22
"Quindi, che vuoi?" chiedo ad Harry, mentre resto immobile con le braccia incrociate.
Harry mi guarda con sufficienza e si appoggia sul muretto che costeggia la stradina per arrivare al portone.
"Sei sordo? Ti ho chiesto che cosa hai di così tanto importante da dirmi!"
"Niente!" mi risponde, alzando le spalle.
So che se mi metto ad urlare, cosa che vorrei fare, non farei altro che dargli la soddisfazione, quindi decido di cercare di mantenere un atteggiamento neutro.
"Niente? Stavo andando a dormire, se non ti è tanto chiaro!"
Harry continua a guardarmi con la sua faccia da quello che-ti-sto-troppo-prendendo-per-il-culo.
"Sei tu quella che ha qualcosa da dirmi, credo!"
So già dove vuole arrivare.
"Io non ti devo dire proprio niente!" rispondo, con lo stesso tono che ha usato lui con me.
"Peccato, perchè domani quando ti sveglierai troverai Lisa incazzata con te e Niall non ti guarderà più in faccia per un bel po'!"
Non posso credere che stia dicendo sul serio.
"Non lo faresti mai!"
"Oh si che lo farei. Se non mi dici che cazzo ci facevi con lui, giuro che domani prendo Niall e Lisa e racconto tutto! Anche del bacio che vi siete dati al cinema."
"Io non ho dato nessun bacio a nessuno, al cinema." esclamo. Mi sta davvero facendo incazzare ed è in questi momenti che mi chiedo cosa io ci abbia trovato in lui da arrivare addirittura a baciarlo.
"Io lo so, ma loro no!" risponde, soddisfatto del suo piano malefico.
"Perche, Harry?" gli chiedo, esausta.
"Perchè cosa?" mi fa una domanda ad una domanda, ed io lo odio.
"Perchè hai deciso di rendermi la vita un inferno?"
Sento delle ragazze parlare tra di loro allegre, e dopo poco raggiungono me ed Harry.
Sono tutte bellissime, con acconciature curate e abitini eleganti.
Mary e Samantha si fermano vicino a me ed Harry, mentre le loro tre amiche lo squadrano dalla testa ai piedi ed entrano nell'edificio ridacchiando tra di loro.
"Ciao Lisa!" mi dicono Mary e Samy.
So che si stanno chiedendo che cosa ci faccio qui fuori, con Harry, a quest'ora, ma la loro espressione curiosa, che già di solito mi fa incazzare, ora mi fa davvero impazzire.
"Ciao!" rispondo, un po' scocciata.
"Scusatela, ragazze, ma oggi ha avuto una serataccia!" dice Harry, guadagnandosi i sorrisini delle due.
"Noi andiamo!" dice Samy, prendendo Mary per un braccio, ed entrando, pochi istanti dopo, nel palazzo.
Harry fissa i sederi delle due finchè non spariscono dalla sua vista.
"Quindi? Ti ho fatto una domanda!" dico.
"Scusa, non mi ricordo cosa mi hai chiesto!" mi dice, riprendendo la concentrazione sul mondo intero, e non solo su due paia di chiappe sode che sculettano.
"Ho chiesto cosa ci trovi di tanto divertente nel torturarmi!" chiedo di nuovo.
Sono davvero stanca di lui, dei suoi giochetti, e di tutta questa situazione.
"A dire il vero niente. ma stai tranquilla che se tu avessi un culo come quelle due, ti torturerei in un altro modo!" mi dice, ridendo.
E' davvero stupido.
Decido di tornare a casa.
Subito.
"Amy!" MI chiama, mentre mi allontano da lui e digito sul muro il codice per aprire il portone.
"Senti, Harry, lascia stare, ok?"
"Amy, scusa, sono stato stronzo, ma volevo davvero chiarire!" mi dice, mentre mi segue su per le scale.
So che in questo momento Samy e Mary stanno origliando dietro la porta dell'appartamento di Samantha, ma non mi interessa un cazzo.
"Mi sa che allora hai trovato le parole sbagliate, Styles!"
Sento che si ferma per qualche secondo dietro di me, poi riprende a venirmi dietro, a passo rapido.
"Styles?" mi chiede, come se avesse sentito male.
"Si, inizio a prendere le distanze!"
Apro la porta di casa, mi fiondo nell'appartamento e mi levo la giacca, gettandola sul divano.
Harry resta sulla soglia di casa, fissandomi.
"Non entri?" Chiedo a bassa voce.
Ma solo perchè non voglio svegliare Niall e Lisa, infatti mantengo il mio tono infuriato.
"Ehm, no, non vengo a casa, ho da fare un paio di cose!"
