CAPITOLO TRENTASEIESIMO-Sorry, not sorry

L'Incantesimo di Gladys colpì il petto del signor Bennet, che cadde di lato. Tutti gli invitati si alzarono, emanando gridolini in modo poco masculino.
Quando, poi, Credence si trasformò in Obscurus, tutti corsero fuori, impauriti.
Tina sfoderò la bacchetta:
«Calmi, tutti quanti!».
Ma chi voleva prendere in giro? Stava chiedendo calmarsi in presenza di un Obscurus!
«Credence, calmati!» esclamò, correndo davanti a lui.
Il ragazzo fece dei respiri profondi, permettendole di vederlo in volto. La massa scura e angosciante si affievolì, e Credence le fece l'occhiolino: in quel momento Tina seppe che l'Obscuriale non aveva intenzione di ferire alcun invitato. Prima che l'Auror potesse rassicurarlo, dirgli parole gentili per fargli capire che tutta quella sceneggiata non era necessaria, Credence si lanciò contro i signori Hills, quasi gli unici rimasti in chiesa.
Tina sapeva di non poterlo colpire, perché avrebbe recato soltanto altri danni. Newt glielo aveva spiegato spesso, in caso si fosse presentata una situazione del genere.
«Credence!» cercò di richiamarlo, ma fu interrotta da un'altra voce.
«Credence, no!».
Melody si era messa davanti ai signori Hills, con le braccia aperte, per fungere da scudo.
L'Obscuriale si fermò. La massa nera sfumò, fino a scomparire del tutto.
Tina corse dalla ragazza per aiutarla.
«Grazie per averlo distratto» sussurrò la Lestrange.
«Ti hanno insultata! E ti hanno vietato di stare con Adrian!» le fece notare Credence, con il fiato corto. Era sfinito dallo sforzo. Le gambe gli tremavano, come se chiedessero di sedersi.
«Lo hanno fatto. Ma non capisco perché tu creda che io li voglia morti o feriti» ribatté lei, calma.
Credence la guardò, impressionato. Quante volte avrebbe voluto dare una lezione a entrambi per ciò che avevano fatto a lei e a Gladys!
Eppure Melody era lì, a proteggerli. Sentì un brivido lungo tutto il corpo. Non riusciva a proferire verbo.
Si allontanò di qualche passo, con lo sguardo puntato a terra.
«Mostro!» riuscì a gridare la signora Hills, una volta ripresa dallo shock, spingendo via Tina e Melody.
Il marito la aiutò a rialzarsi, tremante.
«Almeno un "grazie" sarebbe gradito!» commentò Adrian, avvicinandosi alle due ragazze, che si stavano mettendo in piedi.
La madre di Gladys, intanto, aveva puntato la bacchetta verso Credence. Il suo bel viso-così simile a quello della figlia-era deformato dalla rabbia. Le guance pallide erano tinte di un rosso più acceso del solito.
Ma fu proprio la sposa a fare da scudo a Credence, questa volta:
«Non lo toccare» ordinò, guardandola negli occhi.
Katie le diede una mano portando la sua bacchetta al collo della signora:
«Signorina Moonlight!» la rimproverò il signor Bennet «Non mi sembra questo il modo di ringraziare la nostra famiglia, che ti ha accolta sin dall'inizio!».
«Sinceramente, signore» commentò lei, alzando le sopracciglia «Mi sembra un'idea molto medievale quella di combinare un matrimonio, lasciare andare la sua unica figlia con un uomo che non ama soltanto per accumulare la ricchezza che già possedete. Avete fatto un piacere a me e un torto a lei, ed è come farlo alla sottoscritta. Non ho nulla in sospeso, con voi».
Nessuno parlò per qualche istante. Poi il signor Bennet cambiò la sua preda, puntando lo sguardo sulla figlia:
«Ti avevo avvertita. Ti avevo detto che se ti fossi rifiutata di sposare Hills dopo quel tuo stupido viaggetto pre-nozze, non ti avrei più considerata come parte della famiglia» rammentò, avvicinandosi a lei fino ad arrivare a pochi centimetri dal suo viso.
