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Esco dall'aeroporto correndo. Non posso perdere la corriera, che mi porterà direttamente a casa di Lisa.
L'altra è tra un'ora e non ho neppure abbastanza batteria sul cellulare per poter avvisare Lisa, o suo fratello.
Vedo da lontano l'autista salire sul pullman 376.
Il mio!
"Scusiii" urlo, ma sembra non sentirmi.
Mette in moto, e chiude le portiere.
Ovviamente, nella mia sfiga, succede di tutto.
Sto per essere investita da un'automobile guidata da un anziano signore che mi urla dietro e la tracolla della borsa si rompe, facendo cadere in terra tutto ciò che ho dentro.
Un ragazzo mi sorpassa correndo e fa cenno all'autista di fermarsi.
Ovviamente a lui lo caga.
Si ferma, apre le portiere ed io inizio di nuovo a correre per farmi notare.
Quando salgo sul pullman, quasi non ci credo.
Ce l'ho fatta.
Guardo dal finestrino il paesaggio che scorre veloce.
Ricordo la prima volta che sono andata a casa di Lisa.
Era la primavera scorsa e i suoi genitori mi hanno ospitato una settimana per le vacanze pasquali.
La cittadina verso la quale mi sto dirigendo è molto piccola, ma carina. Tutti, li, si conoscono e sono cordiali.
Una sottile coltre di neve copre i prati e mi soffermo a guardare una ragazza molto giovane che conversa al telefonino, parlando chissà con chi.
Probabilmente sta parlando con il suo fidanzato, dato che sorride e diventa rossa ogni volta che resta in silenzio e la persona dall'altra le parla.
Prendo il cellulare dalla tasca del giubbotto.
E' completamente senza tacche e la batteria lampeggia di rosso, avvisandomi che ho a disposizione l'un percento di carica.
Non ha senso mandare un messaggio ad harry.
Mi risponderebbe di sicuro, ma io potrei leggere solo una volta arrivata a casa di Lisa.
E, non ricevendo più alcuna risposta Si preoccuperebbe e, dato che l'ho già sentito particolarmente strano,quando l'ho chiamato appena scesa dall'aereo, non voglio dargli una preoccupazione in più.
"Scusa, è libero questo posto?" mi domanda il ragazzo che ho visto correre verso il pullman mentre raccoglievo la mia roba e la rinfilavo nella borsa.
"Mmmm, si!" rispondo, con un debole sorriso.
E' un ragazzo molto carino, non lo metto in dubbio, ma ho la sensazione che voglia fare il marpione e ciò mi dà leggermente fastidio.
"E' che la tipa a cui ero seduto vicino puzza di sudore e dato che il viaggio sarà lungo non ho voglia di stare in apnea tutto il tempo!"
Oggi si vede che è la giornata della gente che puzza.
Prima quello con l'alito fetido vicino a me sull'aereo.
Ora questa, che fa scappare il tipo tre file avanti.
Il telefono mi si spegne in mano e sbuffo.
Potevo trascorrere il viaggio messaggiando con Harry, o parlandogli al telefono.
"Cellulare scarico?" mi domanda il biondino, dopo che ha posato la sua borsa sul bagagliaio posto sopra i sedili e sedendosi vicino a me.
"Già!"
"Ti posso prestare il mio carica batterie portatile"mi dice, rovistando nel suo zainetto.
"non ti serve?" gli dico, sorridendo.
"No, ho tenuto in carica il mio tutta la notte!"
"va bene, grazie, allora."
Prendo l'aggeggio e lo attacco al mio cellulare che, magicamente, riprende vita.
"Comunque io sono Luke Hemmings!" mi dice, sorridendomi e porgendomi la mano.
"Piacere, io sono Amy Thompson!" gli rispondo.
"Non ci credo! Amy è anche il nome di mia sorella!"
"Uh, che fortuna!" dico io, ridacchiando.
"No, davvero. Se il nome fa la persona, tu devi essere simpatica, un po' testarda, ed abitudinaria!"
Come-cavolo-fa-a-saperlo? sono-proprio-cosi!!!
"Allora si, il nome fa la persona!"
Luke si mette a ridere e sblocca il cellulare per farmi vedere le foto di sua sorella.
"E' molto carina!" commento io, guardando un'immagine di lei che sorride ad un gattino che tiene in braccio.
"Si, e sono molto geloso di lei!" risponde, continuando a scorrere le immagini che ha salvato in galleria e mostrandomele con orgoglio.
Il mio telefono ha raggiunto il cinque per cento di batteria, e decido di accenderlo per inviare un messaggino ad Harry.
*Sono sulla corriera. Todo bien*
Tempo quindici secondi ricevo una sua risposta.
*Chiamami appena arrivi da Lisa. Comunque...sono con Lou e mi dice di dirti di non dare confidenza agli sconosciuti.*
Guardo Luke vicino a me, e rileggo il messaggio di Harry.
