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Lacrime come cristalli

Gemme preziose e scintillanti

Illuminate dalla luce di un falò

Kyla

Jasmine

È l'ultimo giorno che passeremo tutti insieme, domani Nad e Matteo andranno via, lasciando me e Pietro soli ancora per un po'. Siamo andati in spiaggia questa mattina e ancora non siamo tornati a casa, abbiamo ordinato le pizze e ce le siamo fatte portare direttamente qui per cena. Abbiamo finito di mangiare e ci siamo seduti in cerchio su delle panche fatte di legno davanti a un falò, forse non la scelta più saggia, e stiamo giocando ad obbligo o verità. Finalmente arriva il mio turno, Matteo mi guarda negli occhi e mi chiede: -Cosa farai quest'autunno?-.

Domanda banale, normalmente non faticherei a rispondere, se non fosse che ancora non ho detto niente a nessuno a proposito della mia partenza. Prendo un respiro profondo, indecisa sul da farsi e con gli occhi di tutti puntati addosso. Sento di star andando nel panico, ero sicura di avere più tempo, di poter parlare con calma a Pietro sul da farsi, l'ultima cosa che volevo era che andasse così.

Mi alzo e mi allontano dal confortante calore del fuoco, improvvisamente il gelo investe le mie membra. È fin troppo freddo per essere una serata estiva e mi trovo impreparata. Ho indossato solo un top rosso senza maniche e dei pantaloncini corti di jeans, non il meglio per questa temperatura. Mi avvicino senza neanche farci caso alla riva, me ne accorgo solo quando i miei piedi affondano nella sabbia prima umida e poi bagnata. Lascio che le onde mi accarezzino i piedi con la loro delicatezza e nel frattempo guardo il mare, una distesa d'acqua nera, scura come se fosse petrolio. Non lo ammetterei ad anima viva ma mi ha sempre fatto paura, con la sua impetuosità e le onde altissime. C'è qualcosa che calma il mio animo nei movimenti delle maree, purtroppo c'è anche qualcosa che mi inquieta, probabilmente la facilità con cui riesce a strappare vite innocenti.

Sulle mie spalle viene posato un tessuto morbido e caldo, che lentamente riesce a farmi stare meglio.

-Non avevo freddo.- mento.

-Stavi rabbrividendo, non posso farti raffreddare farfallina.- mi scopre subito Pietro, con questo soprannome non fa che rendere più difficili le cose –Come mai te ne sei andata, c'è qualcosa che non volevi che io sapessi?- aggiunge.

Mi legge dentro come nessun altro è mai riuscito a fare, con una facilità che mi spaventa. Non voglio, non posso, abbandonarlo. Ci siamo avvicinati così tanto che ho paura che non appena proveremo a separarci farà male, troppo male. Ha già sofferto tanto e io non voglio essere la causa di altro dolore, è ingiusto che fra di noi debba finire così. Come per due stelle cadenti, ci siamo incontrati entrando in collisione, abbiamo brillato insieme per un po' e poi continueremo ad andare ognuno per la propria strada.

-Io a Settembre non ricomincerò la scuola- trovo il coraggio di iniziare.

-Come? Non puoi!- mi ferma subito. Gli faccio segno di lasciarmi continuare e si zittisce immediatamente.

-Non ricomincerò la scuola qui a Roma, in Italia in generale. Me ne andrò lontano da qui, in America. È l'unica soluzione che ho trovato per migliorare la mia vita e quella dei miei fratelli.-.

Pietro

Vorrei mostrarmi impassibile, ma non riesco. Le lacrime mi salgono agli occhi prima di un qualsiasi pensiero razionale. Non c'è nulla da dire, ha già deciso e so che è per il suo bene. Mi mancherà, ma avrà una vita migliore, volere bene ad una persona significa anche volere per lei ciò che la farà stare bene. Anche se può costarti tantissima sofferenza.

Scoppio a piangere, una mano calda mi accarezza la schiena per calmare i miei singhiozzi. Jasmine mi tempesta di dolci baci fra i capelli e fra l'uno e l'altro bisbiglia: -Scusa, mi dispiace.-. Vorrei dirle che non è colpa sua, che sono contento per lei, però non riesco.

Alla fine le sussurro: -Non mi dimenticherai, vero?-. La mia più grande paura è sempre stata questa, essere dimenticato, lasciato indietro. Quando ero piccolo ho visto una storia d'amore spezzarsi in mille pezzi, ho avuto paura a tornare ad amare e adesso che pensavo di aver trovato qualcuno pronto a lenire le mie ferite, mi viene strappato via. Non ho mai chiesto alla vita di essere giusta, non avrei osato, però non mi sono neanche meritato di perdere ogni cosa.

Vedo la sua espressione mutare, sembra scandalizzata, come se avessi detto qualcosa di terribile. –Come fai anche solo ad immaginare che io riuscirò a dimenticarti?- mi chiede –Sei come il ritornello di una canzone, ti rimane in testa per sempre.-.

-O fino a quando non ne arriva una migliore.- la correggo.

-Sei la canzone più bella e soprattutto l'unica che mi ha scavato dentro, la tua melodia è l'unica che è riuscita a raggiungere la mia frequenza. Tu mi resterai per sempre in testa, hai capito?- faccio segno di sì con la testa.

Fin quando lei mi ricorderà io potrò andare avanti.



🦋✨💙Spazio autrice💙✨🦋

Scusate per l'attesa, questo capitolo è breve ma è anche quello che ho fatto più fatica a scrivere.

Preparatevi, abbiamo appena cominciato!

Grazie di essere arrivati fino a qui a leggere sesn! 

Have a nice life


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