43

ciao Amy. E' da cinque lunghi anni che non ci sentiamo, e ogni giorno ho pensato a te.

So che, dopo tutto ciò che è successo, tu ora mi odierai, ma ci tenevo a scriverti e a salutarti.

Mia mamma mi ha detto che ha incontrato tua madre.

Mi ha detto che stai bene e ne sono felice.

Non so altro di te, perchè mia mamma più di tanto non ha voluto dirmi.

Non so dove sei, non so cosa fai nella tua vita, nè se stai studiando o se sei sposata.

Io sono in una comunità di recupero, per recuperare il tempo perduto tra droghe e alcol.

Ma non il tempo perduto con te.

Te sei stata la cosa più bella che mi è successa in quegli anni travagliati.

Sei stata la persona più importante.

Sto facendo il mio percorso e, da circa due anni e mezzo, lavoro in un officina fuori dalla comunità.

Qui gli orari delle giornate sono scanditi sempre allo stesso modo e un giorno alla settimana ho l'incontro con uno psicologo.

all'inizio stavo zitto. Non volevo parlare dei fatti miei a una persona che, credevo, fosse li solo per analizzarmi.

Poi un giorno, così di punto in bianco, ho iniziato a parlare

E ho iniziato a parlare di te.

E' così che ho iniziato il mio percorso verso una nuova vita.

Da te.

Lo psicologo, stamattina, finalmente mi ha detto che potevo scriverti, ma non ti preoccupare.

Io ho scritto questi pensieri su un foglio di carta e gli educatori la trascriveranno sul computer, in modo che io non abbia il tuo indirizzo mail o altro.

Ho tanti amici che hanno vissuto più o meno le stesse cose che ho vissuto io, e insieme ne stiamo uscendo vincitori.

Sono pulito, Amy.

Finalmente sto riprendendo in mano la mia vita.

mi dispiace per l'incidente.

So che stavi venendo da me.

Ed è tutta colpa mia.

Sono venuto un giorno in ospedale, ma tua mamma in lacrime mi ha detto cose che mi hanno fatto vergognare e sono scappato come un bambino.

ho passato un altro anno a drogarmi pesantemente.

Volevo dimenticare la tua immagine, e la sofferenza che ti avevo provocato.

Quando ho toccato il fondo, però, ho dovuto per forza risalire.

O morivo, o risalivo.

Vorrei non averti mai conosciuto, Amy.

Non per me, perchè come ti ho già detto sei stata la persona a cui ho voluto più bene in tutta la mia vita.

Ma non avrei mai voluto conoscerti, perchè così non ti avrei mai trascinato con me in tutta quella merda che era la mia vita.

Ti ho deluso, lo so.

Mi hai odiato profondamente, e so anche questo.

Forse mi odi ancora.

Ma io ti sto scrivendo questa mail per dirti che se ti ho lasciato in un letto di ospedale senza più cercarti è perchè a te ci tenevo davvero.

Solo pensando a me come uno schifoso bastardo avresti potuto uscirne vincitrice.

E così è stato.

Ti sei potuta fare una vita solo lontano da me.

ora sarai felice ed è quello che ti meriti.

Io ho in mano il mio futuro, e combatterò fino alla fine dei miei giorni per far si che quello schifo che è stato non sia mai più.

Ti voglio bene Amy.

Te ne ho sempre voluto, e sempre te ne vorrò.

Ryan

********************************************************************************************************

Finisco di leggere la mail che ho il volto rigato di lacrime.

Apro l'allegato e trovo una foto di Ryan sorridente.

E' molto più bello e rilassato e non ha più i segni della droga sul volto.

Sono felice che Ryan stia uscendo dalla droga e da tutto il resto.

Nessuno lo conosce come lo conosco io e anche se trascorrevamo la maggior parte del nostro tempo drogandoci, abbiamo passato anche momenti di lucidità in cui era veramente dolce.

Solo che ci siamo conosciuti nel momento e nel modo sbagliato, ed insieme non vivevamo la nostra vita.

la stavamo solo distruggendo.

Sono felice che ce la stia facendo.

E in questa sera non poteva succedere cosa più bella che ricevere una sua mail.

Ho trascorso tutti questi anni pensando che in realtà di me non gliene era mai fregato veramenete niente, e questo mi ha fatto male più di tutto il resto.

Mi ha fatto male più delle ustioni.

Più dei giorni infiniti in ospedale.

Più dei mesi trascorsi a cercare di farmene una ragione davanti a una tipa in tailleur che mi osservava sotto i suoi occhialini da vista segnando ogni tanto qualcosa su una cartellina intitolata "A. Thompson"

Ora so che è vero.

Mi ha lasciato andare per permettermi di ricostruire il mio futuro tutto da zero.

Lontana da lui.

Chiudo tutto e decido di andare a dormire.

E' quasi mezzanotte e tra sei ore ho la sveglia.

Esco dal bagno dopo un quarto d'ora e, mentre attraverso il corridoio per andare nella mia camera mi fermo davanti alla stanza di Harry.

Tentenno un po', quando decido di entrare.

Faccio piano, come per non farmi scoprire, anche se a casa sono da sola e, appena apro la porta, il suo profumo mi pervade, facendomi girare leggermente la testa.

Guardo intorno a me, come per cercarlo.

Poster di squadre di football ovunque e una foto di sua mamma e di suo papà con lui piccolino appesa alla parete.

Guardo verso la scrivania, situata alla mia destra e una decina di fogli sparpagliati attira la mia curiosità.

Quando mi avvicino, mi manca l'aria.

In ogni foglio c'è un mio ritratto.

un ritratto di me di profilo, un altro di me che sorrido, due di me assorta nei miei pensieri, uno mentre studio, due mentre ascolto musica, due mentre rido, uno mentre sono di schiena e mi lego i capelli.

Mi appoggio alla scrivania, per non svenire.

Harry, che cazzo stai combinando? chiedo tra me e me.

Esco dalla stanza a passi svelti e mi richiudo la porta alle spalle.

Mi infilo nel mio letto senza nemmeno spegnere la luce e prego il Signore che mi faccia addormentare nel giro di trenta secondi.

Dopo tre quarti d'ora sono ancora qui, con gli occhi aperti e la testa in mille direzioni ma, in realtà, solo una.

Harry.

Sento Lisa entrare in casa e dirigersi in bagno subito dopo.

Quando la sento chiudersi in camera è quasi l'una e mezza.

Penso alla mail di Ryan, alla telefonata di Harry, ai disegni che ha fatto su di me, al nostro rapporto in casetta, alla mattina che ci siamo conosciuti, all'incubo che ho fatto su di lui e Summer.

Penso che non mi addormenterò mai, andando avanti così.

Mi alzo senza nemmeno ragionare su ciò che sto facendo ed esco dalla mia stanza in punta di piedi.

Apro piano la porta della camera di Harry e mi ci chiudo dentro.

Non so perchè lo sto facendo.

ma lo faccio ugualmente.

Mi sdraio sul suo letto e mi rannicchio tutta.

E' come averlo qui con me ed è una sensazione che, nonostante tutto, mi piace così tanto che, quando mi addormento, non me ne accorgo neanche.

Circondata dalle sue cose.

Pervasa dal suo profumo.

In un mondo che è soltanto suo.



Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top