Two
Ereri
<< piú fort-te>> dalla bocca del ragazzino uscì un forte gemito, << Caporale più forte>> il "caporale" in questione grugnì tirando una forte scullacciata al suo passatempo preferito che, in quel momento, era in una sconcia posa a quattrozampe, << Taci puttana, qui gli ordini li do io>>.
Il più grande, che stava cavalcando senza nessuna pietà quello splendido culo, afferó i fianchi conficcandoci le dita dentro, lasciando probabilmente dei segni che il giorno dopo sarebbero stati lividi, ma poco importava. Non importava niente. Solo il sesso. Solo distrarsi.
Distrarsi dalla vita a cui lo avevano quasi obbligato, dai morti, dalle ferite sul corpo e sull'anima, perché faceva fottutamente male. Faceva male svegliarsi con la consapevolezza che lui, il combattente più forte dell'umanita era impotente davanti allo sterminio dei suoi valorosi uomini.
Si valorosi.
Quando viveva rubando pensava che gli uomini fossero spazzatura, rifiuti non voluti da Dio e ubriaconi, così come ricconi del cazzo, senza felicità. Invece in questi Uomini vedeva il coraggio e il valore, ma anche la speranza di lottare per un futuro inesistente, nel quale anche lui credeva.
Diede spinte più profonde, al ricordo dei suoi amici, ex amici, che fecero urlare il piccolo ragazzo piegato a lui. Aderì con il busto alla sua schiena mordendogli senza pietà il collo bronzeo e venne sentendo le pareti del suo amante, che aveva probabilmente raggiunto il piacere, stringersi violentemente attorno a lui.
Il maggiore si buttó sfinito sul letto tirando su di se il ragazzino che ,dopo essersi messo comodo con la faccia sul petto muscoloso, gli accarezzó i capelli facendo sprofondare il corvino in pensieri per una volta pacifici.
<<Levi, anche i sentimenti distraggono>> Gli uscirono spontanee di bocca quelle parole
<<Mai quanto il sesso>> Teneva ancora gli occhi chiusi, cullato dalle leggere carezze, ma, come se gli leggesse la mente il ragazzo dagli occhi color speranza smise guadagnandosi le attenzioni da qualla tempesta di emozioni fin troppo ben celate.
<< non puoi saperlo Levi, non ci hai mai provato>> la voce ancora troppo infantile del ragazzo esprimeva una glaciale calma e serietà che solitamente non lo contraddistinguevano
<< sono un mostro>> il corvino si diaprezzava e, anche se non lo ammetteva o semplicemente non ci aveva ancora pensato, amava il "suo moccioso".
<<Li distruggeró tutti>>
<<Lo dici sempre>> Levi era quasi divertito
<< I tuoi demoni>>
<<Cosa?>> Ora Levi era seriamnete divertito, quento confuso peró.
Quel moccioso riusciva ad essere piú enigmatico di lui a volte.
<<li uccideró tutti i tuoi fottiti demoni>>
E Levi aggiunse una stulida speranza al suo cuore, come se già non fosse stupido abbastanza.
Ma ci credeva.
<<Lo stai gia facendo Eren>>
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