Capitolo 16
DEREK'S POV
Entro in cucina, e noto che Stiles è già seduto su uno sgabello mentre beve il caffè.
-Buongiorno.-
-Buongiorno, guarda cosa ti ho preparato.- dice stranamente allegro data l'ora, prima di indicarmi un piatto posato sul bancone.
-Hai provato a preparare i pancakes?-
Stiles si alza sorridente porgendomi il piatto.
-Assaggia.-
-Non mi avrai mica avvelenato spero.-
Mi tira una schiaffo sulla spalla prima di prendere un piatto e metterci un pancakes.
-Dai, giuro che non ci ho messo veleno per topi.-
Lo guardo dubbioso un'ultima volta prima di addentare un pezzo. Devo dire che il risultato è ottimo, nonostante sia la sua prima volta.
-Complimenti Stilinski, non me lo aspettavo.-
Continuando a sorridere, ne prende uno anche lui cominciando a mangiare.
-Credo sia tutto merito del maestro.- dice, facendomi l'occhiolino.
-A cosa è dovuto tutto ciò? Hai preparato i pancakes e sei di buonumore, molto più del solito.-
-Ho ricevuto una notizia fantastica.-
-Cioè?- Poggio la forchetta nel piatto, stranamente in ansia.
-Avevo chiesto alla mia segretaria di cercare qualche lavoro per te, e poco tempo fa mi ha annunciato che si è liberato un posto libero in un albergo.-
Mi sembra quasi di voler saltare sulla sedia per la felicità. -Davvero? In cosa consisterà?-
-Sarai il portiere, e inoltre si tratta di un albergo a cinque stelle, e nonostante il lavoro semplice avrai una paga abbastanza buona.-
-Mi sembra ottimo. Non hai usato i tuoi magici poteri da uomo ricco per farmi avere quel posto vero?-
Stiles smette di sorridere, per poi guardarmi fisso negli occhi -Ti avevo promesso che non l'avrei fatto, e non l'ho fatto.-
Mi alzo, per poi andarlo ad abbracciare stretto. -Grazie Stiles.-
Lui ricambia la mia stretta, forse ancora più forte, per poi -Farei questo ed altro per te Derek.-
Dopo quelli che mi sembrano due secondi passati a stringerci, quando in realtà sono stati parecchi minuti, ci stacchiamo, ritornando a guardarci negli occhi.
-Dovremmo festeggiare.-
-Questa volta lascia organizzare me okay?-
Sollevo gli occhi al cielo dandogliela subito vinta. -Solo perché sono in debito con te.-
Come suo solito, Stiles irrompe nella mia camera senza bussare.
-Non sei nudo questa volta? Che delusione.-
Ma è serio? -Che c'è?-
-Dato che stasera sarà la miglior sera della tua vita e credo che tu non abbia dei vestiti adatti, andremo a fare shopping e ti comprerai una bella camicia e delle scarpe che non siano da ginnastica.- dice, fissando le mie Nike nuove di zecca.
-Sono obbligato? Non amo molto vestirmi elegante.-
-Questo lo vedo.- esce dalla stanza, senza chiudere la porta, segno che devo seguirlo senza fare storie.
Centre Commercial Les Champs
Una volta arrivati, Stiles mi prende subito per mano facendomi entrare di forza in un negozio di abiti eleganti.
Una commessa ci accoglie, cominciando a fissarmi in maniera un po' insistente.
-Buongiorno signori, desiderate?-
Stiles si mette davanti a me, cominciando a parlarle in maniera piuttosto maleducata. Cosa gli prende?
-Cercavamo un completo elegante composto da camicia, pantaloni e scarpe per il mio amico.- dice, indicandomi.
La commessa riprende a fissarmi, e stranamente Stiles mi riprende la mano, stringendola forte. Non sarà mica geloso? Ma di cosa?
Dopo aver passato mezz'ora a scartare diversi abiti, finalmente Stiles mi mette fra le braccia tre camicie, due pantaloni e quattro paia di scarpe, prima di spedirmi in camerino dicendo "esci solo quando avrai abbinato tutto in modo decente e poi mi farai vedere."
Quindi adesso sono in camerino, con un paio di pantaloni grigi, una camicia blu molto chiaro e delle scarpe super scomode, mentre cerco di non pensare a quanto la mia immagine sembri gay nello specchio.
Esco dal camerino sbuffando e quando Stiles mi vede, quasi scoppia a ridere. -Direi proprio di no, credo che il grigio e il blu non ti stiano per niente bene.-
Alzando gli occhi al cielo, rientro in camerino senza dire nulla, infilandomi un paio di pantaloni neri e una camicia nera.
