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Harry si accosta al marciapiede, lentamente..
"La corsa è terminata" mi comunica, mettendo la moto sul cavalletto.
Io ringrazio tutti i Santi e gli Angeli del cielo mentalmente, felice di essere ancora viva.
Quando vedo dove siamo, però, non vorrei crederci.
Il locale davanti a noi è ben illuminato. La musica si sente fin qui e vedo entrare ragazzi eleganti e tipe che sembrano uscite da una sfilata di moda.
Io guardo, in ordine, i miei leggins neri, la mia felpa verde pisello col cappuccio ed Harry.
"Non è lì che ti porto, tranquilla!" dice, indicando il locale fashion ma guardando da un'altra parte.
Guardo verso la direzione che sta osservando Harry, ed esclamo un "Grazie a Dio!" che mi esce dal cuore.
Il chioschetto è davvero grazioso. Entriamo e noto che i tavoli sono tutti bianco lucido, così come le pareti e il grande bancone ad angolo.
In mezzo ad ogni tavolino ci sono portatovaglioli verde speranza e, sui muri, quadri raffiguranti immensi prati verdi e campi di papavero.
Ci viene incontro una ragazza su dei bei pattini rossi, con un fiorellino rosso tra i capelli.
"Potete accomodarvi laggiù" dice, indicando un tavolino vicino alla grande vetrata che da sulla strada.
Sorrido e ringrazio la cameriera e, mentre io ed Harry ci avviamo verso il posto che ci ha appena indicato la ragazza, noto altre tre tipe bellissime che sfrecciano tra i tavoli sui pattini a rotelle, con vassoi ed ordinazioni in mano.
"È un anno che abito qui, e non sapevo nemmeno dell'esistenza di questo posto!" dico, mentre leggo il menù che trovo al nostro tavolino.
"Bello, vero?" chiede Harry.
"È fantastico!"
Porgo il menù ad Harry, che continua.
"L'ho visto per caso prima, quando sono passato per cercarti!"
"Per cercarmi" ripeto tra me e me, un po' troppo ad alta voce.
"Sì, per cercarti. Ti ho sempre cercato, ancora prima di conoscerti!"
Io lo guardo, ammutolita. Penso che se in quest'istante qualcuno mi facesse una foto, verrei con un'espressione di merda in viso.
"Ehi, ehi! Scherzavo!!! Non sarei mai così carino con te!" Harry sventola i palmi delle mani davanti a me.
"Meno male." esclamo io. Ma non so se lo penso davvero.
"Le cose romantiche le tengo per chi mi piace veramente!" Ride Harry. "Per esempio potrei tenerle per quella cameriera lì!"
Harry indica una cameriera bellissisma dietro di me, con un abitino attillato che gli lascia scoperte le curve perfette.
Harry gli fa un cenno con la mano e, quando ci raggiunge, ordiniamo da bere.
"Ha il sedere troppo grosso!" esclamo, guardandolo, quando lei si allontana da noi con le nostre ordinazioni.
So che non è vero, ma devo pur trovarle un difetto.
"Non stai mica facendo la gelosa, vero?" mi dice Harry, sollevando un angolo della bocca formando un mezzo sorrisino compiaciuto.
"Io? Gelosa? Di te? Ma per piacere!"
"Uh, meno male!" ride Harry.
Ed io con lui.
Mentre ci arrivano le due bibite dimensione maxi, io ed Harry stiamo parlando delle lezioni che seguiamo.
"La lezione che mi piace di più è quella con te!"
Io lo guardo esterefatta.
"Anche io!!!!"
"No, io in realtà no. Ma non aspetto altro che vederti!"
Rido.
"Ma mi vedi tutti i giorni, a casa!" gli ricordo.
"Sì, ma a casa non hai mai quell'aria da secchiona patetica!" mi sorride.
Io, per risposta, gli tiro un calcio sotto il tavolino.
Harry gridacchia una finta espressione di dolore, attirando l'attenzione di mezzo locale su di noi.
"Non dirmi più che sono una secchiona" lo minaccio io, divertita.
"Ok, ok, sei solo patetica!" risponde allegro.
"Come mai sei venuto a studiare qui?" chiedo.
