Capitolo 36
E in quella mattinata piovosa qualcosa ruppe il silenzio della quiete. Qualcosa di inaspettato. Qualcosa che aveva deciso di andarsene con tanti segreti. Qualcosa che in parte - anche se minima - aveva segnato la parola fine a un supplizio.
Solo un ronzio stava risuonando nelle orecchie di Sean, seguito da una vocina che faceva da eco a quelle parole sentite e si sentì come cadere in un filo sospeso nel oblio, sentendo il bisogno di sedersi anche solo per un istante.
《 D'accordo. Grazie e arrivederci 》parole fredde e coincise, abbassando poi il cellulare che teneva stretto in una mano e i suoi occhi si posarono sulla figura intenta a cucinare qualcosa per colazione.
Neil spense il fornello e si girò verso l'amato, poggiando le mani sul marmo in mosaico.
《 A- allora che ti hanno detto ? 》 chiese comprensivo, cercando qualche indizio in quello sguardo perso da qualche parte in basso.
Stava per andargli incontro, quando invece fu proceduto dall'altro che lo abbracciò, portandolo totalmente contro il petto.
《
Lui è morto. E mi hanno chiesto se volevo andargli fare visita 》.
《 Qualunque sia la tua risposta. La rispetterò e in silenzio. Non ci metterò bocca 》.
Quello che ne seguì fu solo un lungo sospiro e silenzio più assoluto, stretti ancora tra loro 《 Non ci andrò . Da quando ho avuto quel messaggio non ho provato nulla. Nulla. Solo un cimitero sepolto e dimenticato 》.
***
Mentre un Iris era intento a farsi una passeggiata tra la quiete del pomeriggio in un tranquillo vialetto tutto fiorito e rigoglioso di natura viva, in quello stesso momento qualcuno era sulla sua stessa strada.
Neil stava camminando con due buste della spesa strette in una mano e con lo sguardo un poco pensieroso, guardando qualcosa non precisato, mentre Iris al momento, solo per un istante, aveva abbassato lo sguardo.
《 I-Iris ? 》
Domandò impacciatamente Neil, fermatosi qualche centimetro più in là.
《 Sì ? 》
《 Tutto bene ? 》
Occhi negli occhi, il più piccolo con un sorriso annuì appena. Ma quello sguardo durò per qualche breve attimo, poiché ricordandosi dei pensieri sporchi fatti, dovette abbassare lo sguardo. Come poteva soltanto guardarlo negli occhi come se niente fosse? Come poteva non provare colpe e vergogna per essersi macchiato di un peccato molto più grande di sé?
《 Mi dispiace non averti più contattato. Sono successe un po' di cose. Ma.... Non per questo significa che ti abbiamo dato quel invito per niente. Per te va bene se iniziassi a lavorare per noi. Da domani mattina, alle 8:00 》? Chiese il più grande, speranzoso.
Guardandolo come se fosse ancora la prima volta. Trovandolo ancora più carino. Specialmente quelle piccole labbra rosee lasciate appena dischiuse e che ora si ritrovava ogni tanto a guardare.
Qualcosa dentro di sé si mosse, facendogli battere il cuore e sudare i palmi delle mani. Perché solo parlandogli stava provando ciò ? Perché sentiva il desiderio di abbracciarlo come se fosse stata l'ultima volta che si sarebbero visti ? E Ren ? Cosa era successo ai sentimenti per l'amore perduto ? Possibile che in quegli ultimi giorni, da l'ultima volta che gli aveva parlato, si fossero in parte appisolati ? Calmati ?
Iris rapito alzò lo sguardo e rimase per un momento spiazzato dallo sguardo intenso con cui lo stava guardando il più grande. Lo stava praticamente fissando. Aveva forse qualcosa che non andava ? L'espressione aveva per caso, forse, mostrato qualcosa di più ? Qualcosa che l'altro non avrebbe dovuto vedere? Tutte queste paranoie lo stavano letteralmente mandando in tilt, come un antenna di un vecchio televisore a scatola.
