The end
L'indomani mattina ...
Improvvisamente aprii gli occhi...
non avevo sognato era lì con me, tra le mie braccia. La strinsi un po', piano, sentivo il suo calore, com'era tutto bello... come mi sentivo bene, mi alzai facendo attenzione a non svegliarla
era prestissimo
era bellissima nel mio letto.
Andai in cucina a riordinare un po', e dopo aver messo tutto a posto preparai il caffè e ritornai da Lei.
Mi avvicinai
mi sedetti piano sul lato del letto a fianco a lei
mi fermai a guardarla
non riuscivo a smettere
assaporai quel momento
avrei voluto che tutto ciò non finisse mai
quell'immagine
era cosi dolce, tenera
le accarezzai i capelli e la baciai sulle labbra.
Aprì gli occhi e mi sorrise...
"Buongiorno Mio dolce angioletto, vuoi un caffè?"
"Ciao... Sì grazie, che ora è?"
"Presto, ma anche tardi... sono le 6"
"Mamma mia!" e si mise seduta sul letto, si stiracchiò...
e le porsi il caffè.
"Devo scappare e nel tragitto anche decidere che caspita dire ai miei, mi sono inventata una serata danzante con le amiche, ma tornare alle 6,30 mi par un po' troppo..."
"Semplice... Avete mangiato, chiacchierato, ballato e poi hai incontrato un tipo irresistibile che ti ha coccolato tutta la notte..."
"Qual'è la cosa vera? Che è irresistibile o che mi ha coccolato?!?
Mah! Forse solo la seconda".
"Ma come sarebbe... Brutta ingrata che non sei altro!" E le saltai addosso
"Guarda che se non fai la brava ti rapisco sai e ora ti faccio anche il solletico"
e l'avvolsi con il mio corpo e le braccia trattenendola e Lei che cercava di divincolarsi ridendo...
"No, no Andrea! Smettila!"
Mi piaceva un sacco giocare così
"Shhhh! Che svegli mia madre, ma sei proprio birbante!"
"Allora lasciami... Devo anche andare a fare plin plin! Se non vuoi che la faccia qui..."
"No no vai vai pure!" e saltò giù dal letto come una gazzella con il top e gli slip...
"Vai in bagno va che è meglio..."
e là i miei bollenti spiriti che avevano resistito la sera prima cominciavano a farsi sentire...
Dopo 10 minuti... Uscì coperta da un' asciugamano e mi si avvicinò con fare molto sensuale...
"Cosa fai? Non dovevi scappare via?"
"Minuto più minuto meno..."
E lo fece scivolare giù...
"Dio Miranda, perché fai così, tu mi vuoi far morire, come faccio a lasciarti partire..."
Indietreggiai, chiusi la porta a chiave... Mi spogliai più in fretta che potevo e facemmo l'aMore...
Quello fu il suo regalo prima di partire
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Il pomeriggio le mandai un messaggio:
-Sei ancora viva o i tuoi ti hanno cacciato?-
-Sì ci sono, alla fine va bene così, alle amiche non si dice mai di no... Sono anche abbastanza grande, anche troppo per sentirmi qualche ramanzina... Domani parto alle 14,30 ci vediamo alle 13? Vengo io da te così sono già di strada... -
-OK aMore mio ti aspetto-
Arrivò puntuale come al solito e così tranquillamente partimmo per andare in aeroporto...
"Ma alla fine la tua povera mamma si è accorta di qualcosa stamattina?"
"Macche' di niente... comunque meglio così."
Arrivammo senza fretta, tirammo fuori dall'auto la valigia e il borsone che aveva portato con sé ed andammo insieme al check in...
Avevamo un po' di tempo prima dell'imbarco e decidemmo di prendere un caffè al bar lì vicino...
Ero contento perché Lei lo era e si sentiva libera finalmente, ma io mi sentivo malinconico, però cercavo di star su e di non darlo troppo a vedere.
"Andiamo cosa dici? Altrimenti se rimaniamo troppo qui potrei legarti alla sedia"
"Sì, andiamo"
Valigia io, borsone Lei e mano nella mano (che bello poterlo fare, lì non c'era nessuno che avrebbe potuto vederci) ci avviammo...
