36
L'appuntamento con Harry è tra tre quarti d'ora davanti alla caffetteria in centro, famosa per il buon caffè all'anice che propone ai clienti.
"Come sto?" chiedo a Tay, mentre faccio una giravolta su me stessa.
"Se avessi un altro corpo e un'altra faccia ti direi che stai bene!" mi risponde mia sorella.
"sei una merda!" le rispondo a mia volta.
Lei ride, e poi mi tranquillizza. "stai benissimo!"
"Grazie!" rispondo, guardandomi allo specchio, sorridendo.
"Dove hai detto che vai?"
Inizia il terzo grado, e se fa come al suo solito, entro cinque minuti capitolerò.
"Con una amica della mia vecchia scuola" dico, cercando di ricordare cosa ho detto ai miei genitori a colazione.
"E perchè, se ti vedi con una tua amica, ti sei messa l'ombretto?"
Non mi trucco quasi mai, e lei lo sa.
"Ogni tanto mi piace farmi carina!" sbuffo.
"E perchè è tutto il giorno che hai quell'aria da tenera ragazza innamorata?" continua lei.
"io non sono innamorata di nessuno, ed esco con una mia amica!"
"Come si chiama?"
"Chi?"
"L'amica!"
"Sarah!"
"OK!" dice tay.
"Ok", rispondo io!
Le do' un bacino, e scendo di corsa le scale.
Mamma è in cucina, papà sul divano che legge il giornale.
"Io escooo!" urlo, dirigendomi verso la porta.
"Ricorda che alle tre ci vediamo con gli Styles!" urla mia mamma.
"Torno alle due e mezza!" rispondo frettolosa, uscendo in questa mattinata fredda di fine novembre.
Prendo il pullman che passa davanti a casa mia ogni ora e un quarto, ma ho calcolato bene i tempi, quindi riesco a salire su quello che mi porterà in orario davanti al luogo dell'appuntamento.
Inizio a giocare ad angry birds, quando il telefono mi vibra in mano.
Mi disconnetto dal gioco, e leggo <RC>
Che cazzo vuole, adesso Taylor.
*salutami il piccolo Styles*
Digito un veloce *ok, ma fatti i cazzi tuoi* e guardo fuori dal finestrino.
Vedo la città passare veloce, e persone anonime che vivono la loro vita senza badare al mondo che gli gira intorno.
un cagnolino al guinzaglio abbaia ad un gatto, un ragazzo in bicicletta lancia il giornale nel giardino dei signori Johnson, Una mamma spinge il passeggino parlando e ridendo al telefono.
La prossima fermata è la mia.
mi alzo dal sedile e mi avvio verso la porta anteriore.
Scendo sorridendo all'autista e cammino a passi svelti verso la caffetteria.
Non trovo Harry, ma subito sento un fischio.
Un unico, inconfondibile fischio.
Mi volto e, quando lo vedo, vorrei morire.
Harry è in piedi, affianco all'auto con cui mi ha dato un passaggio il giorno che mi ha accompagnato in stazione.
Sono trascorsi solo tre giorni, ma mi sembra una eternità.
Ha una maglia bianca sottile, e i capelli tenuti indietro da una fascia marrone chiaro.
Mi sorride e mi fa cenno di raggiungerlo.
Anche se le mie gambe stanno già andando verso di lui.
"Ciao, Amy!" mi dice, con un sorriso che mi fa dimenticare per un attimo persino chi sono.
Mi prende tra le braccia e mi stringe in un forte abbraccio.
"Dove andiamo?" chiedo, mentre saliamo in macchina e mette in moto.
"In un posto che, scommetto, ti piacerà.
"Mhhh vedremo!" lo stuzzico io.
poi inizio a preoccuparmi.
"Alle due e mezza, in teoria, devo essere a casa per venire all'appuntamento con te e i tuoi!
"Non ti preoccupare, ci sarai!"
In poco tempo raggiungiamo una stradina tutta ciottolata, circondata da un fitto bosco.
