CAPITOLO PRIMO-Scaramander, Scaramander

«Tu la vedi?»
«No, sarà in prima fila, come al solito»
«Adrian è lì, però»
«Non ti preoccupare, Tina. Melody non è mai stata puntuale»
«Eppure le sue idee geniali arrivano sempre al momento giusto, Newt»
«Vedrai che arriverà».
La Sala Grande era davvero strana, quella volta. Innanzitutto era molto luminosa; i tavoli erano scomparsi e, al loro posto, c'erano file e file di sedie in legno. Gli studenti sedevano nella prima metà della Sala, mentre i genitori occupavano il resto dello spazio. Alcuni avevano preferito stare in piedi, altri in ginocchio, pronti ad immortalare con le fotocamere enormi degli anni Trenta il sorriso di soddisfazione dei loro figli.
Ehm, no, Newt Scamander non aveva una figlia. Era semplicemente tutore di una ragazza, Melody Lestrange. I suoi genitori non...non erano del tutto disponibili, e sua sorella maggiore, Leta, era morta quattro anni prima. Newt era stato molto legato con quella donna e, perciò, era l'unica persona disponibile che si avvicinasse di più alla famiglia della ragazza.
Quel giorno sarebbe stato importante per gran parte del Mondo Magico: dei giornalisti della Gazzetta del Profeta, incapaci di trattenere il loro naso dall'infilarsi nelle vite altrui, si erano persino intrufolati in mezzo ai numerosi parenti dei diciassettenni per scrivere ogni singola parola che sarebbe stata pronunciata.
«Buongiorno a tutti, studenti e genitori!» esclamò il Preside Dippet, avanzando dal tavolo dei professori, l'unico ancora nella Sala Grande.
Un applauso si levò dai presenti.
«Quest'anno i professori hanno accompagnato i vostri figli dall'essere degli stupidi ragazzini acqua e sapone all'essere dei veri uomini. Realistici. Concreti. Che non si perdono a sognare su come cambiare il mondo» si fermò a guardare Travis, che si guardò intorno con aria superiore «Tuttavia...»
A quella parola dal fondo della Sala si sentì un rumore di passi veloci. Parecchi si girarono: dalla porta era entrata una ragazza dai capelli oro e ondulati, gli occhi azzurri e caldi, la carnagione chiara, con un mucchio di fogli in mano.
Melody sorrideva nervosa a tutti, balbettando frasi come "Salve", "Va tutto bene, stavo solo perfezionando qualche appunto" "Che bello vedervi qui" "Ma che bel bambino!" "Scusate il ritardo...".
Non sembrò notare Newt e Tina, che erano vicino al muro nella terzultima fila, ma era palese che li stesse cercando ovunque con lo sguardo.
L'Auror si mise una mano sulla fronte, sorridendo. Newt si limitò a ridere silenziosamente e scuotere la testa.
«Tuttavia» ripeté Dippet, guardando la ragazza che si sedeva vicino ad Adrian Hills, il suo migliore amico «ci sono studenti che ancora non sono predisposti ad essere realistici e concreti...»
«Ehm ehm» fece un professore dalla barba e i capelli rossi.
«Bene!» esclamò Dippet, spazientito, girandosi verso Silente «Dato che sa essere molto professionale, lascio la parola al professore di Trasfigurazione, nonché Vicepreside della Scuola!» sbottò, visibilmente seccato. Andò a sedersi, mentre Silente lo sostituiva:
«Grazie, Preside Dippet. Devo per forza puntualizzare che la nostra Scuola serve anche ad aprire la mente, a far sognare ai nostri alunni un mondo migliore, libero da alcuni regimi che si stanno affermando in certi Paesi in questo periodo» disse e fece una pausa di riflessione. Poi tornò a guardare i presenti «Quest'anno i nostri studenti hanno scelto un rappresentante per questa categoria, che ci esporrà i suoi pensieri. Sveglia come un grillo e puntuale come il Big Ben in fase di restauro, fate un applauso a Melody Lestrange!».

