Capitolo 27
Oli riuscì a convincere Ale ad andare a casa a un'ora decente, voleva dirgli cosa era successo mentre lui era fuori a fumare; glielo doveva.
Andò in bagno a mettersi il pigiama e tornò in camera, Ale indossava solo un paio di pantaloni del pigiama, ammirò il suo petto muscoloso e abbronzato ed entrò sotto le coperte seguita da Ale.
<< I tuoi? >> Chiese.
<< I miei non abitano qui con me.... Puoi rimanere a dormire quando vuoi >> Rispose spostando una ciocca di capelli dal viso di Oli.
<< Cosa volevi dirmi di così importante? >> Continuò.
Oli si fece seria. << Stasera.... Quando ti ho detto che ero in bagno... Ero fuori con Emanuele. >>
Ale sospirò lasciandosi andare sul letto.
<< Mi ero immaginato che era successo qualcosa, quando sei tornata eri nervosa, c'è altro Oli? >>
<< Ci siamo baciati.... Poi quando mi ha detto di andare via con lui ho rifiutato. >> Una lacrima scese lenta. << Mi dispiace Ale >>
Ale asciugò la sua lacrima con il dorso della mano, la fece sdraiare tenendola stretta tra le braccia. << Fa parte del gioco, mi avevi avvisato.... >>
<< Ale ti prego, restiamo solo amici! >> Disse singhiozzando.
<< Parliamone domani, adesso dormi >>
La mattina dopo Oli si svegliò, si guardò un po' intorno, le pareti erano piene di foto di Ale; si stiracchiò e uscì di camera.
<< Ale!!! >> Chiamò chiudendo la porta alle spalle.
<< Vieni, sto preparando la colazione! >> Disse affacciandosi dalla cucina.
Oli lo raggiunse e si mise seduta, osservando un drago che aveva tatuato che occupava gran parte della sua schiena scolpita.
Si voltò passandogli un cornetto e una tazza di caffè, il suo viso sembrava stanco e la barba stava ricrescendo donandogli un'aria molto più matura dell'età che aveva.
<< Ti starebbe bene la barba. >> Disse dando un morso al cornetto.
Ale sorrise. << Tu dici? >>Rispose sedendosi accanto a lei.
Oli annuì continuando a mangiare.
<< Riguardo a ieri sera.... Io proverò a restarti solo amico... >>
<< Mi stai dicendo che non riesci ad essermi amico? Cosa intendi per proverò? >>
<< Oli ho bisogno di un po' di tempo per allontanarmi da te, poi tutto tornerà come prima. >>
<< Ti capisco benissimo... >>
Oli si cambiò e tornò in cucina con lo zaino sulle spalle.
<< Ti accompagno! >> Gli disse Ale.
<< No, vado a piedi, ho bisogno di schiarirmi le idee. >> Si avvicinò e dopo averlo abbracciato uscì di casa.
Sarebbe potuta essere felice con Ale, tutta la notte l'aveva tenuta stretta tra le braccia senza toccarla con un dito, e invece Emanuele era tornato per rovinargli la vita; per tutta la notte l'aveva sognato mentre teneva per mano quella ragazza, come poteva piacergli quella così diversa da lei?
Arrivò in Piazza Santa Croce e accese il cellulare rimasto spento tutta la notte, e subito un fischio l'avvisò dell'arrivo di un sms; era stato inviato alle 3:40 di mattina, ed era di Emanuele.
" Dove sei? È un'ora che ti aspetto sotto casa "
Prese coraggio e rispose.
" Sarai contento, sei riuscito a rovinare tutto di nuovo. "
Non fece a tempo a metterlo in tasca che iniziò a squillare. Il nome di Emanuele lampeggiava sul display.
<< Cosa c'è? >> Rispose irritata.
<< Dove sei Oli? >>
<< Sto tornando a casa >>
<< Dove sei stata a dormire? >>
<< Da Ale >>
Ci fu una pausa che a Oli sembrò un 'eternità.
<< Ci vediamo alla pasticceria in Borgo la Croce >>
Dopo 15 minuti che camminava senza sapere cosa l'aspettasse entrò nella pasticceria e lo vide. Era stanco, si vedeva dalle occhiaie, fissava la tazzina del caffè sul tavolino. Ordinò un cappuccino e andò a sedersi accanto a lui.
<< Buongiorno >> Disse con un filo di voce.
<< Piccolina..... Pensavo non venissi >>
Si guardarono in silenzio, poi la barista li interruppe. << Il tuo cappuccino >>
<< Grazie >> Disse accennando un debole sorriso.
Emanuele la guardava mentre girava il suo cappuccino svogliatamente, e gli venne da ridere.
<< Cosa c'è di tanto divertente? >> Chiese.
<< La tua espressione, mi ha fatto ridere. >>
Allungò una mano afferrando quella di Oli.
<< Hai.... Dormito con Ale? >>
<< Si, a casa sua >> Vide il suo viso cambiare espressione e indurirsi. << Ma non è stato come dormire con te >>
Bevve un sorso del suo cappuccino e tornò a guardarlo; ancora aveva le immagini vivide di lui che teneva per mano quella ragazza.
<< E tu? Hai dormito da quella? >>
Emanuele scoppiò a ridere, vedere che era gelosa lo faceva sentire bene.
<< Quella si chiama Marta, ed è solo una mia collega di lavoro >>
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