"Jake era felice quando gli ho raccontato tutto!" mi dice, in modo tranquillo.
"Tutto, cosa?" gli chiedo guardandolo con gli occhi sgranati.
"Cioè, quasi tutto. Gli ho detto che stamattina ci vedevamo un po', ma ho omesso il resto!"
"Ecco perchè Tay sapeva che uscivo con te!" dico, in modo arrendevole.
"Scusa, Amy, non pensavo fosse così stronzo da spiattellare subito tutto!"
"fa lo stesso! Tay terrà la bocca chiusa" dico, sperandoci per davvero.
"Anche Ken lo sa?" chiedo, preoccupandomi.
"No, Ken è uno stronzo. Gli voglio bene, è mio fratello, ma so che di lui non potrei mai fidarmi!" mi spiega.
Io accenno un sorriso.
So esattamente che tipo di persona è Ken.
L'ho capito subito.
Faccio in tempo a chiedere "Dove stiamo andando" che una casetta su due piani ci si para davanti.
E' bellissima.
Ha i rivestimenti murali in pietra, con un colonnato bianco davanti all'ingresso e le persiane scure nella stesa sfumatura di colore delle pareti esterne.
"E questa?" chiedo, non riuscendo a capire proprio niente.
Harry ridacchia.
"Qui è dove, da bambino, ho passato gran parte del mio tempo!"
"Mio Dio, Harry, è bellissima!" esclamo.
"Si, mio zio la tiene proprio bene! Pensa che l'ha costruita lui. Dal primo mattone, all'ultimo!"
Io resto in silenzio, ammirando ogni particolare di questa bellissima dimora.
Harry posteggia davanti alla casa.
mi guarda sorridendo
"Hai intenzione di stare li impalata per tutta la mattina?" mi chiede divertito.
Credo che in casa non ci sia nessuno. Fuori non c'è nessun altra auto, a parte quella di Harry.
Ma non ne sono sicura.
"Ma tuo zio..." inizio a blaterare.
"Non c'è. E' via per due settimane con i miei cugini!"
"OK" dico io.
Ma cazzo.
Non ho altro da dire che un fottuto OK?
Harry ride e scende per primo dall'auto.
Io prendo coraggio poco dopo e, appena apro la portiera mi maledico.
Perchè mi ostino sempre a mettere sti dannati leggins leggeri anche quando si crepa dal freddo?
Saliamo le scale che portano all'ingresso, ed Harry conta le piante che si trovano sul balconcino esterno della grande veranda.
"uno.due.tre.quattro. " dice, tra sè e sè.
Sposta il vaso numero cinque e tira fuori una chiave con aria soddisfatta.
"Ecco qui!" dice, come se avesse trovato l' oro.
"E' violazione di domicilio, a casa mia!" lo rimprovero, scherzando.
"Non staremo molto." dice, girando la chiave nella serratura.
Rimango esterefatta da tutta la bellezza della casa. Solo entrare in salotto, mi lascia senza fiato.
"prendo due cose e ti porto via di qui!" mi dice, dandomi le spalle ed entrando in quella che da qui mi sembra una cameretta.
Esce dopo qualche secondo con qualcosa in mano, ma è un oggetto troppo piccolo per capire cosa sia.
Mi è sembrata, per un attimo, una piccola chiave.
"Vieni con me!" mi invita Harry.
usciamo dalla casa, e rimette la chiave con cura sotto al quinto vaso.
"Inizi a farmi paura!"rido guardando Harry, mentre giriamo intorno alla casa deserta.
Mi prende per mano e si ferma, guardando verso l'alto.
"Guarda!" mi dice.
Io guardo verso il punto che sta osservando lui con aria compiaciuta e un "O mio Dio!" esce dalla mia bocca spontaneo
"Non hai idea della mia felicità, la prima volta che l'ho vista!" mi dice.
