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《Non ho mai tradito nessuno delle persone con cui sono stata.》
A bere il primo sorso è solo Antonio, ovviamente lo sapevo, è stata una frecciatina.
Questa me la farà pagare ovviamente.
《Non mi sono mai toccato in luoghi pubblici.》
Mi spiace Anto, ma per questo turno non mi sputtani.
Ci sei rimasto leggermente basito vero?
Probabilmente lo ha scioccato di più vedere Gabriel avvricinare i bicchiere alle labbra e prendere il suo primo sorso.
《Non ho mai fatto sesso con qualcuno con il quale non avevo una relazione.》
A bere stavolta oltre a Gabriel e ad Antonio ci sono anche io.
《Cosa mi sono persa Chicchetta?!》
Poso le labbra su quelle di Marco per rassicurarlo.
《Non stavamo insieme, è stato tempo fa.》
Lo vedo un pò pensieroso ma poi sembra rilassarsi del tutto, comunque lascio perdere dal cercare di capire questo suo cambio di umore, sono felice da una parte che non abbia ancora bevuto, penso che sarà il primo a perdersi del tutto.
《Non ho mai fatto acquisti in un sexy shop.》
Non pensavo che sarei stata l'unica a bere al "non ho mai" di Valeria.
Staranno mentendo?
Probabile o almeno, credo che Manuela abbia qualche giochino del quale non le piace parlare molto.
《Chicca, vogliamo sapere i tuoi acquisti.》
Quasi mi strozzo con il sorso di Vodka.
《Magari Marco li vuole provare, non fare la timida》
Trucido con lo sguardo Gabriel e il suo fantastico sarcasmo come al solito impertinenti e fuori luogo.
《Non penso siano il suo genere.》
《Non ho mai giocato a strip poker.》
Mi va di ravvivare un pò la serata, e qua sono costretti a bere tutti, oltre Valeria.
Per adesso è l'unica che non ha toccato neanche un sorso.
《Non ho mai visto un video porno.》
Lucia e Valeria sono le uniche a non bere, probabilmente è vero, in fondo loro sono un pò le "pure" del gruppo.
Un pò come l'angelo sulla spalla che cerca di farti fare le scelte giuste e apprezzate da Dio, io e Manuela (io in particolare) si può dire che siamo praticamente l'opposto, per un periodo ho vissuto a pieno "Sesso, Droga e Rock'n'roll" e se devo essere sincera non sono ancora uscita del tutto da questa fase della mia vita e va bene così.
Ho sempre fatto tante cazzate per vivere a pieno la mia vita e per quanto possa essermi pentita di qualcosa, sono felice di aver fatto le cose che ho fatto.
Forse non proprio tutte, ma non è il momento giusto per farmi prendere dai rimorsi.
《Non mi sono mai toccato pensando a qualcuno di questo gruppo.》
Beviamo io, Marco, Gabriel e Antonio.
Antinuo e Marco me li aspettavo, ma proprio Gabriel... su chi l'avrà fatta? Valeria? Forse Manuela, lo vedo più probabile.
《Carlotta forse dovrebbe bere più di un sorso》
Trucido Antonio con lo sguardo, ho sempre detestato quando qualcuno usava l'ironia più pungente contro di me, è sempre stata la mia atma e odio vedermela usata contro.
《Anto, non iniziare, avete bevuto troppo, non dovete arrivare alle mani.》
《Marco, se dovessimo arrivare alle mani questa volta la strozzo questa puttanella, anche se è la tua ragazza.》
Butto giù un bicchiere e lo riempio, poi mi alzo per andare a fumare una sigaretta sulla terrazza per cercare di riprendere il controllo che sto rischiando di perdere.
Non voglio arrivare alle mani, non per paura che mi faccia del male o mi uccida, so che ne ha la forza, semplicemente mi va di essere migliore di cose e so che la mia calma non dura a lungo.
Antonio la mette troppo sotto torchio.
《Sei tu che sei voluto venire qua stasera. Vado 5 minuti fuori.》
È già un pò brillo.