Esco ancora una volta, sotto lo sguardo indagatore di Stiles. -Già così va molto meglio, ma sembra ancora che manchi qualcosa. Vai a cambiarti.-
Imprecando, ritorno per la terza volta in camerino, chiudendo la tenda con uno scatto.
Questa volta sostituisco la camicia nera con una bianca, e poi slaccio alcuni bottoni, lasciando intravedere il petto scolpito.
Appena esco dal camerino, vedo Stiles spalancare gli occhi, per poi mormorare quel che mi sembra un "Porca puttana" {scusatemi, immaginate davvero Derek così grazie. Solo io sto morendo?}.
-Sto così male?- dico, guardandomi allo specchio.
-No, anzi. Credo dovresti vestirti così più spesso, mette in risalto il tuo fisico e ti fa sembrare più affascinante.- si avvicina a me con un sopracciglio alzato, continuando a fissarmi. -Si, decisamente questo, su vai a cambiarti che compriamo tutto.-
Una volta alla cassa, le cifre sullo scontrino mi fanno quasi venire un infarto. 2000€ per un completo? Stiamo scherzando?
A Stiles questo non sembra fare alcuna differenza, perché una volta pagato, esce con nonchalance dal negozio, seguito da me che sono ancora piuttosto sorpreso. Ma di cosa dovrei sorprendermi? Siamo venuti qui solo per un suo capriccio di voler comprare un castello.
Le Drakkar
Scendiamo dall'auto, e già da fuori si sente la musica altissima.
-Mi hai portato in discoteca?-
Stiles ammicca verso di me, prima di fare un cenno al buttafuori e entrare, prendendomi per mano.
Subito ci rechiamo al bar, dove Stiles ordina due Daiquiri.
Non appena il barista ce li porge, cominciamo a sorseggiarli.
-Che ne dici, ti va di ballare?- mi dice Stiles con una strana luce negli occhi.
Nonostante sia abituato a vederlo vestito in questo modo, devo dire che stasera non riesco a smettere di fissarlo. Indossa una camicia nera con le maniche arrotolate fino ai gomiti e dei jeans scuri, piuttosto aderenti.
Annuisco, finendo il mio drink, per poi fare segno al cameriere di prepararcene altri due.
Una volta avuti di nuovo i bicchieri pieni, ci buttiamo nella folla, cominciando a ballare.
In poco tempo mi sento leggero come mai prima, la musica mi riempie la testa, e credo anche che l'alcool stia iniziando ad avere i suoi effetti. Quando noto che il bicchiere di Stiles è ormai vuoto, glielo prendo di mano urlandogli nell'orecchio che sarei andato ad ordinare qualcos'altro. Lui annuisce solamente, riprendendo a dimenarsi a ritmo di musica.
Poco dopo sono di ritorno con due bicchieri di Margarita. Porgo il bicchiere a Stiles, che mi bacia sulla guancia prima di sorseggiare e ballare nello stesso momento cercando di non buttarsi il drink addosso.
Dopo quel bicchiere, se ne sono susseguiti altri, forse tre, quattro o sei, non ricordo bene. So solo di essere ubriaco, completamente.
Ne ho la conferma quando in un impeto di euforia prendo Stiles per i fianchi portandomelo addosso.
Stiles sussulta, ha le guance arrossate e il collo illuminato dal sudore.
Ride, non capisco bene di cosa, per poi mettere le braccia intorno al mio collo e continuare a ballare.
Sono così confuso, che senza rendermene conto mi ritrovo ad assecondare i suoi movimenti con il mio bacino.
Stiles non smette di guardarmi, e di muoversi, e io credo di impazzire quando si gira, senza mai staccarsi da me continuando a ballare, come se lui non si fosse accorto di quello che mi sta facendo. Forse, non mi sto rendendo conto neanche io.
Quando ormai credo di essere totalmente avvinghiato a lui, con le braccia a stringere i suoi fianchi e la fronte poggiata al suo collo, Stiles avvicina la bocca al mio orecchio, sussurrandomi nell'orecchio una frase che riesco a sentire nonostante la musica e le urla. -Che ne dici di continuare i festeggiamenti a casa?-
Il viaggio in auto è stato abbastanza imbarazzante, io e Stiles non smettevamo di fare i cretini, toccandoci e stuzzicandoci, e nonostante io sia ubriaco, sono riuscito a notare lo sguardo sorpreso di Jack. Me ne frego, in questo momento nella mia testa c'è solo Stiles con quella camicia nera, Stiles sudato, Stiles che balla con me e Stiles che balla su di me.