Aspettammo poco e fu la volta del suo turno, documenti fatti, bagagli imbarcati...
Era pronta per partire
La guardai negli occhi e l'abbracciai fortissimo, e la baciai...
"aMore mio, rilassati, divertiti sempre nei limiti mi raccomando, e goditi tutto, inviami un messaggio quando arrivi sulla terra ferma mi raccomando... e torna presto da me"
"Va bene, cercherò il più possibile... e poi in questi giorni ti scrivo" e mi diede un pizzicotto sulla pancia
La vidi andar via ed era la sensazione più tremenda che potessi provare, Lei che si allontanava.
Si girò e mi sorrise e le lanciai un bacio con la mano.
Ed entrò nel gate
Quei 10 giorni li passai con l'ansia ed un nervoso addosso indescrivibili...
Ogni tanto mi mandava qualche messaggino, non volevo starLe con il fiato sul collo, però sentivo a pelle che c'era qualcosa che non andava. Avevo un peso enorme sul cuore
...però la settimana era quasi finita per fortuna...
...Bip!... Bip!
-Ciao Andrea, io non ritorno domenica... mi fermo qualche altro giorno... ci vediamo mercoledì, atterro alle 17-
E quando lessi il messaggio le mie gambe si afflosciarono e cascai basito sul divano, mia mamma ebbe paura che mi fossi sentito male...
"Andrea, stai bene?"
"Sì... m-a-m-m-a, non preoccuparti..."
"... quella donna ti fa soffrire troppo..."
La guardai... Sapeva e aveva capito tutto
"... forse, ma io La amo con tutto me stesso, e non posso e non voglio stare senza di Lei"
Mi sorrise e mi accarezzò la guancia... era troppo dolce mia mamma.
Risposi al messaggio:
-Va bene Miranda, ci vediamo mercoledì-
Però sentivo, e forse era anche il momento, che la rabbia cominciava ad impossessarsi di me, e la delusione anche, io c'ero, ma Lei continuava a pensare, agire e vivere come se io non ci fossi stato e questo mi mandava in bestia.
Ero stato troppo buono? O forse molto stupido, il prolungamento della sua vacanza la diceva lunga sul fatto che forse aveva delle conoscenze o appoggi lì, che stava pensando seriamente, come mi aveva detto tempo prima di andarsene...
E allora che senso avrebbe avuto stare con me? Fare l'aMore con me, non era sesso, era amore. Tutto quello che avevo fatto per Lei, la mia delicatezza, la mia pazienza, tutto... non aveva importanza?
Decisi di uscire, ero tremendamente incazzato, era proprio la sensazione giusta.
Presi la Sua auto che avevo io e la spinsi in strada allo stremo come se avessi avuto Lei sotto le mie mani, ad un certo punto dopo aver un po' scaricato la rabbia e la frustrazione che mi procuravano quei pensieri, mi fermai...
E lì mi ritornarono solo alla mente tutti i momenti belli, i suoi sorrisi, i suoi occhi azzurri, la sua dolcezza, la sua fragilità, la sua pelle, il suo sudore, il suo odore, i suoi gemiti di piacere e il mio corpo dentro al suo e non ci potevo credere che tutto quello fosse stato niente.
E li piansi tutte le lacrime che in quel momento sentivo nel cuore, era lontana e dovevo aspettare ancora che tornasse per sapere e forse quello che mi avrebbe detto mi avrebbe fatto sprofondare ancor di più...
Me ne ritornai a casa, e fui malinconico tutto il giorno.
Mia mamma... si avvicinò a me
"E' bella, vero?" mi disse
"Troppo... un fiore delicato e fragile, ma con due occhi ed un sorriso...
