6
Ormai sono tutti quanti svegli, è l'una, Marco è in bagno a lavarsi, Antonio sta aspettando che Marco esca per darsi una rinfrescata, Valeria è ancora mezza addormenteta sul divano e Manuela e Lucia sono le uniche due veramente sveglie e pronte, sono sedute in cucina guardando Gabriel alle prese con delle padelle.
Io e Gabriel abbiamo staccato con i nostri fantastici discorsi poco dopo, non siamo rimasti molto in balcone e non li abbiamo ritoccati dopo essere rientrati dentro, neanche quando ancora dormivano tutti, mi sono limitata a fare dei pancake con miele e cannella e mangiarli con lui, poi lui mi ha dato una mano a sparecchiare e mi sono messa a dare una sistemata alla sala cercando di non svegliare gli altri.
Adesso lui sta preparando una spaghettata con delle vongole surgelate che mia madre ha comprato qualche giorno fa, sarei potuta uscire a comprare il pesce fresco e lui avrebbe potuto fare una pasta che sarebbe stata un opera d'arte, ma in primo non ho avuto voglia di uscire, e in secondo, mangiamo tutti le vongole congelate abbastanza volentieri, in più nelle mani di Gabriel qualsiasi cosa, anche di incommestibile diventa una pietanza fantastica.
Cerco di svegliare Valeria senza trovarmi senza un'arto o essere presa a male parole mentre finalmente Marco esce dal bagno facendo uscire ad Antinio un sospiro di sollievo.
《Buongiorno piccolina》
Mi posa un bacio a stampo leggero, ma mi ritraggo velocemente e giocosamente.
《Sai ancora di Vodka, di solito sono io quella che sa di alcol》
Effettivamente non capita spesso che io lo baci e lui puzzi di alcol, certo mi è capitato di baciare persone ubroache, ma non lo facevo da tanto e non ricordavo come sembrasse pungente l'odore d'alcol sulle sulle sue labbra.
Lui sorride e poi inizia a darmi qualche altro bacio veloce.
《PRENDETEVI UNA CAMERA SIETE OSCENI》
A parlare è proprio Gabriel dalla cucina.
Vorrei ribattere, ma sarebbe inutile, cosa dovrei rispondergli?
《Non posso neanche ricevere il buongiorno oggi?》
《Non calo la pasta per voi se non la smettete di farmi tornare la nausea.》
Marco ride e poi si avvia per buttarsi su una sedia in cucina, benissimo, anche per oggi ho finito la quota di colcezza che riceverò dal mio fidanzato, anzi oggi stava durando un po'.
Santo Gabriel, mi ascolti sulle mie frustrazioni sessuali una mattina intera e poi poni fine a quello che potrebbe essere l'unico momento dolce fra me e Marco.
Lascio perdere, tanto so che non avrei niente da dire o fare per cambiare le cose.
《Chicca, non stare sola, raggiungici》
A chiamarmi è Manuela, non rispondo ma vado comunque in cucina, non ho niente da fare in sala.
Quando arriva anche Antonio per un secondo sembra che a tutti si blocca il respiro e stiamo tutti in una sorta di tensione, Gabriel gli dirà qualcosa?
《Qualcuno ha un oki?》
È lui a rompere il silenzio.
Frugo nel cassetto dei medicinali per un pò, poi riesco per fortuna a trovare i miei santissimi e amatissimi moment.
Me ne rimangono pochi, neanche mezzo stick, devo ricordarmi di passarli a comprare.
Non fa bene, lo so, ma prendo spesso pillole per il mal di testa e soffro abbastanza spesso di mal di testa.
Gli lancio il pacchetto e lui lo afferra al volo.
《Grazie》
Ovviamente non c'è nulla di dolce o gentile nel suo tono, ma tanto ormai sono abituata alla versione di Antonio la mattina dopo aver bevuto, non ci resto neanche più tanto male.
《Nulla》
Io evito di prenderlo, stranamente non ho mal di testa, o almeno non è insopportabile come altre volte, ne prendo tanti, ma quando posso cerco veramente di farne a meno.
Non per rispetto del mio fegato, o meglio, anche per quello ma suona troppo ipocrita detto proprio da me, lo faccio principalmente per non assuefarmi, sarebbe la fine dato che non sopporto minimamente il mal di testa.
Gabriel chiude il fornello e avvicina la padella al tavolo, ha veramente un aria fantastica, sotto le mie mani queste vongole sarebbero probabilmente state da buttare e invece...
《Gabri dovrebbero farti santo, sposami》
Giro gli occhi verso Valeria, vorrei uscirmene con un "Il suo cuore è già occupata da chissà quale misteriosa ragazza" ma evito, se non sapessero quello che mi ha confidato prima, sarebbe leggermente imbarazzante spiegare il come io sappia certe cose.
《Mi spiace Vale, nel mio cuore c'è già un angelo》
Marco e Antonio si voltano di scatto verso di lui, Antonio sembra essersi del tutto ripreso e Marco è leggermente pensieroso.
《... spero che non sia un certo Angelo in particolare》
《Non capisco che vuoi dire Marco》
Gabriel si mostra confuso e lo sono un pò anche io.
《Quando avevi intenzione di dircelo?》
《Prima o poi, oggi è capitato》
Oggi questi discorsi da parte di Gabriel mi sembrano un pò troppo frequenti, inizio ad impensierirmi anche se non riesco a capire il perché.