"Immagino!" rispondo io, senza togliere gli occhi dalla casetta sull'albero, costruita nella folta chioma di una quercia secolare.
Le parti strutturali e di rivestimento sono tutte di legno verniciato a lucido, e le finestrelle di vetro, con le loro tendine bianche, rendono tutto così fiabesco che per un attimo mi viene da piangere per l'emozione.
"Vieni, saliamo!" mi dice, iniziando a salire i primi pioli di una lunga scala che si sviluppa in altezza, fino ad arrivare al balconcino della casetta.
Fosse messa per terra, invece che su un albero, sembrerebbe la classica casetta delle favole, dove piccoli esseri della foresta si rintanano la sera dopo aver lavorato tutto il giorno.
Seguo Harry fino in cima, cercando di non guardare giù.
Non soffro di vertigini, ma salire su una scala cigolante fino a sei metri di altezza non è roba di tutti i giorni.
"eccoci arrivati!" esclama Styles, mentre io salgo l'ultimo piolo.
Lo vedo giocherellare un po' con la serratura.
Spero che faccia presto, perchè qui sopra sto congelando.
Guardo l'orologio.
Le dieci e venti.
Abbiamo ancora un sacco di tempo per stare insieme e sono felice.
"Finalmente! Mi ha sempre fatto dannare questa chiave del cazzo!" dice, più a sè che a me quando riesce ad aprire la porta.
Io rido, ed entrando nella graziosa casetta mi accorgo subito del caldo che c'è dentro.
"Sono passato prima ad accendere la stufetta!" mi spiega, notando la mia espressione interrogativa.
"Sei la perfidia in persona!" dico ridendo.
Si siede sul grande divano che occupa gran parte dello spazio e io mi siedo vicino a lui, levandomi la giacca , appoggiandola poi sullo schienale.
Harry mette il grande cuscino a forma di squalo a mo' di schienale e ci si appoggia
"Ti piace?" mi chiede, curioso.
"E' un sogno"! rispondo io, guardandomi intorno, enfatizzando la cosa.
"Ti ho portato qui per condividere con te questo angolo di mondo nascosto da tutti!"
Io gli sorrido.
Ed Harry continua.
"Ho trascorso qui gran parte delle mie giornate estive con i miei fratelli e i miei cugini e, ogni volta, facevamo finta di essere su un'isola tropicale a combattere con pirati e belve feroci!"
Io sorrido al suo racconto.
Mi fa tenerezza pensare ad un Harry bambino.
E, d'istinto, mi avvicino a lui.
Harry mi accoglie tra le sue braccia e, in un attimo, sento il mio corpo essere pervaso dal bisogno che ho di lui.
lo spingo delicatamente giù con la schiena, e mi metto a cavalcioni sul suo corpo.
Gli sorrido, mentre mi avvicino alla sua bocca e, quando lo bacio, i nostri corpi si infiammano.
Fatico a staccarmi da lui e dal suo bacio passionale.
Ci siamo baciati già molte volte ma, questa volta, so che nessuno dei due ha intenzione di fare marcia indietro.
Siamo qui, sospesi per aria, in mezzo al nulla.
Siamo soli, io ed Harry.
E non penso a niente se non a lui, e a questo momento.
Mi sfilo la maglia, gettandola per terra.
Lo sento indurirsi sotto di me, e la sensazione mi piace da morire.
Mi prende i seni tra le mani e inizia a palparmeli delicatamente, quando il movimento diventa più insistente.
Mi sgancio i ferretti del reggiseno, sorridendogli, e, mentre me lo levo, Harry mi guarda serio.
"Mio Dio, Amy!" esclama gemendo.
si alza sui gomiti e mi bacia intorno ai capezzoli, mentre io mi muovo ritmicamente su di lui.
Gli prendo il bordo della maglia e gliela tolgo.
E' tremendamente perfetto.
Guardo i suoi tatuaggi e mi sento pervadere sempre di più dal desiderio.