Non perchè mi interessi qualcosa, ma stare zitta tutto il tempo non è da me. Neppure in sere come questa, dove tutto andava storto prima che arrivasse Harry.
"Volevo scappare da una famiglia disagiata e da un padre alcolizzato e violento." mi risponde, con tono triste.
"Uh, mi dispiace!" È una situazione imbarazzante, nata da una semplice domanda del cazzo.
Harry scoppia a ridere.
"Sto scherzando! Dovevi vedere la tua faccia!!!"
"Ma sei s-t-u-p-i-d-o?- lo insulto, scandendo bene la parola "stupido"- non si scherza su queste cose!"
Harry si passa una mano tra i capelli, ridendo ancora.
"Togliti quell'espressione da ebete dalla faccia" mi dice.
Per l'ennesima volta, in questa serata che si prospettava una delle più tristi della mia vita, mi ritrovo a ridere con Harry.
Guardo fuori dalla vetrata accanto a noi e vedo una macchina blu metalizzato ferma allo stop.
Non faccio in tempo a guardare la targa, che l'auto parte e va via, immettendosi nell'incrocio.
"Cosa c'è?" mi chiede Harry, vedendomi pensierosa.
"Nulla!" rispondo.
Ho appena visto un auto uguale a quella di quel bastardo del mio ex ragazzo e mi è tornato in mente, per un attimo, quanto io sia stata stupida in questi anni sarebbe troppo complicato come risposta.
"Ok!" si arrende Harry.
Finiamo di bere la Coca Cola ed Harry guarda l'ora.
"Tra poco mi devo vedere con Summer!" mi dice.
"Ma sono quasi le undici!" io di solito alle undici rientro a casa.
"finisce di lavorare tra mezz'ora e mi ha chiesto di raggiungerla a casa sua e fermarmi da lei per la notte!"
"Precoce, la ragazza!" esclamo io, un po' infastidita.
Dopo aver pagato il conto, usciamo dal chioschetto.
"Bellissimo! Ci dobbiamo venire più spesso!" dico, mentre Harry mi cinge le spalle con un braccio, camminando insieme a me verso la moto.
"Mi stai invitando ad un secondo appuntamento?" mi chiede.
"Questo non era un appuntamento!" rido, scostandomi dalla sua presa.
Saliamo sulla moto, metto le mani sui suoi fianchi e partiamo verso casa.
Quando arriviamo al posteggio, mi ritrovo a ridere come una stupida perchè, quando Harry si toglie il casco, ha tutti i capelli scompigliati e ci mette circa un quarto d'ora per ridargli un verso.
Raggiungiamo la porta del nostro appartamento così, scherzando e prendendoci in giro.
Mentre tiro fuori le chiavi dalla borsa, Harry mi prende le mani e mi guarda.
"Sono stato davvero bene con te, stasera!" mi dice.
"Anche io!" rispondo, arrossendo.
"Perchè non puoi essere sempre così carina con me?"
"E perchè tu non puoi essere sempre così carino con me?"
Harry alza le spalle.
"Promettimi che domani non saremo cane e gatto, di nuovo!" mi chiede, sorridendo e scostandomi una ciocca di capelli dal viso.
"E tu promettimi che non mi stresserai la vita!" dico, sorridendogli.
Apro la porta emozionata. La serata con Harry è stata davvero piacevole, al di là di ogni aspettativa, ma sapere che ora andrà da Summer per passare la notte con lei me la fa prendere un po' male.
Entriamo in casa e sento Niall parlare agitato. Lisa, sentendo aprire la porta di casa, ci viene incontro di corsa.
È in quell'attimo lì che lo vedo.
Liam raggiunge Lisa a passo svelto e, quando mi vede con Harry, si blocca di colpo.
"Amy!" mi dice, guardandomi dritto negli occhi.
Mi sento a disagio. Sono contenta che sia qui, ma sono anche confusa. E tremendamente ancora incazzata con lui.
Io resto immobile sulla soglia di casa e sento il respiro di Harry a un passo da me.
Che cazzo ci fa Liam qui?
Che cazzo vuole da me?
Non lo so, ma tra poco, sono sicura che me lo dirà.
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