59 pov di Harry
Mi sveglio non appena sento la porta d'ingresso sbattere.
Esco a passi svelti dalla mia stanza e vedo Lisa che sta cercando di contattare qualcuno al telefono.
"Cosa succede?" le chiedo allarmato.
La vedo agitata come non l'avevo mai vista prima d'ora e la cosa mi fa spaventare tremendamente.
"Stai zitto, Harry! E' tutta colpa tua!" mi dice, impietrendomi con lo sguardo.
Resto immobile, quando Lisa inizia a parlare con qualcuno.
"Niall, porca puttana. Rispondi alla prima?"
Niall dice qualcosa e Lisa lo sta a sentire muovendosi nervosamente per la stanza.
"Cazzo, Niall. Se ne va! Hai capito?"
Se ne va chi? Da dove? colpa mia di che?
"Ok, ti aspetto" dice alla fine Lisa, lanciando l'iphone sul divano e seguendolo subito dopo.
Si nasconde il viso tra le mani ed inizia a fare dei gemiti come quando qualcuno desidera ardentemente resistere ad un pianto.
Io mi avvicino a lei intontito. Non ci sto capendo un cazzo.
"Ehi, Lisa. Che succede?" le chiedo, sedendomi affianco.
"Come farò adesso senza di lei?" dice, guardandomi ed iniziando a piangere.
"Amy se ne va a stare da Zayn e gli altri!" mi comunica tra le lacrime.
"Cosa cazzo dici, Lisa?" domando, alzando la voce.
"Si, e posso scommettere che è tutta colpa tua!"
Lisa allunga una mano verso di me, come per farmi capire che devo allontanarmi da lei.
"Dove abita Malik?" chiedo io, in tono duro.
"Nel palazzone ovest!" mi dice, ed io mi alzo di scatto e vado verso camera mia per vestirmi.
"Dove vai?" Lisa ha un tono sofferente che mi colpisce il cuore.
"A convincerla a non far cazzate!" rispondo, e in tre minuti sto già correndo giù per le scale.
Arrivo al palazzone che mi ha indicato Lisa con fiatone. Ho corso abbastanza da non far minimamente caso agli sguardi curiosi della gente che ho incrociato venendo qui.
Nel portone c'è una ragazza che sta prendendo della posta.
"Dov'è l'appartamento di Malik?" domando io, facendola spaventare.
"E' al terzo piano!" mi risponde, arrossendo.
Prendo l'ascensore e salgo al terzo piano.
Peccato che la tipa non mi ha detto quale sia il numero dell'appartamento quindi inizio ad urlare per tutto il corridoio.
"Malik! dove sei? Apri la cazzo di porta senno giuro che le butto giù una ad una."
Un ragazzo palestrato esce da uno degli appartamenti davanti ai quali sto urlando.
"Ehi amico!" mi dice, anche se nemmeno l'ho mai visto.
Lo guardo incazzato nero e lui mi fa cenno verso il fondo del corridoio.
"Malik sta alla trecentodiciannove!" mi dice, sorridendomi con un ghigno di chi ce l'ha a morte con Zayn ed è contento che qualcuno sia venuto a dargli una bella lezione.
Lo ringrazio con un cenno del viso e procedo a passi svelti verso l'appartamento che il ragazzo mi ha appena indicato.
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Busso alla porta in modo poco educato.
Sento bruciare le nocche ma non me ne fotte un cazzo.
Ancora tre secondi e la butto giù a calci sta minchia di porta.
Non sento niente, all'interno dell'appartamento.
Ma non ci bado, e continuo a fare un casino madornale.
"Smettila, Harry ti prego!"
Sento dire dall'interno.
E' Amy.
E sta piangendo.
Faccio un sospiro lungo un'eternità e mi appoggio con la testa alla porta.
"Ehi piccola, ti prego aprimi!" dico, cercando di mantenere la calma.
"No, Harry, vai a casa!" mi dice Amy, continuando a piangere.
La sento vicinissima, come se fosse appoggiata alla porta anche lei.
"Tu vieni a casa con me" le dico, sperando basti così poco per convincerla.
Amy resta in silenzio. Ed io sento che non ce la posso fare.
"Ti prego!" dico, credendoci davvero.
La pregherei in ogni lingua del mondo se ciò potesse farle cambiare idea.
"Harry, fallo per me, ok?" La sento singhiozzare a pochi centimetri da me e solo Dio sa quanto bisogno ho in questo momento di consolarla.
So però che Amy è una testa di cazzo.
E oramai la sua decisione l'ha presa.
"Ok, piccola. Ma vedi di cambiare presto idea!" le dico, sentendo le mie forze cedere.
"Harry!" mi dice, alla fine.
"Cosa c'è?" le domando, con gli occhi pieni di lacrime.
