Capitolo 3🐚

CHIARA'S POV
Uscii dall' aula in fretta e andai in corridoio, volevo fare un giro e scoprire la scuola.
Mentre camminavo vidi arrivare verso di me alcune delle mie compagne di classe.

"Ehi Chiara! Come mai tutta sola qui? Vieni con noi, ti facciamo fare un giro della scuola!" dissero gentilmente. Io accettai, credevo che mi sarei ambientata meglio conoscendo meglio quel luogo.

Fui anche felice di vedere che erano state così disponibili con me, speravo di fare presto amicizia con qualcuno per non sentirmi un pesce fuor d'acqua, come sempre.

Accettai la loro proposta con un sorriso a trentadue denti.

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"Questa è la palestra, come vedi è abbastanza spaziosa. Questa la usiamo principalmente per fare le gare, per allenarci utilizziamo una stanza un po' più piccola, se vuoi ti faccio vedere anche quella...anzi no, è meglio che ti mostri un'altra cosa prima!" disse una di loro, prendendomi per mano e iniziando a camminare lungo un corridoio stretto, al termine del quale era presente un grandissimo portone.

Io la seguii incuriosita, ma feci fatica a starle dietro quando lei iniziò a correre entusiasta.

La ragazza, che si chiamava Amy, lo aprì ed entrò, successivamente mi invitò a fare lo stesso. Io rimasi estasiata. Sembrava una sala da ballo simile a quella del castelli raccontati nelle fiabe, ed era alquanto surreale.

"Questa è la sala da ballo, resta chiusa tutto l'anno e viene utilizzata unicamente per fare il ballo di fine anno, a cui partecipano tutti gli studenti. E' l'evento più atteso dai professori e soprattutto dagli alunni!" disse la seconda ragazza, che si chiamava Ambra.

"Wow...è...enorme..." sono le uniche parole che uscirono dalla mia bocca.

Da piccola avevo sempre sognato di partecipare ad un ballo simile a quelli che si vedono nei film, dove il ragazzo invita la ragazza portandole un mazzo di fiori e dove i due alla fine si scambiano un bacio. Io sognavo sempre ad occhi aperti, ero veramente troppo fantasiosa.

Rimasi alcuni minuti a fissare ciò che era davanti ai miei occhi, i quali luccicavano dallo stupore.

"Ora vieni, se qualcuno scoprisse che siamo entrate qui dentro ci cacciano dalla scuola" disse offrendomi un pezzo di torta che aveva per merenda. Le altre ragazze tornarono in classe e rimanemmo solo io e Amy.

"Dai ora vieni, andiamo a vedere la palestra più piccola e poi torniamo in classe, la ricreazione sta quasi per terminare" affermò accelerando il passo.

"Eccola qui, in questo posto noi ci alleniamo e qualche volta giochiamo. Come puoi vedere qui c'è un campetto da basket, da calcio e da pallavolo...sono molto piccoli ma si riesce a giocare benissimo!! " affermò entusiasta.

"A te piace giocare a..." chiese girandosi.

Quando mi vide mi corse in contro, notando che mi stavo accasciando per terra.

"Ehi Chiara tutto bene?" chiese preoccupata.

Vidi che si stava notevolmente agitando, non capendo cosa avessi.

"Cosa c'era in quella torta Amy?", chiesi tossendo.

"Cioccolato, arachidi, la...."

"Sono allergica Amy!!"

"A cosa? Agli arachidi? Oddio non lo sapevo, scusami! Cosa devo fare? Oh mamma Chiara resta con me ti prego!!!" disse agitandosi sempre di più.

Capii che era dispiaciuta e che si sentiva in colpa per quello che era successo, ma in quel momento non riuscivo a tranquillizzarla, stavo veramente male.

"Chiama qualcuno" sono le uniche parole che riuscii a pronunciare.

"Ma non hai la puntura nello zaino?? Vado a prenderla?!"

"No, me la sono dimenticata, ti prego, chiama qualcuno!"