Semplicemente Incanto"
"Aspettala... in tutti i sensi, e vedrai che andrà tutto bene"
L'abbracciai forte
"Grazie mamma... speriamo"
(Era una donna dolce e sensibile mia mamma... alta, con i capelli grigi, corti, elegante nel vestire e nei modi di porsi e sapeva benissimo cos'era l'amore, quello vero perché aveva seguito mio padre e si era trasferita in questa città)
Seguii il suo consiglio e per quei restanti giorni mi forzai e mi considerai in attesa, cercando di non pensare troppo, sbagliando anche a giungere a conclusioni affrettate e sperai che passassero presto pensando solo al momento in cui Miranda sarebbe stata di nuovo tra le mie braccia...
Il mercoledì mattina fremevo, ma passò velocemente e partii per andare a riprendermeLa...
Alle 16,30 ero già lì al gate e non vedevo l'ora comparisse... così come mi era mancato il respiro vedendola andar via, allo stesso modo mi mancava aspettandola, ma cercai di inspirare profondamente e di tranquillizzarmi, e mi sarei occupato di altri eventuali problemi solo dopo averLa vista e baciata.
Ed eccola arrivare finalmente con quel suo modo superlativo di muoversi... come se stesse danzando anche solo mentre camminava.
Le corsi incontro e rallentai gli ultimi passi altrimenti l'avrei travolta per la foga di abbracciarLa e Lei si spinse verso di me sorridendomi...
L'abbracciai fortissimo e mi si accucciò fra le braccia con la testa sul mio petto, Le alzai il viso...
Ero solo felice di vederLa in quel momento...
"Ciao aMore mio grande... come stai?"
Le presi il viso tra le mani come mi piaceva tanto fare, e le diedi un bacio immenso.
"Mi Sei mancata tantissimo..."
"Ciao... aiuto... calma... bene... sto bene"
"Scusami avevo troppa voglia di riaverti con me, una settimana era già troppo tu l'hai anche prolungata... perciò ora non lamentarti".
Le presi la valigia e il borsone e ci incamminammo.
"Allora dai racconta... cos'hai fatto? Visto? Ti sei rilassata? Hai pensato? Riordinato le idee... Dimmi"
"Keep Calm Andrea! Lo so che tu sei a benzina, ma sai anche che io sono un diesel, e che due robe contemporaneamente non mi riesce di farle, andiamo in auto e ti racconto..."
"Va bene, ok respiro!"
Arrivammo all'auto e misi le borse nel bagagliaio e salimmo...
"Ho fatto il pieno di un sacco di bei posti e robe, e mi sono rilassata anche mentalmente..., sono un po' stanca adesso dopo il viaggio e me ne andrei a dormire ora"
"Non ti preoccupare non ti rapisco stasera..."
"No ti prego, sicuro"
"Mi accompagno a casa con la tua auto e poi te ne vai a riposare" e risi
Rise anche Lei
Arrivammo e ci lasciammo, non avevo avuto il coraggio di farLe domande sul perché avesse prolungato il viaggio, per paura della risposta, volevo aspettare, e visto che Lei non mi aveva detto niente lasciai che il tempo scorresse... Con calma.
Il giorno dopo io andai a lavoro e Lei a riposarsi, aspettai che si facesse sentire, ma niente, passavano le ore e non succedeva nulla e io mi agitavo. Come al solito ero impaziente, non sapevo aspettare. Nel pomeriggio mi scocciai e Le inviai un messaggio:
- Ciao piccola... Come va? Riposata? -
- Ciao, si riposata, stasera lavoro, mi hanno appena chiamato e anche domani... Non so quando riusciamo a vederci ora, ti chiamo io... -
Cominciava a ribollirmi il sangue, sentivo che erano dei pretesti per non affrontare quello che temevo...
Durante il giorno io lavoravo per cui non potevamo vederci... E non potevo prendere altri giorni di ferie o permessi...
- E da quando lavori di giovedì?-
- C'è una collega in ferie e a turno è stata sostituita per cui ora tocca a me che sono stata via...-
-Vabbe' però io ho la sensazione che tu mi stia sfuggendo... -
- Ne parliamo quando ci vediamo... Stai tranquillo -
- Buon lavoro - Le scrissi
- Un bacio - mi rispose
E così rimasi come un deficiente... Uno stupido zerbino ...
