Le 11 battagle parte V

GIANNI

Trovarsi contro un cane enorme con tre teste non deve essere stato bello.

E si, era contro Cerbero (non incolpate Ade, non era il vero Cerbero, il dio degli Inferi non centra niente).

"Quanto vorrei avere dei croccantini per cani al veleno" pensò quando si vide comparire il mostro d'avanti.

Cerbero tentò di schiacciarlo sotto le sue enormi zampe ma Gianni fu più veloce, lo schivò, piantò la spada sul fianco del cane, prestando sempre molta attenzione alle teste che cercavano di azzannarlo, salì in groppa al mostro.

Quando si fu seduto a cavalcioni su Cerbero estrasse la spada dal fianco da cui (dal fianco) grondava sangue, ma ciò non fermò il cagnolone.
Cerbero faceva di tutto per disarcionarlo ma Gianni gli aveva confoccato tutta la lama nella schiena e si reggeva forte all'elsa (elsa minuscolo, no Nadia, Frosen non c'entra niente).
Dopo un po'di tempo il mostro si fermò sfinito e cadde a terra ma non era morto.
Gianni, anche lui stanco, estrasse la spada e sgozzò con una sola e rapida mossa il cagnolone semi addormentato.

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