Capitolo 43
Emanuele e Oli suonarono il campanello dei genitori di lei aspettando che sua madre gli aprisse.
Era già passato un altro mese, Oli si era rimessa splendidamente, e la pancia cominciava a farsi vedere.
Sua madre aprì la porta con un sorriso, salutò la figlia ed Emanuele aspettandosi di trovare anche Gianna.
<< Mamma siamo solo io e lui >>
<< Ah, ok, tuo padre è uscito a fare un po' di spesa, vi faccio vedere la casa... >> Gli disse facendogli fare il giro entusiasta.
<< Vuoi un caffè Emanuele? >> Gli chiese una volta che furono a sedere in soggiorno.
<< Lo prendo volentieri anche io mamma >> Disse Oli meritandosi un'occhiataccia da parte di Emanuele.
<< Bene, ecco i caffè!! Allora Oli... Te la cavi bene a casa da sola? >>
<< Beh.... Si.... >>
<< Beh si cosa vuol dire? C'è qualche problema? >>
<< In effetti Tania... C'è una cosa di cui dovremmo parlarti >> Gli andò in aiuto Emanuele.
<< Oh.... Ditemi >>
<< In realtà Oli non sta da sola... Io mi sono trasferito da lei.... Insomma stiamo insieme >>
Tania rimase in silenzio qualche minuto guardandoli come se pensasse a uno scherzo.
<< Mamma... Io aspetto un bambino >> Gli disse Oli prendendogli una mano.
<< Oh mio Dio.... Ma... >> Rispose Tania mentre una lacrima cominciò a scendere sulla guancia.
<< Sono lacrime di contentezza mamma? >>
<< Si, si certo tesoro, sono... Sono contenta che non sia un ragazzino il tuo compagno.... Insomma, su Emanuele possiamo farci affidamento, è un uomo... >>
<< Sono contento che l'hai presa bene >> Aggiunse Emanuele.
<< Ma... Da quant'è che state insieme? >>
<< Beh praticamente da quando siete tornati dal mare non sono più riuscito a stare lontano da Oli >>
<< Di quanti mesi sei? >> Chiese Tania guardando la figlia.
<< Tre mesi e qualcosa >>
<< Guarda guarda! La mia bambina! >> Esclamò Stefano rientrando in casa posando le buste della spesa per abbracciarla.
<< Stefano... Tua figlia non è più una bambina, è.... È incinta di tre mesi >>
Suo padre si lasciò cadere sul divano dopo aver metabolizzato la notizia.
<< Di tre mesi? >> Disse spalancando gli occhi dello stesso colore della figlia.
Oli appoggiò la testa sulla spalla di Emanuele, era consapevole che suo padre avrebbe preso peggio la notizia; la sua bambina incinta....
<< Però possiamo stare tranquilli, è in buone mani >> Aggiunse Tania.
<< Sei tu il padre Emanuele? >>
Emanuele annuì stringendo Oli a se.
<< Ragazzi... Avete pensato bene a quello che state facendo? Siete giovani... >> Disse Stefano.
<< Non sono mai stato più sicuro Stefano. Io non posso stare un giorno senza tua figlia >>
Stefano sorrise guardando Oli ed Emanuele così vicini.
<< Mi raccomando Emanuele >> Gli disse alzandosi ad abbracciarlo.
<< Stai tranquillo, è in buone mani >>
Passarono la giornata dai genitori di Oli, parlando dei nomi che avevano scelto in caso di maschio o femmina e di come Emanuele si prendeva cura di lei. Poi nel tardo pomeriggio tornarono verso Firenze con l'animo sollevato; adesso non dovevano nascondersi da nessuno, adesso potevano stare finalmente insieme.
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