando l'ascensore raggiunge il nostro piano, emettendo un *bip* metallico l'attimo prima che le porte si aprino, entra con me.

Premo il pulsante *T* e, mentre scendiamo verso il piano terra, penso che questi saranno i giorni più lunghi della mia vita.


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