Capitolo 32
《 Sì. Sono appena arrivato. Okay. Grazie per la telefonata e buona serata dolce Emil 》. Disse Jay, un momento prima di aspettare che fosse quello dall'altra parte della cornetta a staccare, sin quando la linea non si staccò con un bip.
Lasciò il cellulare sul tavolino e stanco del lungo viaggio si mise a letto. Cercò di sistemarsi più comodamente, cercando varie più posizioni . Ma mentre cercava quella giusta, ecco, che, il display dello schermo del cellulare prese a lampeggiare indicando così una chiamata in corso e allungando la mano per afferrarlo ci lesse il nome di Blake.
Davvero Blake lo stava chiamando ? No. Lui certamente non poteva sapere che Jay fosse andato lì solo per lui. Eppure, per quanto nel profondo di sé volesse spiatterglialelo in faccia, dall'altro, invece, preferiva tacere sulla questione. Blake non doveva sapere.
《 Blake ...》
Sussurrò più a se stesso che a lui, nel silenzio dell'attesa di sentire quella voce che da sempre lo aveva accompagnato nella gran parte della vita.
Un piccolo sorriso affioró su quelle labbra appena inumidite dal passaggio della lingua e la testa scivolò sul cuscino. Lasciò la mano disponibile scivolare a penzolone al di fuori dal lato del letto, nel bearsi a piene orecchie e cuore quelle parole. Anche se potevano rivelarsi un soltanto ciao. A lui, Jay, sarebbe andato bene comunque, purché ci fosse ancora la possibilità - anche se piccola - di sentirlo nuovamente parlare a lui.
Ma da ciò che sentì e come lo sentì, capì che sotto quel tono basso e celato si nascondere qualche cosa di più. Che avesse avuto a che fare col bambolotto?
《 Jay. Sembra una vita. Tsk ! Sai, hai sempre avuto ragione, era questo che volevi sentirti dire. Non è così? Alla fine, ho aperto gli occhi, ma facendo ciò, non mi ha portato poi molto lontano, sai credo che ti devo un favore. HAHAHAHA 》disse brillo quella persona che, Jay al momento faticava a riconoscere.
《 Hai bevuto Blake. Ma sentiti. Sei ubriaco da fare schifo. Dove sei adesso? 》
《 E tanto anche se te lo dicessi cosa cambierebbe. Io sono qui e tu sei lì 》.
《 CAZZO BLAKE ! Dimmi soltanto dove sei 》.
Con un pesantore al centro del petto, Jay balzò giù dal letto, mettendo alla svelta le scarpe che aveva abbandonato nell'entrata e le chiavi lasciate sul mobiletto in procinto di cercare Blake in lungo e in largo.
Dopotutto, erano ancora amici in fondo, no ? Nel bisogno dell'aiuto non lo avrebbe lasciato piangersi addosso e affogarsi nell'alcol. Da bravo amico da quale era sempre stato, lo avrebbe trovato e lo avrebbe preso a testate pur di farlo ritornare lucido. Non lo avrebbe lasciato solo. Non in un momento come questo, né andava per quella amicizia che poteva ancora essere salvata.
***
Emil, dopo quella prima parte della notte piena di percosse, si svegliò di soprassalto nel letto disfatto e con il sudore che gli colava lungo il viso, l'affanno che aveva non era da meno.
Scivolò a sedere tirando su con il naso. Il corpo pieno di nuovi lividi ad ogni movimento faceva ancora male cane. In ogni centimetro di pelle e carne lasciata aperta.
Dopo scese con i piedi scalzi per terra e si apprestò a recuperare un abbigliamento da notte pulito. Un attimo dopo si chiuse la porta del bagno alle spalle, pronto per una fresca doccia risanatrice che avrebbe eliminato dal suo corpo tutto lo stress e l'ansia. Ma il dolore che sentiva dentro, quello no. Non sarebbe scivolato così facilmente.
***
《 Shit ! Sono così ubriaco che ti vedo pure Jay hahaha 》
Disse un Blake seduto in un bar su un divanetto in pelle, di fronte a lui un banco pieno di bottiglie di birra e tanti bicchieri vuoti. Possibile che fosse ubriaco da avere un allucinazione del genere?
Jay lo guardò allibito e scuotendo la testa, ma non si demorse. Lo avrebbe riaccompagnato a casa sano e salvo e lo avrebbe lasciato dormire, o almeno, queste erano le sue intenzioni. Ma più si avvicinava a quella figura alticcia, più la voglia di tenerlo al sicuro si faceva sempre più sentire. Lo aiutò ad alzarsi, portandosi un braccio morto intorno le spalle e lo tenne alzato sorreggendolo con un braccio alla schiena. Lentamente lo aiutò a trascinare verso l'uscita del pub notturno.
《 Dammi il tuo indirizzo 》.
《 Non cè l'ho 》.
Rispose come un bambino capriccioso Blake, agitandosi come un girino.
Non credendo di potercela fare, pur di non perdere l'equilibrio e fare cadere entrambi, Jay si chinò con un ginocchio sul freddo cemento e gli fece cenno con la testa di salire sulla schiena. Ma Blake scoppiò a ridere e lo sorpassò.
《 Non fare il cavaliere Jay. Non ti si addice 》.
Dopo un momento di intontimento Jay, rise sghembo nella debole luce dei lampioni che a quell'ora tarda della notte illuminavano quelle stradine quasi deserte.
Prese a camminare più velocemente e gli si affiancò 《 Allora stanotte starai da me. Non ti lascio solo. Sono ancora tuo amico Blake 》 gli disse con tono più morbido, afferrandogli gentilmente una mano.
In quel momento i due si ritrovarono a guardarsi negli occhi. Jay con il cuore scalpitante e con la voglia di chiedergli scusa per tutto e Blake insicuro. Non voleva dargli ancora una volta false speranze.
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