Le 11 battaglie parte II
ANSELMO
Aveva un paio di scarpe alate e una grande velocità (ereditata dal padre ovviamente) ma la velocità non può uccidere una dracena.
(In pratica le dracene sono tipe che al posto delle gambe hanno due code di serpente).
Correndo da una parte all' altra e menandole calci e pugni era riuscito a sfiancarla.
L'icore le usciva dalla fronte e dalla nuca e aveva molti graffi e lividi su tutto il corpo.
Per Anselmo era stato un giochetto ridurla così (e con questo non dico che non era stanco) daltronde le dracene non sono perniente veloci nella corsa (ovvio, devono strisciare).
E adesso? Come poteva farla fuori?
Iniziò a volarle intiorno (tanto ormai non riusciva neppure ad alzare le mani per afferarlo per le caviglie), la dracena lo guardava con aria disperata come per dire "Ti prego fatti mangiare" o "Anche la nausea? Uccidimi e falla finita!".
Andelmo continuava a volarle intorno pensando a come poterla uccidere, si guardò le mani e pensò "Potrei strozzarla!...Ma ne ho la forza? Ne ho il coraggio? Accidenti, voglio una spada" (Bisogna avere davvero molto coraggio per uccidere qualcuno a mani nude).
Alla fine optò per un bel calcio alla nuca (dove si trova il cervelletto, anche per i mostri...o per lo meno quelli con caratteristiche umani), l' empusa...no scusate la dracena (uff questi nomi mi confondono) non reagì e cadde a terra e si fracassò il cranio (tutti in sieme in coro 1-2-3 CHE SCHIFO!)
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