XCIX.

Post mortem nihil est ipsaque mors nihil, /
velocis spatii meta novissima; /
spem ponant avidi, solliciti metum: /
tempus nos avidum devorat et chaos.

Troades, vv. 397 - 400

Dopo la morte c'è il nulla e la morte stessa è il nulla, meta estrema di una rapida corsa; depongano la speranza gli avidi, la paura gli ansiosi: il tempo avido ci divora e il caos.


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