Capitolo 34
Lei tornò a sdraiarsi al suo fianco; lui la baciò a lungo.
<< Dove hai imparato? >> Chiese guardandola accigliato.
<< È stata la mia prima volta >>
<< Guardami! Con chi hai imparato? >>
Lei lo guardò. << Sei serio? >>
<< Ti sembra che stia scherzando? >>
<< Te lo giuro! È stata la mia prima volta! Ma perché dobbiamo litigare su ogni cosa? >>
Lui si ributtò giù sospirando.
<< Mi credi? >> Gli chiese lei dopo qualche minuto appoggiando il mento sul suo petto.
<< Ho alternative? Se non vuoi dirmelo non lo saprò mai >>
<< Ma te lo giuro! Perché fai così? Devi rovinare sempre tutto? >>
Si voltò dandogli le spalle, e quando la sentì singhiozzare si avvicinò abbracciandola.
<< Ok, ok ti credo..... Scusa >>
Baciò la sua spalla nuda. << Ti amo Oli >>
Lei si voltò di nuovo a guardarlo con gli occhi umidi. << Sei serio? >>
<< Sono serio! >>
<< Ti amo anch'io!!!! >> Tempestò il suo viso di baci facendolo ridere.
Emanuele entrò in cucina dopo aver fatto la doccia e rimase sulla porta a guardare Oli; era davanti ai fornelli con indosso solo la sua maglietta che gli arrivava sotto al sedere, e stava preparando del pomodoro.
Si avvicinò e la baciò sulla testa stringendola per i fianchi.
<< Sai anche cucinare? Potrei anche sposarti subito.... >> Gli disse mordendogli il collo.
<< Non esagerare adesso! Ho solo 17 anni >>
Sentendo quelle parole si staccò da lei e andò a sedersi, aveva 17 anni, le probabilità che di lì a due anni avesse trovato un ragazzo poco più grande di lei erano reali, e lui cosa avrebbe fatto? Scacciò quei pensieri dalla sua testa, si alzò dalla sedia e la raggiunse, spense i fornelli e la prese di peso mettendola seduta sul tavolo, lei cominciò a ridere. << Che vuoi fare? >>
<< Hai bisogno che te lo dica? >> Rispose tirando i suoi capelli fino ad avere accesso alla sua gola.
Lei ansimò, sfiorò le sue spalle e lui gli tolse la maglietta lasciandole i capelli per guardarla.
<< Non mi aspettavo di trovarti completamente nuda sotto la mia maglietta >>
<< Non so dove hai messo i miei slip ieri sera Ema >> Gli disse baciandolo sul collo.
<< Sinceramente adesso è l'ultimo dei miei pensieri, voglio soltanto sbatterti su questo tavolo >>
<< Cosa stai aspettando? >>
Lui le morse un capezzolo e lei gettò la testa all'indietro.
<< Perché devi sempre sfidarmi piccola? >>
<< Quanto cazzo parli Ema!!!!>>
Lei circondò i suoi fianchi con le gambe attirandolo a se.
<< Siamo impazienti >> Disse sganciandosi l'asciugamano che aveva legato in vita penetrandola con due dita. << Sdraiati >>
Continuò. Lei fece come gli aveva detto e si lasciò andare sul tavolo tenendo una mano su quella di Emanuele che continuava a muoversi dentro di lei.
<< Cazzo! Sei così bella..... >>
Tolse le dita dalla sua intimità portando le mani sulla sua quarta di seno, poi avvicinò il viso al suo sesso leccandola piano.
<< Sei così buona amore.... >>
Afferrò il clitoride con i denti e lei puntò i piedi sul tavolo inarcando il bacino mentre la sua mano premeva la testa di Emanuele.
<< Vieni piccola??? >> Chiese staccandosi dal lei un secondo.
<< S... Si, continua..... >> Urlò mordendosi il labbro inferiore.
Lui continuò fino a sentirla gridare il suo nome guardando il suo petto che sia alzava e si abbassava a un ritmo allucinante, il volto arrossato, lui si tirò su ed entrò in lei con una spinta decisa mentre le sue labbra si schiusero per il piacere.
Prese il ritmo di lui, ogni volta provava sensazioni nuove, solo lui sapeva farla stare bene solo guardandola, lui gli aveva insegnato cos'era l'amore vero; era il non riuscire a staccarsi le mani di dosso quando erano insieme. La baciò a lungo spingendosi dentro di lei fino a farle male, sentirla ansimare in quel modo lo eccitava a dismisura, uscì da lei con un urlo riversando il suo seme sulla sua pancia piatta.
Emanuele era ancora sdraiato sul letto mentre la guardava rivestirsi per tornare a casa.
<< Tu non vai a casa? >> Gli chiese avvicinandosi a baciarlo sulla fronte.
<< Quando sono con te non tornerei mai a casa amore >> Rispose afferrandola facendola stendere su di se.
<< Buono.... Dai devo andare a casa! >>
La lasciò andare via e si alzò anche lui cominciando a rivestirsi.
<< Mammaaaa sono a casa!! >> Urlò Oli chiudendosi la porta alle spalle.
<< Ciao tesoro, ti sei divertita? >>
<< Molto, stanotte abbiamo fatto tardi a parlare.... >>
<< Andrai a letto presto stasera visto che domani lavori >>
<< Decisamente si! >> Afferrò una mela dalla fruttiera mordendola.
<< Non hai mangiato? >>
<< Si, si, la mamma di Elena ci aveva lasciato il pomodoro! Abbiamo mangiato la pasta >>
<< Ok >> Rispose rimettendosi a preparare per la cena mentre Oli scappò in camera sua a chiamare Gianna.
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