Gli bacio i contorni di quello che ha sul petto, mentre mi accarezza la schiena, baciandomi tra i capelli.
Mi alzo in piedi e mi sfilo i leggins grigi.
Harry mi squadra dalla testa ai piedi e mi sorride.
Mi avvicino al suo corpo disteso sul divano e gli slaccio il primo bottone dei jeans.
E poi il secondo.
Lo lecco intorno all'ombelico con la punta della lingua e lui mi tira leggermente i capelli.
Harry, poi, lascia la presa, ed incurva la schiena levandosi i pantaloni.
Io sono senza fiato.
Mi prende per i fianchi e mi sfila le mutandine.
Quando non ho più niente addosso, mi sfiora in mezzo alle gambe con delicatezza.
Mi appoggio allo schienale del divano, mentre Harry mi provoca sempre di più .
quando sente che ci sono quasi, insiste con movimenti decisi e, finalmente, mi lascio andare gemendo di piacere , mentre lui mi sussurra "Brava, piccola!"
Se, il giorno che ci siamo scontrati, qualcuno mi avesse detto che mi sarei trovata un giorno qui, con Harry, eccitata dal movimento delle sue dita su di me, avrei riso.
Adesso, invece, vorrei non smettesse mai.
In un secondo, senza capire come, mi ritrovo su di lui, mentre inizio a sfilargli i boxer.
Harry mi guarda per un attimo, interrogativo e capisco cosa voglia sapere.
"Si, Styles!" gli dico, leccandogli il lobo dell'orecchio.
Harry prende il portafoglio che è nei jeans ammucchiati sopra alla mia maglia in terra e prende un preservativo. Lo sfila dall'incarto, ma io lo fermo.
"Aspetta- dico, guardandolo- faccio io!"
Harry mi sorride e si sdraia comodo, mentre mi guarda.
Nel momento in cui lo sfioro, geme di piacere e mi diverto a stuzzicarlo con la mano finchè mi dice "Fermati Amy!"
Io lo guardo divertita e aspetto che mi ridia il via.
harry mi porta di nuovo sopra di sè, ed io mi posiziono su di lui.
Nell'attimo in cui i nostri corpi si fondono l' uno con l'altro, capisco che è questo ciò che voglio, nella mia vita.
Harry, e nient'altro.
Ci muoviamo in sintonia e, nei momenti in cui lui si ferma, io continuo a dondolarmi, più lentamente.
Inizia ad ansimare sempre di più, ed io con lui.
Sento il piacere crescere dentro di me e mi godo la sensazione delle sue dita sul mio corpo.
Su ogni centimetro del mio corpo.
Le sue mani scorrono sulla mia schiena, possenti e, quando raggiungono il mio sedere, danno il tempo ai miei movimenti.
Soffoco il suo nome in gola.
Sarebbe imbarazzante urlare di piacere in questo momento e, dopo pochi istanti, mugolo il suo nome, schiacciando il mio viso sul cuscino.
Dopo qualche secondo di distanza, sento Harry gemere sempre di più
"Amy!" ansima Harry, e raggiunge l'apice dell'eccitazione dentro di me.
Mi sdraio vicino a lui, che mi abbraccia.
I nostri respiri iniziano a riprendere il ritmo normale, e restiamo in silenzio per un po'.
Io lo faccio per godermi questo attimo bellissimo.
Lui non lo so.
Come sarebbe bello vivere in un posto come questo, lontano da tutti, tranne che da Harry.
Lo guardo vicino a me. Ha gli occhi chiusi, e un'espressione serena.
Probabilmente si sente osservato, perchè ad un certo punto sorride ed apre gli occhi, guardandomi.
I nostri volti sono ad un centimetro di distanza.
"E' stato bellissimo, Amy!" mi sussurra.
"Si!" rispondo io.
Mi bacia delicatamente sulle labbra.
"Sei splendida, come nessun'altra cosa al mondo!" mi dice.
E mi stringe a sè come non aveva mai fatto prima.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top