Capitolo 7

Gianna e Olimpia prepararono la cena lasciando Emanuele e Marco a parlare da soli, poi cenarono tutti insieme.
<< Usciamo a bere qualcosa? >> Disse Gianna guardando gli altri.
L'unica cosa che desiderava Emanuele era chiudersi in camera con Oli.
<< Se gli va ad Oli veniamo, altrimenti potete andare voi... >>
Oli scosse la testa, ancora doveva fare la doccia.
<< Andiamo noi allora >> Gli disse Marco.
<< Ok, vado a prepararmi >>
Emanuele e Olimpia si misero sul divano a coccolarsi, e dopo una mezz'ora abbondante riapparvero Gianna e Marco.
<< Noi usciamo.... >> Disse Gianna.
<< Quando torni, vai pure a dormire con Marco se vuoi... Non farlo di nascosto! >>
Gianna sorrise e si buttò tra le braccia di Olimpia. << Ti amo Oli!!! >> e uscì di corsa.
<< Hai fatto la cosa giusta Ema! Io vado a fare la doccia. >> Gli disse guardandolo.
La seguì con lo sguardo fino a che non sparì dietro alla porta del bagno;quando uscì venti minuti dopo le luci erano tutte spente, la porta di camera di Emanuele era aperta, e la luce sul comodino accesa. Entrò in camera.
<< Chiudi la porta >> Gli disse Emanuele voltandosi.
Aveva delle minuscole mutandine di pizzo nere che gli fecero subito alzare la temperatura del suo corpo, una canottiera verde smeraldo scollata, aveva i capelli bagnati legati con una coda, si alzò dal letto e gli andò incontro,prendendola per mano la trascinò vicino al letto, si mise seduto prendendola in braccio e iniziò a baciarla dolcemente.
Olimpia giocò con i suoi capelli fino a togliergli l'elastico.
<< Sei fissata con i miei capelli.... >> Gli disse tracciando una scia con le labbra dal suo collo fino all'incavo del seno.
<< Sono fissata su tutto quello che ti riguarda Ema >>
Emanuele gli sfilò la canottiera lasciandola con il reggipetto.
<< Se vuoi che mi fermi dimmelo adesso, perché tra poco non so se sarò capace di fermarmi....>>
Olimpia non disse nulla, Emanuele lasciò che si sdraiasse sul letto, si alzò e si tolse anche lui la maglietta.
Aveva un fisico perfetto, da fare invidia a un dio greco, addominali scolpiti è una fitta peluria gli ricopriva il petto, lo desiderava, amava tutto di lui.
Lui si chinò sul letto e baciò la sua pancia nuda, il sapore della sua pelle era buono e profumava di pesca, si sdraiò al suo fianco, lei si voltò a guardarlo, gli occhi lucidi, gli sorrise, la baciò esplorando la sua bocca con la lingua, la mano scivolò sul suo seno sodo, sganciò il reggipetto e glielo tolse buttandolo in terra; Non si sarebbe più fermato. Accarezzò la sua schiena, scese sul sedere, sentiva il suo respiro sul suo petto mentre lo baciava, scostò le mutandine e la sfiorò, la sentì tremare e lei gli afferrò la mano. << Ema >> Gli disse << Non l'ho mai fatto prima >> Continuò.
Lui gli sorrise dolcemente baciandogli la punta del naso. << Sarei sorpreso del contrario, farò piano, te lo giuro. >> un'altra responsabilità, pensò.
Riprese a baciarla e gli sfilò le mutandine; la guardò. Nuda era ancora più bella, i suoi capelli coprivano il cuscino in modo disordinato e aveva il viso arrossato.
<< Perché mi guardi? >> Chiese vergognandosi.
<< Perché sei bella Oli >>
Appoggiò la sua mano in mezzo alle sue gambe scoprendola bagnata, sfregò le dita sul suo clitoride sentendola gemere,  e piano lasciò scivolare due dita dentro di lei, baciò i suoi seni e succhiò i suoi capezzoli mentre la sentiva godere.
Olimpia era completamente persa dal tocco delle sue mani esperte, stringeva le lenzuola abbandonata a quelle emozioni nuove, allungò una mano fino ai suoi boxer, giocò un po' con l'elastico e scivolò dentro afferrandogli il pene;
Lo sentì ansimare mentre le sue dita continuavano ad entrare e uscire dal suo corpo sempre più velocemente.
<< Non ce la faccio più, ho bisogno di te! >>
Baciandola la fece girare a pancia su, si tolse i boxer, lo appoggiò alla sua entrata e la sentì irrigidirsi. << Stai tranquilla tesoro, non ti farei mai del male >> Gli disse guardando i suoi occhioni spalancati per tranquillizzarla.
Con una spinta decisa entrò in lei, contrasse i muscoli un istante poi si rilassò, lui gli sorrise e piano piano aumentò il ritmo delle spinte.
Quando lui entrò deciso dentro di lei sentì dolore, ma il piacere prese subito il suo posto, inarcò il corpo per far sì che le sue labbra raggiungessero il suo seno, lo sentì rallentare.
<< Ti piace tesoro? >>
<< Continua amore, ti prego! >> Rispose lei; sentendo che qualcosa di bello stava per succedere.
Vennero insieme, Emanuele la baciò e se la strinse al petto accarezzando i suoi capelli.
<< Mi hai chiamato amore >> Gli disse baciando la sua fronte.
<< Scusa, se non vuoi non lo faccio più >>
<< Devi farlo! Basta che non ti scappi quando ci sono i miei o i tuoi >>
<< Sarà il nostro piccolo segreto >> Sorrise lei.

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