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"Siamo quasi arrivati"mi dice Harry, soddisfatto.
Nonostante gli abbia fatto il terzo grado, non ha fatto trapelare nulla, se non che stiamo andando in un posto elegante.
"Il tuo essere misterioso mi ansia" commento, mentre posteggia l'automobile in un grande cortile già pieno di macchine.
"Qualcosa mi dice che siamo in ritardo" esclamo, affascinata dalle auto di lusso intorno a noi.
Harry guarda l'ora sul cruscotto.
"Non ti preoccupare. Siamo in ritardo solo di dieci minuti."
Odio arrivare in ritardo.
Ma non so nemmeno a cosa noi stiamo arrivando in ritardo, quindi cerco di rilassarmi.
Indosso il giacchino di pelo finto che Lisa ha dato ad Harry per me a mia insaputa e, dopo essere scesi dalla macchina, ci avviamo verso quella che è una grande villetta su quattro piani.
"Ti giuro che non ho idea di dove tu mi stia portando!" Dico ridendo, ed harry mi posa un braccio sulle spalle, mentre ci avviamo all'ingresso.
appena antriamo, ci accoglie una donna di mezza età.
"Grazie per essere venuti" ci dice gentile.
"Potete accomodarvi" e ci invita a proseguire lungo il corridoio.
La seguiamo fino ad un grande salone dove c'è rimasto un solo tavolo libero.
Le persone conversano tra loro. Alcuni non ci notano neppure, altri ci guardano sorridendoci.
Il tempo di togliermi il giubbino peloso e sistemarlo sullo schienale della sedia, che la donna che ci ha accolti, batte le mani per chiedere attenzione.
" inizio con il ringraziare ognuno di voi. La vostra presenza qui, questa sera, ci dà la conferma che il servizio che offriamo ai bambini nostri ospiti è un qualcosa che viene apprezzato anche fuori queste mura. La nostra comunità è aperta da oltre ottanta anni e i bambini che sono passati da qui sono numerosissimi."
Gurdo Harry che mi sorride, ed inizio a capire dove mi abbia portato.
"Questa cena di beneficenza l'abbiamo pensata per poter avviare per i nostri bambini un ciclo di pet therapy che li possa molto aiutare, in quanto sappiamo oramai da anni che prendersi cura di un animale può calmare l', può trasmettere calore , e aiutare a superare lo stress e la depressione."
Harry toglie l'attenzione dalla signora che ci sta parlando e con le labbra dice: "Asinelli!"
"Speriamo che la cena sia di vostro gradimento, e ricordiamo che solo grazie a voi, i nostri bambini potranno godere di una terapia in grado di aiutarli adesso, per il futuro."
Un applauso sale nel salone e la signora raggiunge un tavolo e inizia a conversare con due donne distinte.
"E' una cosa bellissima!" dico ad Harry, commossa.
"Sapevo che ne saresti stata felice!"
"sei unico, Styles!"
"Puoi dirlo forte, Thompson!"
Un ragazzo molto giovane si avvicina al nostro tavolo per versarci del vino.
Gli sorrido e, quando si allontana, Harry alza il bicchiere.
"A noi due!" dice, guardandomi negli occhi.
"A noi due!" rispondo, mentre i nostri bicchieri tintinnano l'uno contro l'altro.
"E' la cosa più bella che tu potessi organizzare!" dico, entusiasta.
"Più del nostro giorno in spiaggia?" mi chiede, e io rido.
"Ogni cosa che fai, è speciale!"
La cena prosegue serenamente.
HBarry mi allieta parlando dei suoi anni al college.
Mi piace saper cosa facesse prima di conoscerlo e, al contrario mio, gli anni dell'adolescenza, per Harry, sono stati allegri e sereni.
Spero che non mi chieda niente di me.
Non avrei nulla da raccontargli, se non le cose di cui sa già.
Ma non mi domanda nulla,ed io lo amo sempre di più.
"E' di vostro gradimento la cena?" ci domanda la direttrice della comunità.
"Certo, è tutto buonissimo!" esclamo io, educatamente.
