Capitolo 33

<< Quindi fammi capire.... Io sarei la tua ragazza.... >> Chiese lei circondandogli il collo con le braccia.
<< Secondo te? Pensi che venga a letto con te per passare il tempo? >> Rispose appoggiando le mani sul suo sedere.
<< Allora potresti farmi stare bene invece di sbraitare come uno schizofrenico >>
Lui appoggiò la testa sulla sua spalla depositando dei baci umidi sul suo collo, gli tolse la canottiera e il reggiseno senza staccare le labbra dal suo corpo, poi si alzò, la mise a sedere sul divano, si tolse la maglietta e i jeans e tolse il resto dei vestiti di lei che finirono sparsi sul parquet del salotto.
Amava quando lo guardava così, i suoi occhi parlavano esprimendogli tutto l'amore che provava per lui. Si inginocchiò davanti a lei penetrandola; bisognoso di sentire il suo corpo, i suoi gemiti e le sue urla. Lei circondò i suoi fianchi con le gambe, lui placò i suoi gridolini baciandola, poteva sentire il cuore di lei battere all'unisono con il suo, era così bella, continuò a spingersi dentro di lei mordendo le sue labbra arrossate per la barba che stava ricrescendo.
Uscì dal suo corpo e la fece sdraiare, afferrò le sue gambe portandosele sopra le spalle e affondò in lei di nuovo; fino in fondo, la sentì urlare e si fermò. << Ti ho fatto male? >> Chiese preoccupato.
<< No! Continua, ti prego, non ti fermare adesso!!!! >> Lo implorò passandosi la lingua sulle labbra.
Ricominciò con spinte sempre più decise, ad ogni colpo la guardava mordersi il labbro facendolo eccitare sempre di più. Non avrebbe mai smesso, avrebbe continuato per delle ore a fare l'amore con lei, riusciva ad essere splendida in tutto, persino quando si arrabbiava era bella.
Dopo essere andata in bagno Oli tornò in camera, Emanuele guardava il suo corpo nudo perfetto girare per la stanza.
<< Cosa cerchi piccolina? >>
<< Il mio zaino, voglio prendere il pigiama >>
<< Non hai bisogno del pigiama, vieni a letto Oli >>
Lei accennò un debole sorriso, entrò sotto le lenzuola, si accoccolò tra le sue braccia e appoggiò la testa sul suo petto mentre con la mano giocava con la peluria del suo petto.
<< Sei contenta? >>
<< Non si vede? >>
<< Si vede benissimo, più che altro lo sento quando mi avvicino a te >>
Lei lo guardò arrossendo, poi cullata dai battiti regolari del cuore di Emanuele si addormentò.
La mattina Emanuele aprì gli occhi per primo, Il suo sesso premeva sulla schiena di Oli che era girata di spalle provocandogli quasi dolore, avrebbe dovuto svegliarla ma allo stesso tempo gli dispiaceva. Si alzò di scatto dal letto andando a prepararsi un caffè; non erano neanche le otto, così dopo aver fumato una sigaretta ed aver calmato i suoi bollenti spiriti ritornò a letto. Subito lei gli fu addosso, aveva dormito scomodo tutta la notte perché Oli non si era staccata un attimo da lui, ma era una sensazione bellissima e aveva preferito lasciarla stare. Chiuse gli occhi e si addormentò di nuovo.
La luce filtrava dalle persiane chiuse, Oli guardò la sveglia sul comodino; le 9:00, si voltò, Emanuele dormiva tranquillo al suo fianco, si avvicinò iniziando a baciare il suo collo, lui aprì gli occhi.
<< Dormi un altro po' Oli, e presto! >> Biascicò.
Oli non lo ascoltò continuò a baciarlo scendendo sul suo petto, quando le sue labbra arrivarono sotto l'ombelico Emanuele era più che sveglio, accarezzò i suoi capelli immaginando cosa stava per fare, lei scese ancora, lentamente, afferrò la base del suo sesso con la sua mano e con la lingua accarezzò la punta, lo sentì trattenere il fiato, si sistemò in mezzo alle sue gambe e leccò tutta la sua lunghezza con la punta della lingua.
<< Cazzo!!! >> Imprecò Emanuele tirandosi quasi a sedere per poterla guardare.
Lei gli fece un sorriso e lo prese in bocca.
<< Continua amore...... >> Gli chiese appoggiando la mano sulla sua nuca.
Continuò a succhiare e leccare, lui la guardava rapito dai movimenti della sua bocca e della sua lingua, sarebbe esploso da un momento all'altro, allungò una mano a sfiorarle il seno, lei mugolò aumentando la velocità.
<< Oli..... Oli.... Spost... >>
Non finì la frase che esplose dentro la sua bocca tremando di piacere, la guardò mentre si asciugava le labbra con il dorso della mano compiaciuta di cosa aveva fatto.

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