CAPITOLO TREDICESIMO-Ricordi

«La grafia potrà anche essere la sua, ma non penserebbe mai questo. Ne sono sicura» affermò Melody, mentre Queenie le intrecciava i capelli.
«È quello che credevo anch'io, ma quelle foto… quelle fotografie non mentono» disse Tina, scuotendo la testa «Mi sento così poco leale!» esclamò, chiudendo gli occhi.
«No, Teen. Anch'io vedendo quelle immagini avrei cambiato idea come te. Sono tre fotografie molto simili, dopotutto» mormorò Melody, mogia.
«Che succede?» chiese Queenie.
«Scusa se uso l'Occlumanzia, ma in questo momento ti farebbe veramente male, Queen» le fece notare la ragazza.
Tina vide un lampo negli occhi di Melody, come se all'improvviso avesse capito che la Terra non è piatta.
La Lestrange si alzò, dopo che Queenie ebbe finito la sua opera, e mormorò:
«Vi dispiace se vado un attimo in camera?» domandò.
«Perché dovrebbe?» fece Tina, guardandole ancora gli occhi.
Melody sorrise lievemente e fece alcuni passi. Poi si fermò e disse:
«Non ti ha tradita, Teen. Te lo giuro sulla mia vita» le promise, andando nella sua stanza.

«Stupenda» commentò Queenie.
«Cosa?» chiese Tina.
«Come altro potresti chiamare quella ragazza?» domandò la Legilimens «Ha scoperto che Adrian è promesso in sposo a un'altra» spiegò «E si è già ripresa. Vuole riportare indietro Newt a tutti i costi».
«Non stava usando l'Occlumanzia?» fece l'Auror.
Queenie accennò un sorriso:
«Non sempre quella ragazza lavora in modo totalmente eccellente» disse.
Tina sospirò:
«Geniale ragazza. Se solo avessi una minuscola percentuale della sua forza…» mormorò.
«Teen, sei grande! Lavori anche tu giorno e notte per ritrovarlo! E, soprattutto, credi ancora in lui. Lo sento forte e chiaro» le fece notare Queenie, sfoderando la bacchetta e preparando il caffè.
Tina la guardò:
«Suppongo che tu abbia ragione…» mormorò.
«Ho ragione e basta, Porpentina Esther Scamander» ribatté lei.
«Scamander?! Lo sai che il mio cognome è Goldstein» replicò Tina.
«Ancora per poco» disse Queenie, facendole l'occhiolino.

Katie stava passando uno straccio su un ripiano pieno di fotografie. Arricciò il naso per sistemarsi gli occhiali e diede un'occhiata ai volti lì presenti. Trovò una pagina di giornale incorniciata:

ATTACCO A PARIGI
PIAZZA DEL CIRCUS ARCANUS
INVASA DAI SEGUACI
DI GELLERT GRINDELWALD.

Sotto il titolo c'era la fotografia di una bellissima donna, dai morbidi capelli castani e gli occhi enigmatici. Aveva le labbra carnose e un nasino perfetto. Indossava un elegante abito nero, dello stesso colore del suo cappello.
Katie si stava perché dovessero avere incorniciato una simile immagine, quando la porta si spalancò.
«Che stai facendo?» fece la voce di Melody.
La timida ragazza si morse il labbro inferiore. Cosa aveva fatto? Gladys scherzava quando le aveva detto di mettere a posto la stanza.
«Io… io non volevo e…» mise a posto la fotografia «Scusami, non era mia intenzione intrufolarmi nei vostri affari…» disse abbassando lo sguardo.
Con sua grande sorpresa, Melody fece qualcosa che suonò simile a una risata. Si chiese da quanto tempo non ridesse di cuore.
«Non sono qui per ucciderti, Katie. Perché stai guardando Rosier?» chiese.
«Oh, ehm… signorina Lestrange…»
«Per carità!» liquidò la forma di cortesia con un gesto della mano «Sei più grande di me e siamo entrambe così giovani! Chiamami Melody. O… Mel, se vuoi» disse.
Katie notò un'ombra sul volto della ragazza, mentre pronunciava le ultime parole.
Forse non avrebbe dovuto chiamarla “Mel”? O magari era legato ad altro?
«Ehm… Melody…» disse «la stavo guardando perché mi sembra familiare» spiegò.
Lo sguardo della Lestrange andò dalla fotografia alla ragazza, come se le stesse studiando attentamente:
«Beh, sì. Era molto famosa, in effetti».
Katie ebbe l'impressione che stesse tagliando corto.
«Perché una simile immagine?» domandò tutto d'un fiato, vergognandosi di colpo e abbassando lo sguardo: non era riuscita a tenere a freno la curiosità.
Melody si sedette sul letto:
«È stata la prima volta che ho combattuto con loro. Me la sono cavata bene, con solo una ferita alla caviglia. Ma mi sembra ancora un momento così vicino… mi ricorda che sta di nuovo succedendo qualcosa. E che ci sono ferite più profonde di quella alla caviglia».

