One-shot 4
Prossima uscita: domenica 25
Au in cui Gen è un senpai di Yuzuriha e amici d'infanzia, da lì conoscerà Senku.
-Gen-senpai!- la voce della sua amica d'infanzia lo risvegliò dai suoi pensieri mentre alzava il viso con un sorriso verso la castana.
-Yuzuriha-chan, sei passata dal club per una volta vedo- la frecciatina fece ridere la minore con un po' di imbarazzo mentre con le guance rosse distoglieva lo sguardo.
-Sai che quando Taiju-kun mi chiede di passare nel club di Scienze, non verrò mai liberata dagli esperimenti di Senku-kun!- rispose l'altra con un sospiro esasperato e arrendevole, il corvino scoppiò a ridere prendendo la mano della sua migliore amica e intrecciandola con la sua.
-Non devi invertarti scusa, so già la verità, Yuzu.- le sussurò con un sorriso materno, la castana sorrise di rimando abbracciando il suo migliore amico.
-Gen.- Ukyo richiamò il capo del club mentre un sorriso timido era sulle sue labbra -Mi potresti aiutare con il dipinto?- chiese esitante e imbarazzato, il corvino alzò gli occhi al cielo divertito da tutto quell'imbarazzo che provava quella capretta morbidosa che era il suo migliore amico.
-Sai che ti aiuterò sempre, Ukyo-chan.- gli rispose con un sorriso enorme, il bianco abbassò lo sguardo in segno di gratitudine.
Il maggiore si alzò andando verso la sua postazione e aiutò il suo amico capretta.
Passarono il pomeriggio con urla e risate mentre chi dipingeva, chi faceva bozze, chi aiutava.
Erano solo in tre quelli che andavano regolarmente, il resto era iscritto, ma non andava mai.
Ukyo aveva iniziato per allontanarsi il più possibile dal club di musica in cui c'era la sua cotta(Erano diventati amici) e la musica che gli dava fastidio a causa della sua iperacusia.
Yuzuriha amava cucire vestiti, ma non era brava a disegnarli e quindi, sotto consiglio di Gen, era entrata per imparare a disegnare bozze che sarebbero state cucite.
Gen era l'unico entrato per pura passione verso l'arte e le emozioni nascoste dietro le opere d'arti.
Per questo era il presidente del club e c'erano moltissimi quadri suoi per tutta la scuola.
In mensa si poteva trovare un murales in cui c'era una persona che evitava di mangiare a causa degli insulti, ma poi arrivava una ragazza che gli diceva tranquillamente che poteva mangiare in modo sano e quanto voleva.
Aveva aiutato moltissimi studenti che avevano avuti quei problemi a causa di insulti o opinioni.
Se no in palestra c'era un quadro dedicato a uno studente che ha lottato fino all'ultimo con il cancro, era un giocatore di pallavolo poco conosciuto, ma era il migliore per la sua empatia e il più forte e coraggioso.
E poi c'era il suo quaderno in cui c'erano bozze e disegni sempre abbastanza strani.
Mostri, mani, artigli neri e occhi scuri tutti su sfondi poco chiari.
Stagioni e paesaggi dai colori differenti, volti, bocche, linee astratte.
I mondi sognanti della sua vita, la Terra distrutta, i pianeti che si immaginava in cui un tempo indefinito esistevano, alieni.
E proprio quel giorno aveva incominciato un nuovo disegno.
-Gen-senpai...- la voce di Yuzuriha rimbombava in tutta la stanza e nel corridoio ormai vuoto, era il tramonto e la scuola tra poco doveva chiudere.
Guardò le grandi finestre che rendevano scura la figura del maggiore che sorrideva nella sua concentrazione.
Mugugnò come segno di continuare a parlare.
-Dobbiamo andare.- disse con tono preoccupato, il suo migliore amico scosse la testa rimanendo in silenzio mentre la sua mano disegnava.
Gen era sempre stato il suo vicino fin da quando se lo ricordava, adorava il bambino energico e rumoroso che era, ma quando aveva sette anni lui cambiò radicalmente.
Scoprì solo dopo i motivi, cioè le punizioni dei suoi genitori e la morte dei nonni che amava tanto.
Divenne più silenzioso e pacifico, con i suoi attacchi di panico e d'ansia in momenti inopportuni.
Una notte si era svegliata e l'aveva trovato a girovagare in mezzo alla strada.
Preoccupata, l'aveva preso e portato in casa sua per farlo dormire in tranquillità.
Da quei ricordi ricevette momenti in cui veniva chiamata sorellina o veniva trattata come una sorella.
Gen era il suo più caro amico, la sua colonna, il suo confidente più stretto, la persona che voleva realmente come fratello.
Per questo conosceva le stravaganti idee che potevano venire al maggiore: dormire a scuola.
Non era la prima volta e sicuramente non gli dicevano nulla a causa della sua ottima manipolazione che poteva usare a suo favore verso gli alunni o gli insegnanti, anzi, la preside sembrava avere un debole materno verso di lui e questo non era un bene per la situazione mentale del maggiore.
Gli avevano diagnosticato gravi problemi di ansia causati dal suo trauma e un insomnia tremenda.
-Gen, cosa stai disegnando di così importante...?- chiese con tono riluttante, non sorrise troppo preoccupata dal sorriso misterioso dell'altro.
-Un germoglio che spunta dal terreno.- rispose aspettando che l'altra si avvicinasse come aveva previsto, la sua mano libera venne intrecciata da quella della sorellina che fissava con i suoi occhi i minuziosi dettagli della bozza.
-Perché è rossa come il sangue...?- domandò esitante mentre tratteneva il respiro, l'altro scosse la testa divertito prima di rispondere che quel rosso significava altro.
-Sono come i suoi occhi.- sussurò facendo intuire a Yuzuriha di chi parlasse, strabuzzò gli occhi capendo il significato di quel disegno.
Il colore era quello di Senku.
Il germoglio era l'amore.
La mano che lo stava curando era uguale a quella di Gen.
In breve il disegno era dedicato al momento in cui il maggiore aveva iniziato ad amare lo scienziato.
Lo stesso momento del loro primo incontro di tre anni prima.
-E farai anche l'albero?- chiese senza ricevere risposta, dopotutto la conosceva già.
L'albero dell'amore per Senku e Gen era già cresciuto da molto e stava crescendo ancora.
Forse solo due anni non erano bastati, ma forse avevano bisogno di anni infiniti prima che smetta realmente di crescere.
Il loro albero d'amore era bello, forte e impossibile da sradicare.
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