"Ok corro, chiamo qualcuno!", disse per poi correre via. La vidi mentre girava l'angolo e iniziava ad urlare i nomi dei professori.

Purtroppo la mia allergia era veramente grave e dopo pochissimi minuti stavo già per perdere conoscenza. Mi girava alla follia la testa e, quando stavo per chiudere gli occhi, vidi arrivare un ragazzo, che, vedendomi in quello stato, corse verso di me.

Cercai di capire chi fosse, ma lo stato in cui ero non mi permetteva di riconoscerlo.

"Ehi ma tu sei la ragazza di stamattina! Cosa sta succedendo?" chiese mettendosi in ginocchio di fianco a me e prendendo la mia testa fra le mani.

"Ho mangiato degli arachidi, ma sono allergica...", sussurrai.        

"Vado a chiamare i professori!", affermò deciso. Io lo fermai.

"Stai qui ti prego, è andata a chiamarli Amy", chiesi con le poche forze che avevo.

"Chiara non so cosa fare!! Ti prego dimmelo!"

"Stai qui e basta"

Lui annuì e iniziò a parlare per tenermi sveglia.

Dopo pochi secondi io non riuscivo più a parlare. Per alcuni minuti egli continuò a chiacchierare per evitare che io mi addormentassi.

"Chiara resisti ti prego, stanno arrivando i professori!!", disse vedendo che stavo per abbandonarmi nelle sue braccia.

David sentì delle voci che si avvicinavano, erano quelle dei professori che erano stati chiamati da Amy. In quel momento persi completamente conoscenza.

DAVID'S POV

Sentii le voci avvicinarsi sempre di più, ma proprio in quegli istanti Chiara perse conoscenza. In poco tempo vidi Amy che piangendo indicò ai professori il posto in cui si trovava la ragazza. Loro arrivarono e mi chiesero di prenderla velocemente in braccio e di portarla fuori, poiché stava arrivando l'ambulanza.

Quando arrivò, chiesero cosa fosse successo e subito dopo la caricarono su una barella e la portarono dentro.

"Scusa tu sei il fidanzato?", chiese uno dei medici.

"No mi dispiace"

"Puoi venire con noi per favore? Credo che le farebbe piacere trovare qualcuno ad aspettarla in ospedale quando si riprenderà"

"Ma io non credo di potere...", mentre sussurravo quelle parole vidi la mia professoressa di italiano che mi faceva un cenno per dirmi che potevo andare, così salii velocemente sull'ambulanza insieme a uno dei suoi professori.

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"Allora? Come sta...?"
"Bene, si è ripresa, fra poco la faremo uscire" affermò uno dei medici uscendo dalla camera dove si trovava Chiara.

A quelle parole tirai un sospiro di sollievo, mi ero spaventato a morte. Tutto quell'interesse per una ragazzina non era affatto da me, però vedevo in lei qualcosa di...particolare.

CHIARA' S POV

Quando ripresi coscienza mi trovavo in un lettino d'ospedale  e di fianco a me era presente un medico che mi guardava.

"Ma cos..." chiesi stranita.

"Tranquilla Chiara, è tutto finito...hai mangiato degli arachidi e hai avuto una reazione anafilattica"

In quel momento mi tornò tutto in mente.

"E' anche merito del ragazzo che ti ha tenuta sveglia se ora stai bene...dovresti ringraziarlo, è fuori...vado a chiamarlo" mi consigliò il medico facendomi l'occhiolino. Io annuii.

Intanto entrarono i miei genitori preoccupatissimi, i quali si precipitarono di fianco al mio letto e iniziarono a ringraziare tutti i santi se ero ancora viva.

Poco dopo il dottore tornò dicendo che purtroppo il ragazzo se ne era andato.

Io ci rimasi un po' male, ma decisi che il giorno dopo a scuola sarei andata finalmente da lui e lo avrei ringraziato per tutto quello che in un solo giorno aveva fatto per me.

Ma poi... perché mi aveva aiutata? La mattina quando quando si era scontrato con me sembrava stesse per uccidermi!

Non potevo crederci, grazie a lui io ora stavo bene...

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