《Comunque ha detto un angelo, non l'angelo, Marco, rilassati, è Gabriel a parlare, non si ricorda neanche cosa ha mangiato ieri sera.》
《Effettivamente non capisco di che parlate》
《Gabri ma che testa hai, non ricorda la storia dell'angelo?》
Inizio a chiedermi che problemi abbiano questi tre, ma forse sono troppi per cercare il problema del quale mi sto domandando ora.
《Mh no, ma ora mangiamo, se si raffredda la pasta ve la faccio finire a siringate, giuro》
Inizia a distribuire velocemente i piatti , la tavola è piccola e c'è spazio solo per sei persone, potremmo stringerci per entrare tutti e sette, ma non mi va di stare stretta, quindi decido di andare a mangiare in sala sul tappeto, in fondo, i miei non sono a casa, non può dirmi niente nessuno.
Vorrei che Marco si alzasse per venire con me, ma ovviamente non lo fa.
Del resto non bisogna solo sperare perché le cose si avverino e chiedergli di venire con me è fuori discussione, suonerei come una cozza appiccicosa.
Mi siedo con le gambe incrociate e poggio il piatto sui miei polpacci stando attenta a non muovermi per evitare di buttare tutto a terra, il piatto è piacevolmente caldo a contatto con la pelle delle mie gambe nude.
No... me ne rendo conto solo ora, ho dormito con i pantaloncini di jeans e la cintura stretta, peobabilmente avrò le piaghe sulla pancia.
Poso il mio piatto sul divano e corro in camera mia a prendere un paio di pantaloncini sportivi.
Quelli del pellone e quelli neri sono a lavare, quelli viola stesi fuori e mi restano solo quelli turchesi che mi lasciano mezzo culo scoperto, sarà come essere in mutande, ma comunque sono comodi e non darà fastidio a nessuno.
Comunque afferro anche una maglietta oversize bianca per cercare di coprire un pò quello che i pantaloncini lasciano vedere.
Lancio i vestiti nella lavanderia passando e poi riscendo in Sala.
D'avanti al divano ci sono Gabriel, Marco e Lucia.
《Sei tornata Chicca》
《Stavo scomoda, non pensavo che avreste mangiato in Sala》
《Pensavi ti lasciassimo sola?》
Gabri... spiegami perché dovreste preferire mangiare per terra con me e non voi tutti insieme ad un tavolo.
Anzi no, non credo che saprebbe spiegarlo.
《Grazie ragazzi》
Faccio per sedermi a terra subito dopo Lucia, ma Marco mi afferra la mano e mi tira verso di lui.
Mi fa sedere come ieri sera sulle sue gambe.
È scomodo mangiare così, ma dati gli ultimi attacchi di affetto anomali da parte di Marco, preferisco stare scomoda su di lui che non di mangiare comodamente sul mio tappeto.
《Oggi che vi prende, siete estremamente dolci》
《Io sono sempre dolce Luci, dovresti averlo capito》
Effettivamente per quanto possa sembrare strano, sono realmente una persona molto dolce, mi piace dimostrare affetto a quelle poche persone alle quali tengo veramente e se fosse per le mie labbra e quelle del mio ragazzo starebbero attaccate il triplo del tempo di quanto lo stanno.
《Si, sei uno zuccherino Piccola》
Forse dovrei preoccuparmi?
O forse il fatto che ieri mi hanno chiamato puttanella e al posto suo è intervenuto un'altro deve avergli fatto notare che non è molto dolce e premuroso nei miei confronti.
Grazie Gabriel, magari sei riuscito a cambiare le cose.
O forse semplicemente è una giornata Sì per Marco.
Probabile anche questo, chissà quanto durerà, starò a vedere.
《Zuccherino? Veramente Marco che ti è preso? Fino a ieri eravate riservatissimi》
《Lo siamo ancora Luce, semplicemente è un dato di fatto che Chicca è dolce》
《Hey oggi ricevo questi complimenti fantastici.》
《Forse perché li meriti non credi?》
Gabriel ha aperto bocca e per un altro secondo tutto quanto si blocca.
《Si, li meriti, sei fantastica Piccola》
Sento la sua manoaccarezzarmi la coscia sinistra e un brivido mi sale sulla schiena, perché sta facendo tutto questo.
《Marco, io e Luce non abbiamo voglia di assistere salite in camera, sono sicuro che lei non vede l'ora di provare i suoi giochini con te》
Quasi mi strozzo con il boccone di spaghetti che stavo ingoiando.
《Idiota.》
《Puoi non parlarle così? è timida e anche se ha dei sex toys non è detto che li usa.》
Marco... Cosa cazzo stai docendo ora tu?
《Guarda se li ha comorati non penso siano da esposizione, magari non la soddisfi abbastanza eh》
《So cosa le piace, pensa piuttosto a te che le ragazze non ti durano neanche una settimana》
Marco non sa che lui sa.
《Non sono cazzi vostri se li uso o se li lancio al cane come giochini, dai.》
Non riesco a capire il perché della faida fra questi due oggi, ma comunque deve finire, mi sta innervosendo vederli rispondersi a tono, loro di solito sono la parte del gruppo che non litiga e non discute mai, così oltre a distruggere la quiete e all'equilibrio del gruppo stanno mettendo a dura prova quel principio di mal di testa.
《Va bene dai, lo sai che scherzo Marco》
《Ma si》
《Stasera che si fa comunque? Sei sempre sola?》
《Domani mattina arrivano i miei, penso che dovrò resistere una notte da sola...》
《Dai finchè possiamo tanto stiamo qua》
《Grazie ragazzi》
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top