"Ci si vede in giro?"
"no piccola, ci si vede a casa nostra" dico, mentre mi asciugo gli occhi col dorso della mano e sbatto leggermente la fronte contro la porta.
Non ha senso stare qui.
Amy non mi aprirebbe mai ora come ora, e lo so per certo.
"Ciao piccola!" dico.
"Ciao, Harry!" mi risponde.
Resto ancora qualche istante davanti alla porta numero trecentodiciannove e, quando mi decido ad andare via da qui, sento Amy allontanarsi a passi stanchi verso chissà quale stanza.
Torno indietro, ripercorrendo il corridoio attraverso cui sono passato poco fa.
Scendo le scale con gli occhi pieni di lacrime e una rabbia dentro che la metà basterebbe per uccidere un uomo.
Esco dal portone e quando vedo Zayn uscire dalla sua auto insieme a Scott , mi avvento su di lui come una furia.
Lo prendo alla sprovvista.
Mai si sarebbe immaginato di vedermi qui.
Mi ci avvento addosso e andiamo a sbattere contro la sua cazzo di auto.
Scott mi urla qualcosa, ma non capisco niente di quello che mi sta dicendo.
Blocco Zayn con un braccio sotto alla gola e con la mano libera gli sferro un pugno dato talmente tanto bene che il sangue schizza dal suo naso.
Malik cerca di liberarsi dalla mia presa, ma non ha successo.
Continuo a colpirlo in faccia altre due, tre, quattro volte.
Scott mi tira all'indietro e cado sopra di lui.
Zayn ha il tempo di alzarsi dal cofano e di pulirsi il naso con la manica della giacca.
"Tu sei pazzo, Styles!" mi dice, barcollando.
Una folla di studenti si è radunata intorno a noi.
"E' per Amy Thompson! Di sicuro" sento dire qualcuno tra loro e mi volto per cercare di capire chi cazzo abbia il coraggio di pronunciare il suo nome.
"Tu sei pazzo!" continua a dire Zayn ed io decido che si, lo voglio proprio ammazzare.
Mi lancio di nuovo verso di lui, ma è rapido di riflessi e mi assesta un pugno tra lo zigomo e la tempia.
"Che cazzo le hai detto eh, pezzo di merda?" urlo poi, dandogli una ginocchiata nello stomaco e facendolo stramazzare a terra.
Lo guardo e mi dà fastidio vederlo ancora respirare.
"Fatemi passare" sento dire a qualcuno dietro di me.
Mi volto, e quando vedo lo sguardo di Amy su di me, penso a quanto bello sarebbe morire in questo istante, per evitare tutto ciò che succederà da adesso in avanti.
Mi pulisco istintivamente le mani sporche del sangue di Malik sui jenas.
Sono stato un coglione dal primo momento in cui l'ho incontrata, e continuo a fare cazzate ogni giorno della mia vita.
Mi passa affianco, dandomi un'occhiata colma di odio.
Si inginocchia affianco a Zayn e gli tira a fatica su la testa, appoggiandogli una mano dietro la nuca.
"Chiamate un ambulanza!" urla disperata.
"Porca puttana! Qualcuno chiami un ambulanza!"
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E' notte fonda, quando Amy mi raggiunge nella sala d'attesa.
"Non c'è bisogno che tu stia qui tutta la notte." mi dice, sedendosi affianco a me.
"Come sta?" chiedo riferendomi a Malik.
L'avrò chiesto già settemila volte da quando ho raggiunto lui ed Amy in ospedale, ma sono ugualmente preoccupato.
"Te l'ho già detto.Sta bene. E Domani lo dimettono."
Mi passo le mani tra i capelli e vorrei tornare indietro a stamattina, per non fare tutto il casino che ho fatto.
E' passato il Preside, oggi pomeriggio e, dopo aver parlato con Zayn per mezz'ora, mi ha comunicato che per i prossimi venti giorni dovrò pulire i bagni della scuola e la palestra fino a tarda sera.
Di sicuro la versione di Zayn ha giocato a mio favore.
Per un fatto del genere potevano anche diseredarmi da tutte le università dello stato.
Amy mi appoggia una mano sul ginocchio.
"Potevi ucciderlo lo sai?" mi domanda, preoccupata
Io guardo davanti a me.
Incrociare il suo sguardo potrebbe farmi male. Molto male.
"Vuoi vederlo? Non è troppo incazzato!" mi dice poi.
Io accenno un si e lei si alza e va a parlare con un'infermiera che sta passando.
L'infermiera mi guarda, mentre Amy cerca di convincerla.
"Ok!" dice alla fine. "Ma può entrare solo una persona!"
"Si, io aspetto qui!" le dice Amy, venendo a sedersi al mio posto.