Quando la donna si avvia verso il tavolo affianco al nostro, Harry continua a raccontare di quando la mamma di un suo compagno di classe gli ha fatto delle avance.
Ride quando me lo racconta ed io mi rilasso quando mi giura e spergiura che lui non ha ceduto, ma che anzi, ha smesso di frequentare la loro casa.
Già sapere che ha avuto una miriade di ragazze mi fa ingelosire.
Se poi sapessi mai che è pure andato a letto con una donna matura che ne sa come minimo il doppio di quello che so io, farebbe arrivare la mia autostima sotto i piedi.
Ma so che i miei sono pensieri idioti.
Hary è qui con me.
E con nessun altra.
E ha scelto me, tra tutte.
Il passato è passato e sembra non disturbarlo più di tanto.
Solo il mio, di passato, torna spesso a tormentarmi.
Finiamo il dolce, quando un uomo di mezza età inizia a parlare al microfono.
"Siete tutti invitati ad avviarvi verso il cortile esterno. C'è una sorpresa per voi! Non c'è bisogno che indossiate le giacche, perchè delle stufe da esterno sono state messe fuori, per non farvi congelare!"
Mi scambio un'occhiata con una donna vicino a me.
Anche lei sembra perplessa.
Fuori ci saranno tre gradi, ma Harry mi prende per mano e mi porta con sè dietro la folla che si muove davanti a noi, senza nemmeno il tempo di decidere cosa sia meglio fare.
Non ho voglia di prendermi una bronchite a pochi giorni dal Natale ma, quando siamo in giardino sono contenta nel constatare che effettivamente il freddo non si sente.
Anzi, c'è un tepore piacevole.
Ci accomodiamo su delle seggiole poste davanti ad uno schermo e, quando siamo tutti seduti, un video montato con le foto dei bambini ospiti della comunità mi fa commuovere.
Harry, quando se ne accorge, mi abbraccia e mi stringe a sè, mentre continuano a trascorrere le immagini di bimbi e bimbe felici nella loro quotidianità.
"Mi piaci perchè sei sensibile!" mi dice Harry, quando ci avviamo verso il tavolo adibito a bar.
Per fortuna che ci sono le stufette, sennò non sarebbe stato possibile rimanere fuori.
"Ok, sono sensibile. Ma adesso guarda se ho il trucco colato!"
Harry mi scruta un po'.
"E' tutto apposto" mi dice, accarezzandomi il volto.
"Solo una cosa non va!" continua.
"Cosa?" domando, toccandomi nervosamente il viso.
Se ho tipo il rimmel tutto colato è un gran casino, oltre che una bella figura di merda.
Harry ride.
"Vai tranquilla! Il trucco è perfetto, ma la cosa a cui mi riferivo sono questi dieci centimetri che ci distanziano. Sono troppi, per i miei gusti!"
Leggo nei suoi occhi amore, affetto, tenerezza, e non posso fare altro che sorridergli, di nuovo.
Mi stringe a sè, baciandomi la testa, mentre io mi sento la ragazza più fortunata del mondo.
"Non ci posso credere!" dice qualcuno davanti a noi.
Ero tanto immersa in questo abbraccio, che non mi ero nemmeno accorta che le persone si fossero avvicinate, nel frattempo, al bar improvvisato.
Guardo la donna davanti a me, e mi sento morire.
"Sei Amy, vero? Mio Dio come sei diventata bella!"
"Ciao, Laura!" esclamo, sentendo la terra tremare sotto i miei piedi.
Laura mi abbraccia stratta a sè, e il suo profumo mi riporta indietro nel tempo, come un qualcosa che non puoi fermare.
"Dio, Amy. Ti giuro che non ho parole! Se solo Ryan ti vedesse adesso! Chi è questo bel giovanottop vicino a te?" domanda la mamma di Ryan, porgendo la mano ad Harry.
"Sono Harry Styles, il suo ragazzo!" risponde lui, stringendole la mano.
"E' un piacere conoscerti Harry!" le dice laura, visibilmente emozionata.
"Come stai, tesoro? Ho visto la mamma un po' di tempo fa e mi ha detto che studiavi qui, ma non mi sarei mai aspettata di incontrarti stasera!"
