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La prima ora di lezione trascorre senza che io abbia ascoltato nemmeno una parola di ciò che abbia detto il professore.
non ho fatto altro che pensare ad Harry e alle sue parole.
Non può essere incazzato per davvero.
Zayn è mio amico, ci vivo insieme, cazzo.
Ed è normale che andiamo d'accordo.
Poi, ok, Harry mi ha fatto un sacco di telefonate a cui non ho risposto, ma avevo il telefono silenzioso, e non so cosa farci.
Esco dalla classe per raggiungere il laboratorio di biologia.
Sono un po' agitata, perchè anche Harry segue questo corso, e sapere che è incazzato con me mi mette l'ansia.
Entro nella stanza gia' mezza piena di studenti e mi posiziono al solito posto, che condivido sempre con Harry.
L'insegnante entra in classe e si chiude la porta alle spalle.
Harry entra poco dopo, scusandosi con il professore e si avvia verso di me senza guardarmi.
Ma, invece di sedersi al solito posto, si và ad accomodare nel banco dietro a quello che di solito è il "nostro", lasciandomi pietrificata.
Non mi volto verso di lui, perchè so già che sarebbe una pessima idea.
Il suo sguardo severo mi fulminerebbe, ed io non saprei come comportarmi.
"Bene, ragazzi. Ho messo, alla fine dell'ora scorsa, dei modellini di rospi su ogni postazione. Vi indicherò come selezionarli, e mi raccomando di prendere molti appunti, in quanto sarà materia d'esame."
"Professore, non ho la compagna, posso mettermi vicino alla signorina Thompson?" chiede Niall, ed il professore annuisce.
"Iniziate a tagliare con il bisturi il modellino della rana, facendo un taglio verticale dalla giugulare a sotto il ventre!" ci dice l'insegnante.
"Come mai Lisa non c'è?" domando a Niall sotto voce, cercando di non pensare ad Harry dietro di me.
"Non te lo ha già detto Harry?" mi domanda, togliendo l'attenzione dalla rana finta.
"No, non mi ha detto nulla!"
"Sua nonna sta morendo, ed è partita stamattina presto per raggiungere i suoi genitori!"
So quanto Lisa sia legata a sua nonna.
E non mi ha detto che fosse malata o cose del genere.
"Quando lo ha saputo?" domando, fermando il mio lavoro.
"Stamattina presto. L'ha chiamata sua madre in lacrime."
"Lo sai, vero, che devo andare?" chiedo a Niall, anche se la mia è una domanda retorica.
"Si, ma Lisa non voleva dirti niente per farti rimanere qui!"
"Signorina Thompson, può smetterla di conversare con il sognor Horan?" Il tono duro del professore mi fa sobbalzare e, inavvertitamente, mi taglio un dito con il bisturi.
"Cristo!" sussurro, premendo una mano intorno al dito sanguinante.
"Cosa succede di nuovo, Thompson?" domanda il professore, sempre più infastidito.
"Mi scusi, mi sono tagliata un dito e credo che ci vogliano dei punti." dico, vergognandomi da morire.
Tutti i compagni mi stanno fissando e il professore sta per perdere la pazienza.
"Questo succede quando, durante i laboratori, si chiacchiera di altre cose, senza prestare attenzione al proprio lavoro! Ora vada in infermeria, e non si faccia vedere fino alla prossima volta!"
"La ringrazio, professore. Mi scusi!" dico, uscendo dalla classe e sentendo i miei compagni stupidi bisbigliare tra loro.
Sono quasi arrivata alla grande scala, quando sento dei passi correre dietro di me.
"Amy, non è niente di grave, vero?" mi domanda Zayn, preoccupato.
Tolgo la mano che preme sulla ferita e vedo il sangue sgorgare a flutti.
"Spero di no!" dico, accennando un mezzo sorriso per non preoccuparlo.
"Ti accompagno in infermeria!"
"No, l'accompagno io!" tuona Harry dietro di noi.
Zayn mi guarda ed io lo guardo imbarazzata.
Harry la smetterà mai di fare lo stronzo con Zayn?
"Il professore ti sta aspettando in classe!" gli dice Harry, continuando a fissarlo nervosamente.
"Ci vediamo a pranzo! Non farmi stare in ansia!" mi dice Malik, stampandomi un bacino sulla fronte ed avviandosi subito dopo verso il laboratorio.
Inizio a salird nervosamente le scale, seguita da harry che non dice una parola.
Quando arriviamo al corridoio del secondo piano inizia a parlarmi.
"Ti fa molto male?" Mi domanda.
"Fai te, mi sono appena tagliata un dito!"rispondo scocciata.
"Non farmi pentire di esserti venuto dietro"
"Potevi non disturbarti. Avevo chi mi stava accompagnando.
Lo sento sbuffare affianco a me.
"Chi? Quel cretino con il ciuffo ossigenato?"
"Quel cretino, come lo chiami tu,almeno non mi rompe i coglioni."
"Bè, ho visto stamattina come ti stava facendo ridere in sua compagnia!"
Non posso credere che sia geloso di Malik, davvero!
"Senti, cosa sei venuto a fare?" Gli dico ad alta voce.
"Se vuoi me ne torno in laboratorio." Esclama in tono severo.
"Ecco, bravo. Vattene in classe e non farti più vedere finchè non ti sei calmato"
Mi guarda, c pensa un pò e poi si volta e se ne va.
Vorrei seguirlo, chiedergli scusa e baciarlo.
Ma non lo faccio.
Non ho fatto nulla per meritarmi questo suo comportamento, anzi.
È lui che sta montando delle cose che non esistono.
