Capitolo 5 Non sfidarmi
Mi allontano e lui apre la porta fissando subito i suoi occhi nei miei per poi posarli sulla mia vestaglia forse troppo corta e che mi lascia le gambe nude « sono qui» mormoro infastidita indicando i miei occhi, ma lui sbuffa per poi sorridermi sornione. Sbuffo e gli dico di sedersi al tavolo mentre verso sia per me che per lui una tazza di caffè, credo che ne abbiamo bisogno entrambi. Ma cogliendomi alla sorpresa proprio mentre sono girata sento le sue braccia circondarmi la vita e attirarmi contro al suo petto «forse ieri ho avuto un approccio sbagliato a baciarti senza prima parlarti» sussurra e la sua bocca calda si posa sul mio collo e per poco non faccio cadere la tazza «ma eri così bella e mi sono fatto prendere la mano, ma ora appena ti lascerò...devi capire che sono il solito IanMeg ti prego non guardarmi in quel modo» dice osservando il mio sguardo misto arrabbiato e eccitato «il solito Ian?» domando scettica? E lui in un semplice gesto mi gira senza però allentare la presa attorno a me, come se avesse paura che potessi scappare da un momento all'altro «si Meggy, sono sempre Ian, quello a cui confidi tu, quello con cui praticamente è cresciuto con te, ma sono anche quello di ieri sera, quello che da non so quanto ormai è ossessionato da te, quello che ha fatto di tutto per non farti scappare via solo per puro egoismo, quello che ora ti sta per baciare» e non faccio in tempo a metabolizzare tutte le sue parole che la sua bocca si schianta contro la mia e una bomba di emozioni esplode dentro di me. E sto per affondare le mani fra i suoi capelli quando indietreggio e mi sposto mettendo una sedia fra di noi «no, no, no» mormoro mettendomi le mani fra i capelli. Ian fa per raggiungermi ma subito lo fermo con lo sguardo «Ian, mi hai detto che hai problemi con Cristal, ma questo...cioè, ero io quella infatuata di te da piccola, eri il vicino sexy che riparava le auto senza maglietta...ma ora non sono più una ragazzina Ian, e tu non sei solo, sei sposato dannazione e hai un figlio!» lui non lascia il mio sguardo e cerca di avvicinarsi ancora ma io gli spingo la sedia contro «non ti avvicinare» lo avviso e lui sorride come se la cosa lo divertisse, come se fosse una sfida, il punto è questo in non voglio essere una sfida «Meg non me ne frega niente di Cristal, io voglio te, e non serve tirare in mezzo Berry, lui sarà sempre mio figlio» avendolo bloccato contro al tavolo si china su di me e appoggia le sue mani sulle mie «tu mi trovavi sexy?» dice all'improvviso facendomi sussultare, e proprio in quel momento cogliendomi di sorpresa sposta la sedia e mi inchioda contro al frigorifero «rispondi Meggy» sussurra al mio orecchio nel mentre sorride soddisfatto come se sapesse benissimo che emozioni mi sta provocando «non so di cosa parli» mormoro indignata, lui mi alza il viso dal mento e mi guarda negli occhi «quando sei tesa ti si forma una pieghetta proprio qui» dice stendendomi la pelle sopra al mio naso «non voglio renderti nervosa, sono sempre io, e so che anche tu senti questa chimica che c'è fra di noi» dice per poi passare le dita fra ai miei capelli dorati «Ian smettila...» sussurro e sembra quasi una supplica «perchè?» chiede senza smettere si toccarmi e accarezzarmi senza osare «perchè tutto questo non è giusto...e perchè non capisco cosa tu ci veda in me, hai una moglie bellissima, io invece sono una fra le tante Ian, e sono sicura che c'è la fila per te fuori, sei troppo bello persino per me» un lampo di rabbia gli passa negli occhi e con un movimento mi prende in braccio e mi posiziona sopra al tavolo «dalla tua bocca non voglio mai più sentir dire una casa del genere, non provare mai più a sottovalutarti...» socchiudo gli a uno spiraglio «o cosa mi fai? Mi metti in punizione?» dico per poi ridere sarcastica, ma lui non sembra divertito, ha solo un sorriso malizioso sul viso «non mi sfidare piccola» ridacchio e gli lascio un buffetto sulla guancia «oppure?» alla mia parola mi solleva di nuovo e mi porta in camera mia.
Mi fa sdraiare sul letto e inizia a baciarmi, prima la bocca, poi il collo, il mio seno ancora coperto e mi morde un capezzolo attraverso il sottile tessuto facendomi perdere già il senno e il silenzio. Si ferma e lo sento trafficare con il laccio della vestaglia ma tengo gli occhi chiusi perchè non riuscirei a sopportare il suo sguardo così intenso. Mi ha drogato, di sicuro, perchè la me che si è svegliata stamattina era decisa a non fare nulla del genere e ora eccomi in estasi solo per dei baci...si, ma che baci.
Apre la vestaglia scoprendo che sotto sono completamente nuda a parte delle mutandine e sento un suo gemito di approvazione ma continuo a tenere gli occhi chiusi dall'imbarazzo, perchè se ora li aprissi mi renderei conto che quello che ora mi sta accarezzando l'orlo delle mutande è Ian, il mio migliore amico.
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