Il sabato mattina mi alzai presto e nonostante la sera prima avesse lavorato Le mandai un messaggio.
-Tra mezz' ora sono da te... Nessuna scusa! -
- Va bene! -
Arrivai e mi aspettava
Uscii dall' auto... Con una faccia molto scura...
"Ciao!"
Mi costo' tantissimo non salutarla... ma forse era il caso che capisse che non pendevo totalmente dalle Sue labbra (eccome se pendevo)
"Mi dici cosa succede?... Perché sei rimasta due giorni in più in viaggio?"
E mi feci serio
E abbassò lo sguardo
E mi si gelò il sangue...
" Cosa devi dirmi Miranda... Sto cominciando a stancarmi ... "
" Hai ragione... Mi dispiace...
... Ho lasciato il lavoro"
"Cosa?"
" Quando sono stata via... ho pensato a cosa voglio fare... "
" Dai sentiamo sono tutto orecchi" ero molto contrariato
"Vado via... Parto tra due settimane"
E non ebbi neanche il tempo di pensare...
La guardai con tutta la rabbia che avevo accumulato in quelle settimane...
"Io? Non sono niente io per te? Le urlai... Un povero cretino deficiente che ha perso quasi due anni dietro ad una persona infantile ed immatura come te? Che non sa più cosa cazzo inventarsi per farti capire quanto tu possa essere importante e quanto ti amo io? Se non ti importava di me perché non mi hai mandato a fanculo, Miranda...!
E le strinsi le braccia...
"Perché mi avresti lasciato perdere?"
E non riuscivo ad ascoltarla appieno e la incalzavo, stavo sputando tutto ciò che era rimasto dentro per troppo tempo.
"Hai fatto l' amore con me... Tu hai fatto l' amore con me... Ti sei solo divertita vero?"
"Non è vero... Non è vero! " Mi urlò anche Lei
"E come fai a lasciarmi qui, da solo, senza di te... Non significo proprio niente? Chi cazzo ti ha ridotto così... Con un cuore di pietra... Un macigno... Da non renderti conto che non tutte le persone sono uguali... "
"Ma cosa ne sai tu eh?!? Cosa ne sai... Lasciami in pace... Quanto ho sofferto e quanto mi ha rovinato la vita... "
"E allora perché sei stata con me? Non ci posso credere che non ho significato niente, che stai dietro ancora a chi ti ha rovinato la vita e non ti rendi conto di chi te l' ha ridata".
"Ho provato, ma non ce la faccio, non sto dietro a nessuno, io sono destinata a stare da sola, non sono capace a stare con gli altri, tutto quello che faccio lo sbaglio... Te l' ho detto che dovrei cambiare testa".
"Sei illogica Miranda... basta... sei senza senso... Io non ti capisco... basta!"
Mi girai, stanco, rassegnato e andai via... Entrai in auto mi sedetti e la guardai dallo specchietto "accasciarsi" senza forze per terra con la testa fra le mani... che piangeva.
Il mio cuore avrebbe voluto uscire e correre da Lei, abbracciarla, stringerla forte, invece i miei muscoli non diedero alcun cenno di movimento... la mente si rifiutava e per una volta la seguii... Volevo vedere se non le importava davvero niente o se era solo paura.
Diedi un pugno sul volante.
Le lacrime mi scendevano sulle guance calde e copiose... Erano l' altra metà di quelle che non avevo versato il giorno in cui mi disse che avrebbe prolungato il viaggio...
Arrivai a casa e mia mamma che mi vide non ebbe il coraggio di parlare... La mia faccia era eloquente.
"Scusa mamma non ho voglia di mangiare, perdonami".
E mi chiusi in camera e ci stetti tutto il pomeriggio.
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Passai i giorni successivi lavorando forzatamente... Lei non mi cercò ovviamente e neanche io...
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Il giorno della sua partenza (sapevo a che ora sarebbe partita perché avevo visto gli orari degli aerei) presi il pomeriggio di ferie... In pausa pranzo ritornai a casa...
"...Mamma devo dirti una cosa... "
"...Vai!!!"
La guardai, le sorrisi e l'abbracciai...