Una volta esserci chiusi la porta alle spalle, Stiles mi sbatte contro la porta, per poi imprigionarmi fra le sue braccia.
-E se usassimo la vasca idromassaggio?-
Non me lo faccio ripetere due volte, prendo Stiles in braccio, facendogli cacciare un urlo che mi fa solo scoppiare a ridere, per poi recarmi nella stanza in cui c'è la piscina riscaldata e la vasca idromassaggio.
Poggio Stiles a terra, e lui si allontana lentamente da me senza togliermi gli occhi di dosso.
Si sfila la giacca, buttandola a terra, per poi cominciare a camminare verso la vasca canticchiando una canzone che in questo stato non riesco a riconoscere. Comincia a sbottonarsi la camicia, fino a quando non è del tutto aperta. In poco tempo sono davanti a lui, che lo aiuto a sfilarla, prima che anche quella finisca sul pavimento.
-Hai per caso bisogno di aiuto?- mi sussurra ancora una volta nell'orecchio Stiles, mettendo le mani dentro la mia camicia.
Senza dire nulla, porto le sue mani sui bottoni, e ridacchiando lui la sbottona, prima di buttarla da qualche parte.
In poco tempo entrambi siamo senza pantaloni e ancora cantando quella canzone, Stiles entra lentamente nella vasca, facendo nascondere il suo meraviglioso corpo dall'acqua in movimento.
Mi indica con un dito, prima di accarezzarmi la gamba per spingermi ad entrare.
In poco tempo sono affianco a lui, ma questo non sembro bastare a nessuno dei due, perché in un momento prendo Stiles per i fianchi facendolo sedere a cavalcioni su di me.
Lui sembra ben felice della situazione, perché ridacchiando comincia ad accarezzarmi il petto.
-Ho sempre pensato che tu avessi un bel corpo, sai?-
Rilassato come non mai, chiudo gli occhi poggiando la testa al bordo della vasca.
-È l'alcool che parla.- sussurro.
Sento Stiles muoversi su di me per mettersi più comodo, e questo non fa altro che procurarmi altri brividi, come se quelli causati dalle sue carezze non fossero abbastanza.
Sento il suo viso avvicinarsi al mio collo, le sue labbra che sfiorano la mia pelle.
-Come puoi esserne sicuro?-
-Perché non me l'hai mai detto da sobrio.-
Sussulto, quando le sue labbra baciano la mia mandibola, una, due, tre volte. Sollevo la testa, perché non mi sembra vero quello che sta succedendo.
-Cosa stai facendo?- gli dico, mettendogli le mani sui fianchi per allontanarlo di poco da me.
-Ti sto dimostrando che è la verità, e che è solo a causa dell'alcool che io abbia avuto il coraggio di dirtelo.-
-Quindi mi trovi attraente?- gli dico, portando i nostri visi vicini, aspettando la risposta che inconsapevolmente ho sempre voluto sentire.
-Da morire.- prima che possa rendermene conto, le sue labbra sono sulle mie, morbide, bagnate, al gusto di frutta con un retrogusto di vodka.
Metto le mie mani nei suoi capelli, portandolo il più vicino possibile, e in un attimo la sua lingua e nella mia bocca, che va incontro alla mia in un bacio frenetico e appassionato.
Le nostre mani viaggiano ovunque sui nostri corpi bagnati, cercando di esplorare il corpo dell'altro.
Dopo quelli che mi sembrano secoli passati a baciarlo, ci fermiamo, e Poggio la fronte sulla sua spalla, non credendo ancora a quello che abbiamo fatto.
Non avendone ancora abbastanza, riavvicino il suo viso al mio riprendendo a baciarlo con ancora più forza, con ancora più passione, cercando di fargli capire che cazzo, anche lui è attraente da morire.
Spazio MOIII
Ehm, non so da dove sia uscito questo capitolo. Avevo solo intenzione di farli ubriacare a farli baciare magari sul divano, ma a quanto pare il capitolo è andato in tutt'altra direzione 😂
Cosa credete che succederà ora? Appena si sveglieranno come sarà la situazione fra di loro? E il lavoro di Derek? È riuscito a trovarne uno così prestigioso e in così poco tempo...che fortuna!
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo un po' fuori!
Come sempre votate e commentate.
Baci,
-pll2016
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