Katie restò zitta, guardando Melody. Come faceva ad avere così tanta esperienza una ragazza appena diciassettenne? Come riusciva a dire sempre di stare bene-perché si capiva soltanto da come i suoi occhi brillavano-anche quando stava male?
«Avrei dovuto conoscerti prima. Mi avresti insegnato a tenere in ordine questa stanza» commentò la Lestrange, accennando un sorriso.
Katie arrossì:
«Sin da piccola i genitori di Gladys mi hanno dato una sistemazione, come ti ho detto. E mettere in ordine mi rilassa» spiegò.
Melody rise (o meglio, fece qualcosa di simile a una risata):
«Non ti stavo mica rimproverando! Anzi, ti devo ringraziare. Ora tutto sembra avere un senso».
Katie, invece, il senso non lo colse proprio. Si riferiva alla stanza? Quella ragazza era un mistero. Si mise a fissare le punte delle sue scarpe.
«Dov'è Gladys? Non l'ho nemmeno vista uscire…» domandò Melody dopo qualche istante di silenzio.
«È volata fuori dalla finestra poco fa» rispose immediatamente Katie.
«Volata?!»
«È un Animagus» spiegò «Un Augurey. Il nostro manuale non li ha mai spiegati bene, perciò rimangono ancora abbastanza misteriosi, per me. Gli Augurey, intendo» raccontò, sistemandosi gli occhiali.
Melody annuì:
«Sono nativi della Gran Bretagna e dell'Irlanda, o in generale del Nord Europa. Mangia insetti e Fate. Beh, Gladys dovrebbe stare attenta: gli Augurey volano soltanto sotto una fitta pioggia» spiegò.
Katie non sapeva bene come rispondere, perciò disse qualcosa di molto intelligente come:
«Ah. Glielo dirò».
«Si dice che il verso degli Augurey segni una morte» aggiunse Melody «Per questo tendono a…ad evitarli, sai?».
«Oh, ehm… beh, molto cupo» commentò Katie.
Melody ridusse gli occhi a fessure, guardandola, come se stesse ricordando qualcosa. Poi abbassò lo sguardo sulle coperte color carta da zucchero del suo letto:
«Mi dispiace di essere così fredda. Di solito non lo sono, davvero! È solo che…» fece una pausa, come se le costasse molto ammettere ciò che stava per dire «…è un momento difficile e delicato».
Katie rise debolmente, scuotendo la testa:
«Non sei fredda» affermò.

«Bene, ti presento la Saint Paul Cathedral!» esclamò Credence, imitando un accento britannico e facendo un profondo inchino a Gladys.
Lei scrutò la chiesa con l'occhio di chi ha voglia di dipingerla su una tela:
«Devo ammettere che è molto bella» commentò.
«È più che bella» ribatté Credence «La prima volta ne sono rimasto incantato».
«Incantevole» disse allora la ragazza, ricambiando l'inchino che l'Obscuriale le aveva fatto prima.
Lui rise, alzando gli occhi al cielo:
«Sono tutti dei cervelloni, a Oxford?» chiese.
Lei sbuffò:
«Una meraviglia. Intelligenti come degli struzzi» commentò.
Credence risparmiò la domanda “Gli struzzi sono intelligenti?”
«Melody a volte diceva “L'intelligenza li insegue, solo che loro corrono più veloci di lei”» disse invece.
Gladys scoppiò a ridere:
«Geniale. Katie era un'intelligentona! Una Corvonero in tutto e per tutto» spiegò.
«Katie?»
«Ah, la mia dama di compagnia, come la chiamano i miei. È praticamente mia sorella. Litighiamo spesso, ma siamo due caratteri completamente diversi. Quando ha scoperto che mi sarei dovuta sposare ha mandato di traverso l'acqua» raccontò.
Credence serrò la mascella, per poi chiedere:
«Devi… devi sposarti? Con chi?»
«Con Adrian Hills. Ovviamente, nessuno dei due vuole sposare l'altro. Lui è già impegnato» spiegò.
«E… tu no?» domandò lui, arrossendo.
«Al momento no. L'ultima volta che sono stata con un ragazzo, mi ha delusa. Ha provato a picchiarmi» disse.
«Picchiarti?!»
«Katie è arrivata in quel momento. Una vera fortuna. Ma da quel giorno non mi fido più di nessuno. E non ho la più pallida idea del perché io stia raccontando una simile vicenda a un ragazzo che ho appena conosciuto» replicò tutto d'un fiato.
I due fecero silenzio per un po'.
«Era un idiota» commentò Credence.
«Oh sì» rispose Gladys.
Passò le mani sulla maglietta e chiese:
«Quindi? Andiamo a mangiare qualcosa di londinese?».

~My space~
Hehe, TRA ROSE E FIOR SPUNTA L'AMOR! CREDENCE E GLADYS SI VOGLION SPOSAR!
No, okay, seriamente, spero di riuscire ad andare avanti presto perché sta per succedere qualcosa di grande.
E… nada.
Alla prossimah
Camy❤

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