Per ciò, tutto ciò che riuscì a fare, fu un soltanto e secondo insulso accenno con la testa. Non riusciva nemmeno più a formulare una frase di senso compiuto e odiava ciò. Come odiava ciò che sentiva soltanto a guardarlo a sentirlo. Non riusciva più a sopportare tutto ciò. L'unica cosa che gli veniva da fare, al momento, era solo quella di cercarsi un qualche scusa e possibilmente scappare .
《 E-ecco.... I-io... bè... dovrei proprio andare. Jane mi aspetta . Allora a domani. Sì. T-tu auguro un buon proseguimento. Ciao 》 e con ciò, senza aspettare una risposta si voltò e corse completamente via.
Lasciando un Neil sconvolto e con la bocca aperta. Non era nemmeno riuscito a salutarlo, lo aveva visto solo andare via. Rimanendo comunque, per qualche altro minuto nella stessa posa.
Lui fermo al suo posto con una mano libera leggermente protesa in avanti come per l'aver - almeno - cercato di fermarlo in qualche modo e con gli occhi che nascondevano un briciolo di scuse. Continuava a chiedersi se non avesse detto qualcosa di troppo ? Ma continuava a non capire. Cosa.... Cosa se non solo per il lavoro e quel come stai ?
***
Iris era appena rientrato a casa con il cuore a mille e standosene con la schiena appoggiata alla porta chiusa. Si sentiva davvero uno stupido. Perché poi era scappato via ?
Più ci pensava e più non poteva che sentirsi un idiota. Un codardo che scappava solo dalle cose. Distrattamente si passò una mano sul viso accaldato e poi la lasciò ricadere lungo il fianco.
Il suo viso volò oltre la finestra dove il sole ancora brillava di un giallo accesso il panorama. Ma solo allora si ricordò che con quel ragazzo non c'era il compagno e si chiese come mai. Che fosse stato male ? Che avessero bisticciato ? No. Non credeva ad una possibilità del genere. Chissà cosa avesse voluto intendere con quel " Sono successe un po' di cose " nel profondo del suo cuore, un poco pesante, Iris sperava che non fosse niente di grave.
***
Appena chiusa la porta di casa un bacio possessivo, urgente inchiodò con le spalle al muro un Neil preso di sprovvista. Sean lo teneva bloccato tra le proprie braccia.
Neil ricambiò con lo stesso bisogno, ma poi in mancanza di aria e con la mascella leggermente dolente dovette per forza staccarsi per qualche secondo.
《 A-aspetta un secondo amore 》ansimò il più piccolo con le mani appoggiate sul petto scoperto del più grande.
《 Non posso. Mi manchi 》.
Gli sussurrò per poi iniziare a baciarlo, ma stavolta più dolcemente.
Allora Neil non potè che solamente arrendersi, lasciandosi alzare di poco da terra sostenuto da sotto il sedere e allacciare finalmente le gambe intorno a quel forte bacino che strusciava a contatto con il proprio già attivo e stretto dai neri skinny stretti. Pochi istanti dopo si sentì adagiare delicatamente di schiena sul divano mentre Sean se ne stava con un ginocchio in mezzo alle gambe divaricate un poco, pericolosamente troppo vicino all'erezione già pronta .
Ancora labbra su labbra e lingua che danzava con l'altra, i due presto si ritrovarono nudi dai propri abiti e a toccarsi reciprocamente intimamente in carezze persuasive e lente, sino ad arrivare al culmine e sporcandosi i palmi dal liquido biancastro. Con lo stesso liquido che poi, Sean, una volta aver messo entrambe le mani sul retro delle ginocchia dell'altro e alzate del tutto, iniziò a prepararlo con dolcezza. Una volta essersi reso conto che andava più che bene, indossato il profilattico, con un colpo del bacino e molto lentamente iniziò ad amarlo.
Neil chiuse gli occhi e poggiò la testa sulla spalliera, inclinandola leggermente verso sinistra, lasciando modo all'altro di baciarlo sull'incavo del collo. Ansimante, circondò il collo di Sean con entrambe le braccia, giocando con i suoi ciuffi di capelli sudati.
Quella mattinata risultò essere così. Una discesa dalle montagne russe. Irruenta, possessiva ma che finì in un amplesso delicato quanto come quello di un angelo.
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