*Digli di stare tranquillo. Non sono così scema*
Termino il tutto con undici cuoricini rosa e uno smile che manda un bacino.
"Dove stai andando di bello?" mi domanda Luke, interessato.
"Di bello da nessuna parte. Diciamo che sto raggiungendo degli amici che hanno la nonna che sta morendo!" dico, ed un velo di tristezza traspare dalla mia voce.
So quanto Amy sia legata a sua nonna e so anche che sarà una cosa molto dura dirle addio, per lei.
"Stai andando dai Dallas?"
La sua domanda mi fa trasalire.
"Li conosci?" chiedo, guardandolo incredula.
Luke ride e mi guarda con un'espressione divertita.
"Se li conosco? Cam è il mio migliore amico e Lisa... bè...è stata la prima ragazza con cui ho avuto una storia seria!"
Non ci credo.
Porto le mani sul mio viso e mi chiudo la bocca per non ridere sguaiatamente.
Ricordo che Lisa, molto tempo fa, mi ha parlato di un ex di nome Luke.
Ma mai e poi mai avrei immaginato di conoscerlo così, su una corriera qualsiasi.
"Ora che me lo dici... ho sentito parlare di te, effettivamente!" dico, ripensando ai discorsi che ci siamo fatti io e Lisa su di lui e sulla loro prima volta.
Ma non entro nei particolari, per non metterlo in imbarazzo .
"Anche io, ora che ci penso, ho sentito parlare di te! Sei quella Amy che ha spezzato il cuore a Cam, vero?"
"Non ho spezzato il cuore a Cameron!" dico, tornando semi-seria.
"Sarà, ma quando ha scoperto che eri fidanzata ci è rimasto di merda!"
La settimana in cui sono stata dai Dallas, Cam è stato tenerissimo con me. Io credevo che i suoi modi di fare nascessero dalla simpatia che si fosse instaurata tra di noi.
Non avrei mai immaginato che fosse interessato a me in un altro senso.
la sera che ha provato a baciarmi, fuori dalla villetta dei suoi genitori, gli ho detto che ero fidanzata con Liam. Mi ha chiesto scusa e siamo entrati in casa, per andare ognuno nella propria camera.
Il giorno dopo io e Lisa siamo partite e, da quella volta lì, non l'ho più visto.
A Lisa non ho mai detto nulla.
Liam le è sempre stato sulle palle e, se avesse mai saputo che suo fratello provava qualcosa per me, mi avrebbe tartassato per convincermi a mettermi con lui.
"Possiamo parlare di altro?" domando, sorridendo.
"Certo- mi risponde Luke- sei sempre fidanzata?" ride, ma mi guarda aspettando una mia risposta.
"Si, ma non con Liam."
"Uhhh povero Cam! Diglielo subito appena lo vedi, così non si fa strane idee!"
si, certo! Io vedo Cam, che ha la nonna in fin di vita, e la prima cosa che dovrei dirgli è *Ciao cam, mi dispiace, non sto più con Liam, ma con harry, quindi in ogni caso non hai speranze*
Il mio telefono squilla tra le mie mani.
E' Harry.
Faccio a Luke un gesto per invitarlo a stare in silenzio.
Poi rispondo.
"Ciao Harry!"
"Piccola, tutto bene?"
"Si, mi sto preparando psicologicamente alla tristezza che troverò a casa di Lisa!"
"Immagino. Per il resto?"
"Per il resto anche. E' un viaggio un po' lungo, ma passa!"
"Cosa stai facendo?"
"Mah, niente di che. Dormicchio e leggo Shadowshunter"
Harry ride, dall'altra parte del telefono.
"Cosa faresti mai, se non ci fossi io?" mi domanda.
Già, non lo so cosa farei se non ci fosse lui.
E' entrato piano piano nella mia vita, e non posso più farne a meno.
"Non lo so come farei! Probabilmente ti starei cercando da qualche parte, nel mondo!"
"Che tenera! Vado, che Lou ha appena acceso la Xbox. Chiamaci appena sei da Lisa!"
"Ok!"
"Ciao Thompson!"
"Ciao Styles!"
Credo che in questo momento io sia rossa come la ragazza che prima parlava al telefono.
E sorrido al pensiero di Harry che mi ama così tanto.
Luke però, interrompe i miei pensieri.
"Stai leggendo Shadowhunters vero? Amy Thompson è un po' bugiardella!"
"Taci, Luke!" gli dico ridendo.
Se mai avessi detto ad Harry che ero seduta vicino al migliore amico del fratello di Lisa si sarebbe fatto mille ansie per niente.
Io e Luke continuiamo a conversare su un sacco di cose ma, continuamente, mi ritrovo con il pensiero rivolto verso Harry e il cuore che mi parla soltanto di lui.
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