Queste cose le pensa, si, ma non le direbbe mai se fosse pienamente cosciente e non inebriato neanche un pò dall'alcol.
Accendo una sigaretta e inalo un pò di fumo.
Comeal solitoprima di espiarare guardo verso il cielo stellato, mi rilassa un sacco.
Avevo giurato a Valeria e a Manuela che avrei smesso, ma alla fine sono qua, non ho mai smesso del tutto ma ho ridotto il mio pacchetto di sigarette al giorno ad una sigaretta occasionale quando sono sull'orlo di una crisi nervosa.
Me la merito oggi.
Sento il balcone aprirsi, non mi giro per sapere chi è, probabilmente Marco, meno probabilmente Antonio che viene a scusarsi... no, anche se è Antonio non si scuserebbe mai, non con me.
No, ho sbagliato, non è Marco e neanche Antonio.
Gabriel.
《Dovresti rientrare e spegni quello schifo, ti stai uccidendo.》
"È proprio quello il mio piano sweetie."
Riesce a fare la parte di quello che ci tiene alla salute anche mentre beve Vodka, non lo capirò mai.
《Ho bisogno di soffocare i miei polmoni con del catrame per non soffocare fra i miei pensieri.》
《Ora che hai detto la tua frase figa e Tumblr puoi spegnere quella merda e possiamo rientrare?》
Sorrido e spengo la sigaretta dalla quale avrei potuto prendere altri due o tre tiri.
《L'hai spenta veramente perchè te l'ho chiesto?》
《Se vuoi ne accendo un'altra eh, se vuoi provare...》
Rido un pò per fargli capire che non sono seria, non abbiamo mai scherzato insieme, a dire il vero è difficile vederci parlare insieme, figuriamoci scherzare.
《Ci ho ripensato, stiamo un altro pò fuori. Passamene una.》
Lo guardo leggermente basita.
《Scherzavo, non voglio portare sulla "cattiva strada" sei l'unico che non si è fatto rovinare del gruppo.》
Riesce a sfilarmi il pacchetto dalle mani e blocca fra le sue labbra una sigaretta, poi mi rilancia il pacchetto.
Ne prendo una anche io e le accendo a tutti e due.
Trattiene a mala pena un colpo di tosse, ma continua a fumare in silenzio vicino a me.
《Perchè sei uscito? O meglio, perchè sei uscito tu?》
Alza per un secondo un sopracciglio prima di rispondermi.
《Diciamo che a qualcuno non è piaciuto il fatto che Antonio ha usato un certo termine, in più su una del gruppo...》
《Marco ha fatto qualcosa?!》
Se si è messo contro di lui, stasera ne esce mezzo morto.
《Non proprio ma...》
《Finiamo la sigaretta e rientriamo, non entriamo subito solo perchè non mi va di aver sprecato 3 sigarette su...》
《Smetterai con questa merda?》
《Spero solo che non inizi tu dopo stasera.》
Sorride.
Forse è la prima volta che lo vedo sorridere o almeno è la prima volta che mi sembra realmente "divertito".
《Rientriamo?》
Annuisco.
Quando rientro in sala Antonio non c'è.
《Carlò, giurami che non c'è niente tra voi.》
Marco indica con lo sguardo Gabriel e io sono confusa.
《In che senso Marco? Dov'è Anto?》
Lui si rilassa, ma sembra leggermente ancora diffidente e guarda strano Ganriel.
《Scusami se ho dubitato Chicca.》
《Marco, lo sai che odio che usino quel termine come insulto.》
《Hai ragione scusa Gabri.》
Continuo a non capire e guardo a turno i due ragazzi confusa.
《Dov'è Anto?》
Valeria indica il bagno e ignorando il fatto che potrei trovarlo nudo entro in bagno.
Ha il labbro spaccato e c'è del sangue nel lavandino.
《Come facevamo a volerci bene un tempo? Come facevo a volerti bene?》
Provo ad avvicinarmi ma si ritrae allora mi siedo e aspetto che si rilassi e stia meno sulla difensiva.
