Venticinquesimo testo.
Sono bipolare.
Mi sento bene,
Poi mi sento male,
Ti voglio bene,
Poi non voglio vederti.
Ti odio,
Però sono triste
Quando non ti vedo.
Forse è per questo che le persone scappano da me come hai fatto tu. Mi ricordo un giorno di Dicembre, poco dopo la nostra rottura, mi avevi detto "Resteremo amici sempre perché ci tengo a te" e quella frase riuscì ad alleviare un po' il mio dolore. Quando poi ci rivedemmo dopo quella conversazione, tra me e te non ci fu nemmeno uno stupido scambio di sguardi. Non mi hai più salutata e, per strada, hai sempre evitato di guardarmi negli occhi. Avevi paura, forse. Forse pensavi che avrebbero potuto provocarti ancora la stessa reazione, lo stesso effetto. Ero arrabbiata con te, ma bastò un tuo sorriso finto qualche giorno dopo in presenza di tua madre a farmi cambiare prospettiva, anche se sapevo a cosa stavo andando in contro. È così.
Sono strana.
Cambio umore
Con la stessa velocità
In cui tu cambi le scarpe.
Se adesso sono felice
Tra qualche minuto
Non parlarmi nemmeno.
Vorrei vederti
Poi non voglio guardarti
E quando non ci sei
Ti vorrei accanto a me,
Ma quando sei con me
Vorrei che tu andassi via
All'istante.
Voglio sentirti parlare
Però non devi annoiarmi
E se mi saluti mi annoi,
Ma se non mi pensi
Mi mandi in bestia.
Mi piace quando
Mi dai attenzioni
Però non devi starmi
Troppo vicino
Perché odio gli accolli.
Sono uscita di casa
Felice di incontrarti
Poi ti ho visto
E volevo andare via.
Non soffermatevi troppo sulle mie parole perché dette così possono farmi passare per quella stupida e dalla parte sbagliata. Ho sempre avuto la voglia di vederti, ma da un lato c'era sempre la parte cosciente di me che mi diceva che se ti avessi visto sarei stata male per gran parte della giornata.
Non ti sopporto
Però non trattarmi male
Perché ci tengo a te.
Questa è la frase che più rispecchia ciò che provo per te: amore e odio, odio e amore.
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