Capitolo 10
"Sean?"
Chiamò un disperato Neil, che cercava il diretto interessato in tutta la casa. Sbuffò quando arrivando anche in cucina non lo trovò.
Non era arrabbiato perché fosse sparito in punto in bianco, ma spaventato lo era. Quello sí. Quella mattina, quando si era svegliato, credendo che il compagno stesse ancora dormendo, come il suo solito avvicinò il corpo in cerca del calore dell'altro, pensava che al suo solito, presto lo avrebbe abbracciato. Ma quando ciò non avvenne, si costrinse ad aprire gli occhi e vedere che oltre a lui in quel letto freddo non c'era nessun Sean. A quel punto, un senso di angoscia nel pensare che fosse andato a commettere qualche altra pazzia, lo fece scattare in allerta e mettendolo subito all'impiedi. Non si preoccupò di mettersi un pantaloncino a coprirsi le gambe nude, coperte soltanto da una lunga e grande felpa beige, non sua. Non si preoccupò di darsi una pettinata ai capelli scompigliati. Con il cuore che batteva dall'ansia prese a correre giù da quelle scale che lo avrebbero condotto al piano di sotto, dove sperava di trovarselo, magari sul divano a leggere un giornale o seduto al tavolo del salotto a sorseggiare il suo solito caffè. Uno di quelli che bevevano sempre insieme, prima di cominciare una lunghissima giornata. Ma tutto crollò quando vide che era tutto apposto, il tavolo sembrava essere apposto se non per vari giornali chiusi che vi erano al di sopra, non c'era traccia di tazzine o briciole, non c'era odore di caffè. Tutto sembrava essere fin troppo apposto, ed era una cosa che non gli piacque affatto.
La cucina.... La cucina era ordinata, il gas sembrava non essere stato utilizzato, i stipetti in legno erano tutti chiusi. E fu solo un attimo in cui i suoi occhi fattosi ora lucidi, cadettero sulla finestra, dove il sole che vi entrava faceva brillare la lucentezza anche del pavimento bianco tirato in lucido.
'Ma dove sei andato Sean?'si chiese, cercando di calmare il respiro irregolarizzato. Strinse le mani a pugni e per cercare di calmarsi si avvicinò al tavolo, dove per dei secondi per ritrovare la ragione vi si appoggiò di schiena. In tutto questo sperava che il suo Sean, presto sarebbe tornato da lui. In fondo quelle ferite recenti non erano ancora guarite. Non aveva bisogno di ulteriori danni, aveva già sofferto abbastanza.
"Sono a casa".
Irruppe con un sorriso Sean, e nelle mani due buste bianche. Ignaro dello sguardo corrucciato del suo ragazzo che non lo stava affatto guardando.
"Tu ...."
mormorò quasi sull'orlo delle lacrime un Neil, che avvicinandosi a quella figura pochi centimetri distanti da lui, la guardò senza dire nulla. La vista sembrava essergli appannata.
"Neil...tu stai piangendo".
Si accorse con il sorriso del tutto spento.
"Perché? "
Gli chiese preoccupato.
Neil lo guardò, mentre quelle lacrime iniziarono a scendere una dopo l'altra. Prese un respiro e buttò l'aria opprimente fuori.
"Ho avuto paura. Sei sparito senza dirmi nulla e ho tenuto il peggio. I-io.... ho avuto paura di perderti nuovamente. Ho avuto paura che ti fossi ferito di nuovo. Io..."e nel dire ciò, a capofitto si buttò di getto tra le braccia del suo amato, e solo allora pianse disperatamente. Pianse su quel petto dove il cuore aveva preso a battere in modo anormale.
Sean, allarmato ma allo stesso tempo sorpreso, spontaneamente lasciò scivolarsi dalle mani le buste, facendole cadere senza curanza a terra e non riuscendo a sopportare oltre, portò una mano al retro di quella testa appoggiata sul proprio petto, ad accarezzargli dolcemente i setosi capelli e con l'altro braccio portò a stringere a sé quel corpo tremante.
"Mi dispiace. Non volevo spaventarti. Mi dispiace davvero tanto" gli sussurrò sulla testa.
Un sussurro che fece stringere ancora di più il cuore di un Neil, che disperato nel vederlo sparire dalle proprie braccia, andò a stringersi di più, come a volersi fondere in un unica cosa con quel corpo caldo che tanto amava e apprezzava.
"Non lo fare più".
Rispose singhiozzante .