《Nonostante tutte te ne voglio ancora, io mi chiedo come sei possibile questo.》
《Mi hai sempre amato.》
《No, ma ti ho amato per anni e non sapendo come comoortarmi ho fatto le scelte peggiori.》
《Non saremo mai come un tempo vero?》
《Lo avevamo concordato quella sera stessa, le cose sarebbero cambiate e lo sono, pensandoci bene, eri la persona a cui scrivevo e chiamavo alle 4 di mattina perchè mi sentivo sola e ora non ti chiamo da quella sera e non lo farei neanche se stessi per morire, se lo farei in più tu non risponderesti.》
《Hai mai pensato cosa sarebbe successo se quella notte non fosse successo nulla?》
Se me lo sono mai chiesta, ogni fottuta notte del primo anno in cui non ci siamo parlati.
《Prima o poi sarebbe successo lo stesso qualcosa che avrebbe rovinato tutto, noi due ci stavamo distruggendo insieme.》
《Lo penso anche io.》
No, non lo pensi anche tu, come non lo penso neanche io e tu lo sai.
È più facile pensare che non eravamo fatti per fare parte l'uno della vita dell'altro che pensare al fatto che hai rovinato anni e anni di spelndida amicizia per unacazzata, una sfuriata e dell'alcol di troppo.
《Non avrei dovuto insultarti stasera.》
《A 13 anni mi chiamasti troia, non so se ricordi, ti portai il muso per giorni, non ti scusasti mai》
《Non mi sono mai scusato per cose che pensavo fossero vere》
Certo, lo pensi tutt'ora che alcuni miei pensieri o atteggiamenti vanno definiti "da troia".
《Non to sei mai scusato per nulla in generale》
《Si, hai ragione Car》
《Perchè stasera e perchè proprio con me.》
《Ho bevuto...》
Che novità.
《...In più tu hai passato anni a chiedermi scusa mentre ti ignoravo》
《Me lo merito》
《Si, ti meritavi di starci male, ma non così,così ho solo peggiorato tutto》
《Anto, noi insiene sappiamo solo peggiorare le cose fra noi due, non ripararle, su alcuni punti siamo entrambi troppo orgogliosi...》
Mi avvicino a lui e gli disinfetto il labbro, è strano, noi ci odiamo, eppure mezzi ubriachi torniamo per pochi istanti come un tempo, mentre curo ferite delle quali in parte sono la causa.
Lui non si farebbe mai vedere vulnerabile da nessuno, neanche i suoi genitori e i suoi fratelli o i suoi migliori amici, ancora di meno con me.
Ha bevuto veramente così tanto da non rendersi conto che io sono io?
No, a meno che non abbia bevuto a casa prima di uscire.
Ma ora non voglio pensare a come domani non mi saluterà, voglio solo non farmi coinvolgere nel turbinio di sentimenti e pensieri che vortica nella mia testa.
《Non odierai Gabriel vero?》
《Ho sbagliato io, so quanto detesti che insulti una donna in quel modo.》
"Con me non era la stessa cosa, per una lite mi hai tenuto il muso per anni."
Evito di esprimere i miei pensieri, finiremmo per litigare e in più, in fondo, lo capisco, non sono mai stata legata a Gabriel, ma so più o meno che la sua vita non è mai stata semplice e so che alcuni temi sono piaghe aperte per lui.
《Siamo amici migliori di quello che crediamo, ma fra di noi abbiamo proprio cannato.》
《Forse veramente ci saremmo comunque allontanati.》
《Sarebbe stato più semplice se però non fosse successo.》
Lavo il sangue dal lavandino e usciamo dal bagno, Gabriel e Marco si avvicinano, ma gli faccio segno che è tutto okay.
Anche se inizio a dubitare che ci sia o che ci sia mai stato, nel mondo qualcosa che andasse okay o se in fondo sia tutto quanto un enorme e confuso sbaglio.
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