Gladys assunse un'espressione dolce, senza traccia di minaccia, tanto che i presenti iniziarono a domandarsi se non avesse già cambiato idea e volesse continuare il matrimonio.
«Papà…» disse, come se provasse pietà per lui, come se gli facesse pena «Mi dispiace…ma non mi dispiace».
I Furfanti si scambiarono qualche occhiata di approvazione, mentre Tina soffocava una risatina. Melody stava già ridendo di gusto, insieme ad Adrian, mentre Katie sorrideva fiera, nonostante il suo viso fosse ancora tutto arrossato da quando aveva detto quelle parole taglienti ai suoi genitori adottivi.
«Quindi…» iniziò Adrian, guardando raggiante Melody «…suppongo che il matrimonio sia saltato».
«Sparisci dalla mia vista» disse soltanto la signora Hills, prendendo un fazzoletto dalla gonna e uscendo dalla chiesa mentre si asciugava il sudore drammaticamente.
All'improvviso, l'amica lasciò perdere Credence e corse dietro di lei, circondandole le spalle con un braccio.
Queenie e Jacob, che erano usciti insieme al resto della gente per non mettere in pericolo i bambini, rientrarono in quel momento. Il Babbano si lasciò scappare una delle sue solite risate mentre Queenie commentava:
«Che melodrammatiche!», accorgendosi solo dopo del fatto che entrambi i mariti erano ancora all'interno.
«Siete davvero patetici, tutti quanti» commentò il signor Bennet «Arrivare a fermare una cerimonia così importante soltanto per la felicità di uno di voi. Davvero patetici».
Detto questo, lanciò un'ultima occhiata furente a Gladys e se ne andò, facendo cenno al signor Hills di seguirlo.
Quest'ultimo non aveva mai parlato molto: era alto e dall'aspetto severo, ma anche particolarmente intelligente. Forse era solo un'impressione a causa di quel paio di occhiali tondi che portava sul naso, oppure perché teneva i capelli corvini in modo impeccabile.
Prima di uscire dalla chiesa appoggiò una mano sulla spalla di Adrian e gli sussurrò qualcosa all'orecchio. Gli diede una pacca sulla schiena, sorrise a Gladys e si fermò davanti a Melody, che guardava per terra con un sopracciglio alzato, un'espressione che non lasciava trasparire alcuna emozione.
«Non penso che tu sia patetica» mormorò «E nemmeno gli altri. Grazie».
La ragazza alzò lo sguardo e un sorriso-uno di quelli che, come diceva Queenie, facevano sorridere anche il resto del mondo-le illuminò il volto:
«Non c'è di che» rispose.
«Bill!» lo chiamò la moglie dall'esterno.
L'uomo si diresse a grandi passi verso la porta. Si tormentava le mani, come se ci fosse qualcosa che aveva estremamente bisogno di dire, ma che non aveva fatto. Si girò all'ultimo secondo verso gli altri:
«È stato un piacere fare la vostra conoscenza. Siete preziosi» disse, e uscì.
«Tutti Obliviati» sussurrò Queenie a Tina, leggendole i pensieri «È stato abbastanza facile: guardavano tutti Diana e Altair, preoccupati per loro, e non si sono accorti di nulla. Aspettavano qualche giornalista che li riprendesse, probabilmente».
«Bene» rispose l'Auror, con una punta di orgoglio nella sua voce.
Melody, Gladys e Katie si abbracciarono strette. Credence si fece avanti timoroso:
«Ehm… è sopravvissuta questa» mormorò, donando una rosa bianca alla sua ragazza.
Lei lo guardò e rise:
«L'avevo detto che distribuire rose è il tuo vero lavoro» disse, prendendogli il viso tra le mani e azzerando le distanze tra di loro.
Melody e Adrian si scambiarono un'occhiata d'intesa, ma la Lestrange sembrò ricordarsi solo in quel momento di ciò che doveva fare:
«Devo correre a Hogwarts» rammentò.

~My space~
Me: oh, la parte Beautiful è finita!

Adna: seh seh.

Me: …sparisci.

Camy ❤🎶

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