L'infermiera mi accompagna nella stanza di Malik, che è sveglio, con una lucina accesa vicino al letto e il volto tumefatto.
Mi guarda preoccupato, ma non incazzato.
"Styles!" mi dice, mentre io rimango fermo sulla soglia.
"Malik!" riesco solo a dire.
"Abbiamo dato spettacolo, eh?" mi domanda e nonostante i suoi occhi gonfi, capisco che mi sta sorridendo.
Entro timidamente e mi siedo nella sedia vicino al suo letto.
"Scusami Zayn. Non so che cazzo mi ha preso. Ma ti giuro che sto troppo male, ora!"
Dico tutto con il magone, e spero riesca a credermi.
"Al tuo posto avrei fatto la stessa cosa!" mi risponde a fatica.
Io resto in silenzio.
Non so cosa dire.
E' una situazione surreale.
L'ho quasi ammazzato di botte e mi sta dicendo che si sarebbe comportato allo stesso modo, fosse stato al mio posto.
"lo sai vero, che ti ama?" mi dice, continuando a guardare verso di me.
Abbasso lo sguardo e giocherello con l'anello che ho al dito.
"Ti ama, ma tu non gli stai dando la possibilità di dimostrartelo!"
Finisce la frase con un colpo di tosse.
"Dalle il tempo che le serve, Harry. E lascia Summer! Ti prego!"
Le sue parole mi colpiscono come una lama.
Capisco che è stanco e decido di andare via.
"Scusa ancora Malik! Giuro che mi farò perdonare!" gli dico, avvicinandomi a lui e prendendo la sua mano per qualche secondo.
Esco dalla stanza e trovo Amy addormentata sulla sedia.
"Piccola!" dico e lei apre gli occhi preoccupata.
"Andiamo, ti porto a casa!"
Mi guarda e so che vuole dirmi qualcosa.
"Ti porto a casa di Zayn!" preciso, e la vedo sorridere di riconoscenza.
Saliamo in macchina che sono le quattro e un quarto di notte.
Andando avanti così dovrò dormire quindici giorni di fila per poter recuperare tutto il sonno perso.
Ami si mette la cintura di sicurezza e tira su il cappuccio della giacca fino a coprirsi la testa.
Io accendo il riscaldamento e mi guarda sorridendo.
Ricambio il sorriso, e restiamo in silenzio mentre procedo verso il Campus.
Arrivo davanti al palazzo di Malik ed Amy si è di nuovo addormentata.
E' bellissima, e lei non sa quanto amore provochi dentro di me.
Le accarezzo i capelli, mentre la chiamo a bassa voce.
Amy si sveglia e si guarda intorno per cercare di capire dove siamo.
Poi si rivolge a me, con gli occhi stropicciati dal sonno.
"Grazie!" mi dice, alzando leggermente gli angoli della bocca.
"Sicura che non vuoi venire a casa nostra?" le chiedo. E' l'ultima possibilità che ho, prima che apra quella maledetta porteìera a cui è appoggiata.
"Sicura!" mi dice, tranquilla.
Non so cosa fare.
Quindi resto fermo, con le mani sul volante.
Amy cerca qualcosa nella borsa e quando lo trova fa un verso di approvazione a sè stessa.
Estrae un foglio piegato in più parti e me lo porge.
"Promettimi però che la leggerai quando sarai a casa!" mi dice, timidamente.
Nessuno prima d'ora mi ha mai scritto una lettera, e la stringo forte tra le mani come se avessi paura che possa volare via da un momento all'altro.
So che qui dentro c'è tutto ciò che è Amy, e non posso fare altro che sentire il petto comprimersi dentro di me.
"Te lo prometto!" le dico.
Amy si protrae verso di me e mi abbraccia, tenendomi a sè con tenerezza.
Quando decide di lasciarmi, rimaniamo comunque molto vicini, quanto basta per sentire il suo respiro caldo sul mio volto.
Non voglio fare nient'altro, adesso, che baciarla.
Le nostre labbra entrano in contatto e Amy infila lentamente la sua lingua dentro la mia bocca.
Le appoggio le mani dietro la testa e vorrei che questo momento durasse per sempre.
Il suo profumo dolce è un qualcosa di cui mi vorrei ubriacare ogni giorno della mia vita.
E la sua espressione serena di questo momento, la vorrei tatuare dentro di me.
"Era un ultimo bacio?" chiedo alla fine, confuso.
Amy mi guarda sorridendo.
Il sole e le stelle sono nulla confronto a lei.
"Potrebbe anche essere il primo. Dipende dai punti di vista!" mi dice sorridendo un attimo prima di uscire dalla mia macchina.
Vedo Amy allontanarsi.
Ed io rimango qui.
Qui da solo, con i pensieri di Amy in mano e una voglia disperata di averla sempre vicino a me.
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