Capitolo 28
<< Non sapevo che le colleghe si tenessero per mano >> Rispose. Si sentiva presa in giro, ed era l'ultima cosa che voleva.
<< Gli ho spiegato la situazione. L'ho portata per farti ingelosire, e direi che ci sono riuscito alla grande. >>
<< Che stronzo sei! Non ci ho dormito stanotte a pensarti con quella. >>
<< Pensi che io abbia dormito invece? Ti ho aspettata tutta la notte sotto casa. Il tuo cellulare era sempre spento! >>
<< Mi... Dispiace >> Disse senza guardarlo.
<< Vieni qui! >> La tirò a se e l'abbracciò respirando il suo profumo.
<< Devi tornare a casa? >> Domandò Emanuele.
<< Dovrei.... Perché? >>
<< Volevo passare la giornata con te >>
Oli si sentì morire, di nuovo, sarebbero stati bene due giorni per poi ricascare nella valle di lacrime.
<< Non credo sia una buona idea. Ma insomma, è possibile che quella con la testa sulle spalle devo essere io che ho 17 anni? >>
<< Hai ragione.... Domani quando esci da lavoro? >> Chiese lui.
Oli sospirò. << È inutile dire di no? >>
<< È inutile. È troppo tempo che non stiamo insieme >>
<< Perché l'hai voluto te! >>
Emanuele si alzò e andò a pagare il caffè e il cappuccino, prese per mano Oli e la trascinò fuori.
<< Faresti bene ad andare a letto, hai una faccia che sembri uno zombie! >> Gli disse Oli ridendo.
<< Chissà come mai! Mi hai fatto perdere 5 anni di vita stanotte! >>
<< Esagerato! >> Rispose spingendolo.
Emanuele l'accompagnò quasi sotto casa, erano riusciti a camminare mano nella mano senza discutere.
<< Ti mando un messaggio più tardi, e poi ti aspetto a casa mia domani >> Disse Emanuele stringendo le sue mani. << E non voglio litigare.... >> Continuò
<< Questo non posso garantirtelo >>
<< Non ti darò il tempo di farlo.... E rimettiti la collanina che ti ho regalato! >>
<< Consideralo già fatto >> Si allungò sfiorando appena le sue labbra, e corse verso casa sua.
La mattina dopo Oli si alzò euforica, con la testa era già a casa di Emanuele, si vestì in fretta e andò a lavoro.
<< Buongiorno! >> Disse ad Elena raggiungendola dietro al banco.
<< Siamo di buon umore stamani! È per merito di Ale? >>
Oli si intristì. << No, con Ale.... È finita, gli ho raccontato di Emanuele, ed è meglio così credimi >>
<< Ti sei vista con lui? >>
<< Ieri ha passato la notte ad aspettarmi sotto casa, ci siamo incontrati quando sono venuta via da casa di Ale per un caffè >>
<< Te finirai per farti del male! >>
Emanuele si stava preparando per uscire con Marco, quella mattina era di pattuglia, quando qualcuno bussò alla porta dell'ufficio.
<< Avanti! >>
Ale si materializzò davanti ai suoi occhi, e il flash del suo bacio con Oli in discoteca gli si presentò davanti. << Cosa vuoi? >> Disse serio rimanendo fermò accanto alla scrivania.
<< Senti... Quello che mi interessa è solo il bene di Oli. È una ragazza speciale e non merita di soffrire. >>
<< Mi stai dicendo cosa devo fare? >>
<< No, ti sto solamente dicendo che è innamorata di te, e se non puoi dargli quello che merita.... Lasciala stare. >>
<< La conosco meglio di te credimi >>
<< Non ho dubbi, resta il fatto che ultimamente ha passato molto tempo a piangere. >>
<< C'eri tu a consolarla, o sbaglio? >>
<< Non sono venuto qui per litigare. >>
<< Quello che c'è tra me e Oli lo sappiamo io e lei, te limitati a stargli lontano e a non immischiarti. Adesso se hai finito io dovrei lavorare. >>
Ale uscì dall'ufficio e se ne andò passando di fronte a Marco come una furia.
<< Hei sei pronto? Chi era quel ragazzo? >> Gli chiese Marco entrando.
<< Uno stronzo che si è messo nel mezzo tra me e Oli.... >> E senza dargli il tempo di ribattere uscì.
Alle 14:40 Ema aprì la porta ad Oli che lo seguì in camera in silenzio.
<< Che succede Ema? >> Chiese vedendolo scuro in volto.
<< Ci sei andata a letto vero? >>
<< Di che cosa stai parlando?>>
Emanuele si voltò di scatto buttandola sul letto bloccandogli i polsi sopra la testa.
<< Sai benissimo di cosa sto parlando! >>
<< Ma sei scemo? Non ci sono andata a letto Emanuele te lo giuro! >> Disse cercando di liberarsi.
<< Il tuo amichetto stamani è venuto da me >>
Oli chiuse gli occhi, sapeva di non aver fatto niente di male, bisognava vedere cosa gli aveva raccontato Ale.
<< Cosa voleva? >>
<< Voleva insegnarmi come comportarmi con te.... >>
<< Ema..... >>
<< Zitta! >> Gli disse a un centimetro dalla sua bocca. << Ti avviso che se si riavvicina a te passa dei guai. >>
<< Siamo amici Ema! >>
<< Amici? Ti sbava dietro Oli! >>
<< No, abbiamo già chiarito questo punto >>
Emanuele gli lascio andare i polsi, tirò su la maglietta fino ai seni e restò fermo.
<< Cos'è quello? >>
Oli guardò i suoi occhi puntare sul tatuaggio.
<< È così importante in questo momento? Ho voglia di fare l'amore con te Ema! >> Gli disse con aria di supplica.
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