"Tu sei la mamma più perspicace e adorabile che io potessi mai avere...
"L' unica che avrai mai, Andrea! Vai ora altrimenti parte... Da sola!"
Corsi in auto...
Volai letteralmente questa volta... Ed arrivai 10 minuti prima dell' imbarco...
Sapevo dove andare, presi la mia valigia dal bagagliaio e corsi più che potevo, la vidi era di spalle in fila, ma tra le ultime persone per cui c'era tempo...
Le andai incontro, la girai prendendole la mano, mollai la valigia...
"Andrea!" Sbalordita
"Cosa ci fai qui... "
"Io vengo con te...
Non me ne frega niente se hai paura...
Io ne ho molta più di te... dell' aereo
e se anche mi dici di no, io ci vengo lo stesso, altrimenti mi giro tutto il Paese e ti trovo comunque...
E sai che ne sono capace...
Questa è l' ultima prova d' amore che ti do... Dopo di ciò non so più davvero cosa fare...
Chiuse e si passò le mani sugli occhi... Non ho mai capito se in segno di profonda rassegnazione o perché finalmente aveva capito che per Lei mi sarei buttato anche nel fuoco...
"Grazie" guardandomi e piangendo
"Come potrei non amarti Andrea!"
E ci baciammo come mai avevamo fatto e piangemmo insieme dalla felicità...
(#IocheAmonek "disegni" grazie x questo regalo, è riuscita a cogliere l'intensità, la tenerezza e l'amore incondizionato di Andrea verso Miranda, cercatela su wattpad ed apprezzatene i disegni stupendi)
Toccò a noi... Presentammo i nostri documenti per l'imbarco e dopo aver sbrigato tutto ci incamminammo mano nella mano con le nostre due valige al seguito una per mano... Prima di entrare nel tunnel ci guardammo negli occhi... Ci guardammo indietro insieme e sorridenti ci incamminammo...
La nostra
Meravigliosa ( la Mia MIRANDA ) vita insieme era incominciata.
Traduzione "Photograph" Ed Sheeran
["Amare può far male, amando può ferirti a volte
Ma è l'unica cosa che so
Quando diventa difficile, sai che può risultare doloroso a volte
E' l'unica cosa che ci fa sentire vivi
Teniamo questo amore in una fotografia
Abbiamo fatto questi ricordi per noi stessi
Dove i nostri occhi non si chiudevano mai
I nostri cuori non si sono mai stati spezzati
E il tempo era perennemente congelato, ancora
Così puoi tenermi
All'interno della tasca dei jeans strappati
Tenendomi vicino fino a quando i nostri occhi non si incontrano
Non sarai mai sola, aspettami che torni a casa
Amare può guarire, amare può riparare la tua anima
Ed è l'unica cosa che so
Giuro che otterrà più facile, ricordatelo in ogni parte di te
Ed è l'unica cosa da portare con noi quando moriremo
Teniamo questo amore in una fotografia
Abbiamo fatto questi ricordi per noi stessi
Dove i nostri occhi non si sono mai chiusi
I nostri cuori non sono mai stati spezzati
E il tempo era perennemente congelato, ancora
E se mi hai fatto male
Va bene, baby, ci saranno cose peggiori
All'interno di queste pagine semplicemente tienimi
E non ti lascerò mai andare
Aspettami per tornare a casa
Aspettami per tornare a casa
Aspettami per tornare a casa
Aspettami per tornare a casa
Aspettami per tornare a casa
Puoi tenermi
All'interno della collana che hai comprato quando avevi sedici anni
Accanto al battito del tuo cuore, dove dovrei essere
Conservala nel profondo della tua anima
E se mi hai fatto male
Va bene, baby, ci saranno cose peggiori
All'interno di queste pagine semplicemente tienimi
E non ti lascerò mai andare
Quando sono lontano, mi ricorderò come mi hai baciato
Sotto il lampione sulla sesta strada
Ascoltandoti sussurrare attraverso il telefono
Aspetta che torni a casa"]
https://youtu.be/nSDgHBxUbVQ
Fine
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