Le radici degli alberi nel sentiero paiono talvolta capillari, vene, arterie della Terra, altre volte scalini d'aiuto all'uomo nella salita, a volte semplici sculture.
La mente torna all'infanzia di Carlotta quando nei boschi facevamo il gioco dei rumori e profumi, vinceva chi ne riconosceva di più.
Il sentiero nel bosco si addolcisce improvvisamente, penetrando una distesa di rododendri fioriti.
Al mio corpo, di fronte a quelle immagini succede qualcosa. Quali sostanze chimiche avrà prodotto il cervello? Dopamina, adrenalina? Non lo so, non me ne intendo, ma l'effetto è prodigioso.
Al lago un ragazzo e una ragazza entrano in acqua nudi, unendo i loro corpi in un bacio. La ragazza appena ci vede esce dall'acqua per mettersi il costume.

Io e Guido ci guardiamo dispiaciuti per la brevità di quell'immagine e per la magia spezzata da occhi inattesi.
Durante la discesa incontro quei ragazzi.
- Eravate bellissimi!
C'è pudore nei loro sguardi, poi si scioglie in un sorriso.
A cena racconto l'episodio.
- Certo... quando si tratta di altri,  i tuoi occhi vedono poesia, se si trattasse di me, pornografia spinta. Commenta Carlotta.

Chiara, 24 giugno 2017