"E si, neanche io!" rispondo.
Non so se in questo momento gli altri notino quanto io sia sconvolta.
Ma lo sono.
Lo sono davvero troppo.
Laura si guarda intorno, alla ricerca di qualcuno.
"dan, Dan!" dice, facendo un cenno con la mano al marito.
Dan ci raggiunge e, quando mi vede, si commuove.
"La mia Amy, non ci credo!" esclama, prendendomi le mani e baciandomele.
"Dan, lui è Harry, il suo fidanzato!" lo informa Laura, dopo secondi che m sembrano interminabili.
Dan sorride ad Harry.
"Trattala bene, mi raccomando. Ne ha già passate tante e merita solo un po' di serenità!"
Harry ricambia il sorriso ed annuisce.
Ed io mi sento sempre di più una merda.
E' mai possibile?
Era la serata più bella della mia vita.
Davvero!
Fino a dieci minuti fa.
"Tesoro, stavamo per andare via!" dice Dan a Laura, asciugandosi gli occhi con un fazzoletto di seta.
"Si- Laura si rivolge a me- è già tardi e dobbiamo tornare stasera perchè domani Ryan verrà a trovarci!"
"Non ditegli niente, per favore!" chiedo, dopo che mi hanno abbracciato per salutarmi.
"Ma tesoro, per Ryan potrebbe essere una bella notizia sapere..." dice Dan, ma io lo interrompo.
"Vi prego!"
Dan e Laura si scambiano uno sguardo complice.
"E va bene, tesoro! come vuoi tu!" dice alla fine Laura, sorridendomi.
"Grazie!" rispondo, anche se so con certezza, che sarà la prima cosa che gli diranno, non appena Ryan metterà piede in casa loro.
Li guardo allontanarsi e, quando spariscono dalla mia vista, mi avvio velocemente dentro la comunità.
"Dove vai, Amy?" mi chiede Harry, seguendomi.
"Ho bisogno di andare in bagno, Harry. Ho nausea!" rispondo, senza guardarlo.
Ci impiego un po' a trovare la toilette ed Harry entra con me.
Cerco di vomitare, ma non ce la faccio.
"E' solo la tensione, piccola!" mi dice lui, accarezzandomi la schiena.
Mi avvio verso il rubinetto, apro l'acqua e mi lavo nervosamente le mani.
Le insapono e le risciacquo nervosamente.
Poi le insapono di nuovo e di nuovo.
E di nuovo.
"Calmati, Amy adesso, ok?"
Harry chiude il rubinetto e mi prende per un fianco per voltarmi verso di sè.
"Dimmi se questa non è sfiga!" gli dico, ancora turbata dall'incontro con i genitori di Ryan.
"Non è sfiga, Amy. E' la vita. Prima o poi li avresti incontrati comunque!"
Ha ragione, come sempre.
"Si, ma stavamo trascorrendo una bellissima serata e..."
"E continueremo a farlo!" mi dice, calmo.
"Non li vedevo da cinque anni!" dico più a me stessa.
"Ok, ora, la prossima volta che li vedrai, sarà tra altri cinque anni, va bene?"
Questo suo modo di affrontare le cose mi tranquillizza e mi fa sentire al sicuro.
"Va bene!" rispondo, con un filo di voce.
Torniamo in cortile mano nella mano.
Adoro il modo in cui cerca ogni volta di tranquillizzarmi e, anche se sono ancora scioccata, non voglio farla pesare a lui.
Ha organizzato questa serata chissà da quanto tempo, e non si merita di vedersela rovinare da ricordi in cui lui non c'è.
"Ti ricordi mica dove eravamo rimasti prima che quei due tipi strani ci interrompessero? mi domanda, fingendo di pensarci su.
"No, non credo! ma possiamo sempre trovare un rimedio" rispondo io.
"A si? E quale sarebbe questo rimedio?"
Mi avvicino al suo volto, contornandolo con le mie mani, e lo bacio dolcemente, mentre mi stringe a sè, cingendomi i fianchi.
E' tutto ciò che ho sempre desiderato nella vita.
Un amore così, che mi lascia, ogni volta, senza fiato.
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