Uno scroscio di applausi pervase l'intera Sala Grande.
La ragazza guardò i giornalisti con aria preoccupata.
«Ehi! Andrai alla grande! È per loro che hai preparato tutti quei discorsi, vero? Non devi preoccuparti, sarai fantastica!» la rassicurò Adrian.
Lei si girò e gli prese le mani:
«Grazie» mormorò.
«E per cosa?»
Lei non gli rispose nemmeno. Si alzò e corse al fianco di Silente, stringendogli la mano.
«Sei stata bravissima, cara» disse il professore.
Lei sorrise e prese il suo posto davanti al pubblico.
«Grazie, professor Silente» disse.
Lanciò occhiate ai fogli che aveva scritto, prendendone ora uno, ora un altro. Sembravano infiniti.
Alla fine scosse la testa e puntò lo sguardo dritto davanti a sé:
«Hogwarts è e sarà sempre la mia casa. La mia vera casa. Questa scuola mi ha insegnato a non arrendermi mai. A continuare sempre ad essere me stessa. Ad accettarmi. E mi ha anche insegnato il vero significato dell'amicizia» guardò Adrian, sorridendo. Quando fece per tornare a guardare il pubblico, li vide: in terzultima fila, Newt e Tina la guardavano sorridendo. Accanto a loro c'erano Jacob e Queenie. Si erano sposati e il loro figlio sarebbe nato a breve, come si notava dal pancione della donna. Riuscì ad intravedere anche Credence, Sebastian e Phineas, che tenevano le mani in alto a formare un cuore. Anzi, tre.
Melody rise:
«E ho anche capito che le cose che capitano per caso sono quelle che rimangono per tutta la vita. "Sii gentile e abbi coraggio", mi dicevano. E ora dobbiamo prendere alla lettera questa frase per ciò che succederà nel mondo» si rabbuiò per un attimo e poi guardò gli studenti che avevano appena finito il primo anno «Ricordatevi che per migliorarlo, a volte servono soltanto i sogni e una penna. Non importano i voti. Sono solo lettere. L'importante è sapere. Ed è quello che abbiamo cercato di fare noi del settimo anno fino a questo momento. E infine...» lanciò in aria i fogli e tutti gli studenti iniziarono ad applaudire.
«...dite solo e soltanto cosa pensate, senza preoccuparvi delle critiche. Se vi dicono che siete strani, siate gli strani più strambi che esistano. Grazie» concluse.
La Sala Grande scoppiò in una frase, mentre Credence, Sebastian e Phineas incitavano:
«VOTATE MEL! VOTATE MEL! VOTATE MEL!» anche se non c'era nulla da votare.
La ragazza mandò loro uno scherzoso bacio volante e i tre fecero finta di svenire.
«Sono troppo forti» commentò la ragazza, ridendo e sedendosi di nuovo vicino ad Adrian.
«Visto? Che ti avevo detto? Sei andata alla grande!» esclamò.
Lei sorrise e non poté fare a meno di arrossire leggermente.

«Sei stata brava, Mel» commentò Tina, guardando la ragazza che si avvicinava.
Le due si abbracciarono strette:
«Grazie, Teen. A dire la verità ero molto nervosa, ma penso di aver fatto un lavoro passabile» disse lei.
«Mademoiselle…» si inchinarono Credence, Sebastian e Phineas.
«Siete degli idioti» mormorò Melody, ridendo e abbracciandoli tutti.
«Ecco la strega più puntuale della sua età!» esclamò Jacob, avvicinandosi insieme a Queenie e sollevando la ragazza da terra.
«Stavo solo perfezionando qualche parte!»
«Come se non fosse già tutto perfetto» disse Newt, scuotendo la testa.
La ragazza si tuffò fra le sue braccia:
«Non era tutto perfetto, Newton» disse, ridendo.
«Ma che scena commovente!» esclamò Travis Senior, dietro di loro, seguito da suo figlio.
«Qual è il problema, ex-Ministro?» chiese Tina, calcando sull'ultima parola.
«Che non dovreste farvi vedere in giro così, Auror da quattro soldi».
Newt, Melody e Queenie fecero un passo avanti, ma Tina e Jacob li fermarono.
«Non ne vale la pena» disse il Babbano, tenendo la mano di Queenie.
«Che cosa vuoi?» chiese Newt, a denti stretti.
«Che bello rivederti per bene, Scaramander! Com'era la canzone?
Scaramander Scaramander lo sai perché lo so?
Che sei tonto e sbadato, intelligente neanche un po'?
Con la testa tu sei via,
in fondo al mare o a casa mia?
Se io scopro la seconda
ti colpirò con la mia fionda!» Travis Senior rise di gusto con suo figlio.
«Si guardi! Sembra un bambino!» esclamò Melody, scuotendo la testa.
«Hai davvero perso tempo con questa Sanguemarcio?» chiese l'ex Ministro al diciassettenne.
«Sì, papà, ed è stato un grave errore. Guarda dov'è finita!» indicò beffardo le persone intorno a lei.
«Forza» disse Melody, girandosi e prendendo il braccio di Newt «lasciamo questi due neonati a divertirsi».

«È…è spregevole!» esclamò Tina, indignata.
«Perché non gli abbiamo tirato un bel pugno sul naso?» fece Jacob.
«Lo hai detto tu, caro: non ne vale la pena» disse Queenie «Ah!» urlò, piegandosi in due dal dolore.
«Queenie!» esclamò Melody, avvicinandosi a lei.
«Il bambino. Sta nascendo» disse.

~My space~
Ma buongiorno!
Ok, devo ammettere che non ce la facevo più a tenere nascosto questo capitolo, perciò…cominciate a beccarvi questo!
Gli aggiornamenti non saranno più frequenti come in Preoccupati e soffri due volte per via della scuola e tutto quell'ambaradan.
Detto questo…ve saluto!
Camy❤
P.S. in alto potete ammirare come andò veramente l'ultimo giorno di scuola di Mel (scherzo, ma immaginatela così!). Ah, il professore è Dippet, ovviamente.

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