Capitolo 19
Finirono in un pub nel centro di Firenze, a pochi minuti da casa di Emanuele, Ale non perdeva di vista Oli neanche un secondo riempiendola di attenzioni. Si misero seduti a un tavolo a bere birra.
<< Così sei tu la ragazza che ha fatto perdere la testa al mio amico >> Disse Matteo guardandoli dall'altra parte del tavolino. Ale mise un braccio intorno alla spalla di Oli che si irrigidì.
<< Io.. Se l'ho fatto non me ne sono resa conto, mi dispiace...>> Rispose.
<< Ti dispiace di cosa? >> Chiese Ale.
Oli si ritrovò a fissare gli occhi più verdi che avesse mai visto in vita sua.
<< Non guardarmi così Oli >> Continuò.
<< S scusa Ale >> Balbettò.
<< Non scusarti, non con me, potrei darti la luna se solo tu la volessi.... >>
<< Io... Io non posso Ale, sono innamorata di un altro, non potrei mai farti del male >>
Vide la delusione sul volto di Ale, mentre Elena e Matteo rimasero in silenzio a guardarli, non poté fare a meno di pensare a Emanuele, chissà dov'era in quel momento, vederlo all' uscita da lavoro gli aveva risollevato il morale, e ora tutto sembrava essere di nuovo uno scoglio troppo grosso da superare. Iniziò a bere birra come non aveva mai fatto prima,a ridere insieme agli altri, poi si alzò per andare a prendere un'altra birra, la sua testa girava e non riconosceva la sua voce. Si avvicinò al bancone appoggiandovi le mani per sorreggersi, e due mani l'afferrarono per i fianchi.
<< Io penso che per stasera si potrebbe finire di bere.... >> Era la voce di Ema, l'avrebbe riconosciuta tra un milione, si voltò a incrociare i suoi occhi.
<< Mi hai seguita Ema? >> Disse biascicando.
<< No, ero a bere una birra con Marco, stavo per andarmene quando ti ho vista, posso portarti a casa? >>
<< Mi accompagnerà Ale tra poco. >> Avrebbe voluto cedere e lasciarsi accompagnare da lui, lasciarsi baciare e fare di nuovo l'amore con lui, ma l'orgoglio la trattenne dal farlo.
<< Che cazzo vuole questo Ale da te? >> Urlò Emanuele.
<< Non urlare! Vattene a casa >>
<< Oli non farmi incazzare, dimmi cosa vuole da te! >>
<< È un ragazzo dolce, mi vuole bene e mi rispetta, cosa che non hai fatto tu >> Sputò fuori tutto d'un fiato. La mano di Emanuele si sollevò di scatto fermandosi a mezz'aria; Oli chiuse gli occhi aspettando il colpo che non arrivò.
<< Oli tutto bene? >> Chiese Ale avvicinandosi.
<< Si, tutto bene, non preoccuparti, sono il suo ragazzo >> Rispose Emanuele.
<< Ex >> Puntualizzò Oli guardandolo.
<< Vuoi che ti accompagni a casa? >> Continuò Ale senza smettere di fissare Oli.
<< Ti ho già detto di non preoccuparti, l'accompagnerò io a casa >>
Preoccupata che la situazione degenerasse Oli guardò il viso preoccupato di Ale.
<< Torno con lui, stai tranquillo, e grazie della bella serata! >> Gli disse.
Ale si avvicinò baciandola sulla guancia e Oli vide i pugni di Emanuele serrarsi.
<< Andiamo >> Disse afferrandogli la mano trascinandolo via.
Erano appena 00:00, Oli lasciò la mano di Emanuele e si accese una sigaretta camminando.
<< Ti diverte vedermi stare male? >> Chiese Emanuele.
<< Ah.... Tu stai male? >>
<< Perché sei uscita con lui? Soltanto ieri l'altro hai fatto l'amore con me >>
<< Vuoi sapere se ci sono andata a letto? Non l'ho fatto! Anche se te lo saresti meritato >>
<< Perché non l'hai fatto allora? >>
Olimpia fece l'ultimo tiro alla sigaretta, la buttò in terra e lo guardò.
<< Perché non l'ho fatto? >> Scosse la testa ridendo. << Perché ti amo Emanuele! >>
Emanuele guardò i suoi occhi che brillavano mentre gli diceva di amarlo, avrebbe voluto dirglielo anche lui, ma come spiegarlo a suo padre poi?
<< Ti accompagno a casa Oli, hai bevuto troppo >>
<< Vaffanculo Emanuele! >> Cominciò a prenderlo a pugni sul petto mentre le lacrime iniziavano a rigargli il viso; lui bloccò le sue mani e l'abbracciò stretta, gli tirò su il viso baciando le sue labbra che gli erano mancate come l'aria, e piano piano sentì la sua rabbia svanire e partecipare con più vigore al bacio, stringendogli le braccia sulle spalle.
<< Io sto impazzendo Oli >> Gli sussurrò in un orecchio.
<< Io ti voglio Ema... Con tutta me stessa >>
Camminarono mano nella mano fino a casa di Oli, la baciò di nuovo e aspettò che fosse salita in casa.
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