Sento i miei occhi riempirsi di lacrime, ma le ricaccio subito indietro, per ricominciare a camminare nella parte opposta a quella in cui sta andando Harry.
Raggiungo l infermeria a passi svelti e, per fortuna, la porta è aperta.
Entro nella stanza e una ragazza giovane mi accoglie sorridendo.
"Buongiorno signorina, cosa è successo?" Mi domanda, mentre indossa il camice bianco e prende un paio di guanti di lattice da un cassetto.
"Mi sono tagliata con il bisturi durante l ora di biologia." Spiego a grandi linee.
"Si accomodi pure, che guardiamo."
Mi siedo sul lettino, e la ragazza si accomoda di fronte a me.
Accende una lampada a neon per osservare meglio la ferita.
Io mi volto dall'altra parte per non guardare.
In quel momento, qualcuno bussa alla porta e non aspetta nemmeno che l infermiera dica qualcosa.
Vedo la porta aprirsi ed harry apparire con i suoi capelli scompigliati legati all indietro da un elastico e i suoi occhi bellissimi.
"Scusate, mi chiedevo se posso stare con lei" dice all infermiera, indicandomi.
La ragazza mi guarda interrogativa, ed io alzo le spalle annuendo.
"Va bene, si accomodi pure" dice l infermiera in modo gentile.
Harry mi raggiunge e prende la mia mano sana tra le sue.
"È un brutto taglio, ma con quattro punti ce la caveremo" commenta lei.
Io sospiro, mentre la guardo avviarsi ad un armadietto appeso alla parete.
Ho l ansia e so che è stupido.
Ma i mesi in ospedale mi han messo addosso fobie che prima non avevo e anche solo sentire l odore di disinfettante mi fa venire nausea.
"Ehi" mi dice Harry e, quando lo guardo, vedo che mi sta sorridendo.
Ricambio il sorriso in modo sforzato.
Un pò perchè sono ancora incazzata con Harry e i suoi modi del cazzo.
Un po' perchè pensare che una tipa qualsiasi tra tre secondi mi cucirà un dito mi mette agitazione addosso.
L'infermiera inizia a sistemare la mia ferita e sono soddisfatta del fatto che, oltre che sentire un leggero pizzichio, non sento altro.
Harry e la ragazza conversano sulle ore di biologia.
"Anche io mi sono tagliata una volta con il bisturi."
"Ah, si?" chiede lui, divertito.
"Si, avevo appena litigato con quello che all'epoca era il mio fidanzato!"
Harry ridacchia.
"A questo punto penso che dovrebbero vietare alle ragazze che litigano con i fidanzati di maneggiare oggetti appuntiti!"
Mi scappa da ridere, ma mi trattengo.
Rimaniamo in silenzio qualche minuto.
"Ecco qui! Sei come nuova " mi dice l'infermiera.
Sospiro di sollievo e guardo il mio dito fasciato con una graza.
Mi spiega come fare le medicazioni i prossimi giorni e mi sta un paio di pacchettini contenenti garze sterili.
"potete andare, adesso!"
"Speriamo di non vederci più!" dice Harry ridendo, prima di uscire dalla stanza.
"Grazie mille!" dico alla ragazza, sorridendole.
"E' molto innamorato, lo sai?" mi dice a bassa voce, prima che io raggiunga Harry.
"Credo di si!" rispondo imbarazzata.
"Si, te lo assicuro! Nessuno mi ha mai guardato nel modo in cui lui guarda te!"
Le sorrido di nuovo, e raggiungo Harry alle macchinette del caffè, poco distanti.
"Tieni, è per te!" mi dice, porgendomi un bicchierino fumante.
"grazie!"
"Soffia, mi raccomando!" Harry sorride mentre lo dice ed io sorrido con lui.
Mi torna in mente quella volta che ho bevuto il caffè senza soffiare e mi stavo ustionando la bocca!
Sembra passata un'eternità, in realtà sono trascorsi solo pochi mesi.
E' strano come le cose possano cambiare da un giorno all'altro.
Odiavo Harry con tutta me stessa.
Ora lo amo più della mia vita.
"Scusami per prima! Ma a volte ho paura di perderti."
Harry mi dice queste parole guardandomi dritta negli occhi.
"Ma non mi perderai, scemo!"
"E' che con lui ti vedo così complice, che lo ammazzerei, se solo potessi!"
"Siamo amici, Harry. Nient'altro."
Il corridoio è deserto e si sente la prof di letteratura spiegare in qualche classe più in là.
"Per te, magari! Ma ti ricordo che ogni volta che si tratta di Malik succedono dei casini!"
"Non dire così, Harry. I casini te li crei te nella tua testa!" gli rispondo, in modo sereno.
"Hai saputo di Lisa?" mi domanda, cambiando discorso.
"Si, me l'ha detto Niall tre secondi prima che mi tagliassi il dito!"
"L'hai già sentita?"
"No! La chiamerò stasera. Se è in aereo intanto non può rispondere."
"Andrai?" mi chiede.
"E' la mia migliore amica, e non posso lasciarla sola in questo momento."
Leggo dal suo sguardo che aveva già previsto la mia risposta.
Annuisce e si avvicina a me, mentre getto il bicchierino nel contenitore della plastica.
"Posso baciarti?" Harry mi guarda le labbra mentre lo dice, e vedo che ha l'espressione da furbetto.
"No!" rispondo, con un tono straffottente.
"Ma..." Harry vuole cercare di convincermi, lo so.
Ma io gli passo le dita sulla bocca, per farlo tacere.
"Non puoi baciarmi, devi farlo!" Sussurro maliziosa.
Harry ride.
"Sei tremenda, lo sai?" Mi dice, avvicinandosi a me e facendo incontrare le sue labbra con le mie.
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