L'ultima cosa che volesse era quella di perdere anche il suo Sean, avevano già perso abbastanza, ma non potevano perdersi l'un l'altro. Questo no. Sarebbe stato come mettere la parola fine alla sua vita. Non voleva che arrivasse quel giorno in cui di loro non sarebbe rimasto altro che bolle di ricordi. Avevano promesso che ci sarebbero sempre stati l'uno per l'altro e questa promessa doveva rimanere integra.
"Te lo prometto piccolo. Ma ora sono qui, non piangere più"lo rassicurò dolcemente, non accendendo a separarsi dal più piccolo. Voleva che restassero in quella posizione ancora un po'. Voleva che il più piccolo si sentisse sicuro e sino ad allora non avrebbe sganciato quell'abbraccio. Se tutto sarebbe dispeso dallo stesso Sean, sarebbero potuti rimanere così anche per sempre.
"Neil, devo raccontarti una cosa".
Lo sentí per allontanarsi, ma non glielo permise, lo strinse ancora più forte.
"Quel giorno in cui mi hai visto in quelle condizioni è per un motivo preciso. Sai, dopo tanto tempo l'ho rivista e non lo so, era così irriconoscibile. Mi ha stretto il cuore. Sapevo che dovevo allontanarmi al più presto da lei. Sapevo che se le avessi parlato avremmo finito con il bisticciare nuovamente. In passato le avevo detto anche cose orribili, e in quel momento non avrei voluto farlo nuovamente. Guardandola, troppi ricordi che ancora fanno male mi sono tornati in mente, ma nonostante questo, in quel momento non potevo che sentirmi in pena e preoccupato per lei. Ma perché poi? Non avrei dovuto, no? La colpa di quanto successo è anche sua. Ha avuto tante possibilità di andarsene da quella casa, abbandonarmi e ricominciare una vita. E la odio ancora per questo. Aveva preferito farsi del male che piuttosto scappare via con me quel giorno. E quei ricordi mi hanno solo potuto portare nuovamente quel dolore che ho provato e che provo. Quel giorno in cui ho preferito sparire, sapevo cosa volevo fare. Ma se da una parte volevo fermarmi per te, dall'altra non sono riuscito. Tutti quei flashback del passato, ancora una volta mi hanno sovrastato. Era ancora una volta tutto così reale, non sono più riuscito a sopportarlo e per sovrastare quel dolore ho preferito accelerare per andarmi a schiantare da qualche parte. Non un posto qualsiasi. Ma bensì, quello in cui mia madre era solita a portarmi. Non c'è l'ho fatta è stato più forte di me. Dopo il botto, ricordo di essere riuscito in qualche modo, anche se zoppicante e dolorante a raggiungere sotto quella pioggia quel parco. Solo una volta lí, ebbi modo di sfogarmi. Non so quanto tempo ebbi passato lí . Alla fine, si era fatto anche buio, sapevo che dovevo tornare da te, sapevo che ti saresti preoccupato. Ma alla fine sei stato tu a trovare me. Grazie". sussurrò con il cuore in gola, ignaro ciò che stava passando in testa del ragazzo ora più calmo, ancora stretto a lui.
"Non farlo più. Non sei più solo. I tuoi problemi sono anche i miei, perciò parlamene la prossima volta. Non lasciare che l'oscurità ancora una volta ti sovrasti. Insieme la sconfiggeremo e la nostra luce ritornerá. Devi fidarti di me, Sean".
Parole che nel cuore di Sean ebbero un grande impatto. Ne era commosso. Era grato di avere affianco a sé un ragazzo come il suo, che con niente e nessuno al mondo lo avrebbe scambiato. Lui valeva più di tutto l'oro di questo mondo. E così sarebbe sempre stato.
***
Ancora stretto a lui, Neil, di peso si lasciò portare sul tavolo, dove poi di schiena venne disteso, le gambe strette intorno al bacino di Sean, il quale intento a togliersi la maglia e togliere anche quella dell'altro, continuava a baciarlo. Un bacio che valeva più mille parole . Un bacio bisognoso che sapeva di vero e un genuino amore.
Le pelli ora nude che venivano accarezzate, le labbra che continuavano a baciarsi, così come i loro cuori sincronizzatti in un solo battito, le mani intrecciate tra loro, non c'era un centimetro a dividerli. Mancava solo la cosa fondamentale per completare quell'unione. I loro corpi e le anime.
Le quali, ben presto furono felici di danzare. Con gli occhi chiusi, Neil, si lasciò avvolgere totalmente dal forte sentimento di Sean, il quale lo guardava con amore e passione.
Ma poco tempo dopo, oltre la loro passione, il tutto si spense, continuando a rimanere stretti tra loro in un abbraccio pieno d'amore.
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