Certo! Solo al pensiero di cosa va a fare mi viene il vomito, lo giuro.
"Ok!" dico, andando verso di lui per sbattergli la porta in faccia.
Appena prendo la maniglia per tirarla verso di me, Harry appoggia la sua mano sul legno verniciato ad hoc.
"Amy,dai, parliamo un attimo!" mi dice, quasi supplicando.
Che schifo, ragazzi!
"Non ho niente da dirti!" rispondo male.
"Amy, dai!"
Ma il suo "Dai!" è sovrastato dal mio "Vaffanculo!"
Sbatto la porta talmente con tanta rabbia, che quasi mi aspetto di vedere Lisa uscire dalla sua stanza con un kalashnikov da puntare alla mia tempia.
Ma non arriva nessuno.
E nel silenzio di un sabato sera, sento dei passi scendere velocemente la scala.
Harry è andato via, un altra volta.
Ed io devo smetterla ogni volta di cercarlo nei miei pensieri.
E' uno stronzo.
E' tremendamente stronzo.
E in questo momento vorrei che sparisse dalla mia vita, più di ogni altra cosa al mondo.
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La sveglia suona ed io, mentre ritardo l'allarme di dieci minuti, sbatto il cellulare sotto il cuscino, e mi obbligo a ricordarmi di trovare una suoneria migliore, stasera, prima di andare a dormire.
Le suonerie dolci e soavi non le sento proprio, e, quindi, sono costretta a mettere questi suoni orrendi che mi fanno svegliare già col nervoso.
In più è lunedì, e già solo per questo sarà una giornata di merda.
Chiudo gli occhi, e quando li riapro, mi accorgo che la sveglia non ha suonato la seconda volta, o forse io non l'ho sentita o, più probabilmente, l'ho spenta e non me ne sono resa conto.
Fatto sta che sono in un ritardo platonico, e mi fiondo giù dal letto e prendo le prime tre cose che trovo nell'armadio prima di correre in bagno.
Lisa e Niall mi salutano dall'entrata.
"Sei in super ritardo, signorina!" ridacchia Lisa.
Ma porca puttana anche lei! Non poteva svegliarmi, quando ha visto che dalla mia camera non davo alcun segno di vita?
Mi volto verso di loro, per mandarla a cagare.
E vedo, che vicino a Niall c'è Harry.
Decido, così di non dire niente, e corro in bagno per prepararmi.
"se corro, riesco ad arrivare puntuale!" penso mentre corro giù per le scale.
Cammino decisa fuori dal palazzo.
E vedo Harry, sulla sua moto, con un casco in mano. Sorride, ed io non capisco cosa ci sia di così divertente.
"Sali, ti porto io!" mi dice.
Io lo guardo, come se fosse il ragazzo più inaffidabile della terra.
"non ci penso neanche. preferisco arrivare in ritardo!"
Continuo a camminare a passi svelti, guardando davanti a me.
"Come vuoi!" mi risponde, mentre mette in moto l'aggeggio che ha sotto il culo e se ne va a tutta velocità.
Entro a scuola che la campanella è suonata già da un po'.
Incontro nei corridoi studenti che sono in ritardo come me, ma non sembrano alquanto preoccupati.
Busso alla porta dell'aula, e quando il professore di statistica mi invita ad entrare, mi scuso con lui per il ritardo e vado a sedermi al mio posto.
il professore continua a spiegare, mentre Harry, nella fila dietro la mia continua a cercare di attirare la mia attenzione.
"Psssssssssss- pssssssssssssssss!" continua a fare, aspettando che io mi volti.
Ma col cazzo.
"Signor Styles, ha qualcosa da dire a qualcuno in particolare?" chiede il professore con tono severo.
Io sorrido tra me e me.
Ben gli sta.
"Si, mi scusi prof. Volevo solo dire alla signorina Thompson, che anche stamattina, che si è evidentemente svegliata da poco, è talmente tanto bella da togliere il fiato!"
Non so se mi sta prendendo in giro davanti a tutti, o cos'altro.
Ma per un attimo mi sento diventare tutta rossa.
I compagni scemi come lui iniziano a fischiare come si fa allo stadio, e a vociare tra di loro, mentre sento dire le ragazze "Oh che carino!" "Uh, hai sentito cosa ha detto ad Amy!" e via dicendo.
E sono sicura che se le guardassi noterei le loro pupille a forma di cuoricino, come nei cartoni giapponesi.
Ma non le guardo, e non guardo neppure Harry.
"Signorina Thompson, vuole rispondere qualcosa al signor Styles?" mi chiede l'insegnante divertito.
"no, Prof. Non ho niente da dire!"
"Allora continuiamo la lezione!" comunica il signor LeBlanc.
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