Capitolo 24 Giurisprudenza
«Dimmi che non hai fatto niente con lui» sussurra a qualche millimetro dalla mia bocca «solo il fatto che tu me lo stai chiedendo...vuol dire che non ti fidi me» gli prendo il viso fra le mani «tu davvero pensi che dopo quello che abbiamo passato ieri possa tradirti?» serra la mascella e poi sospira profondamente «eri tra le sue braccia» mi fa notare e io sbuffo, nel mentre lui mi accarezza le cosce «lui mi ha abbracciato Ian, ma tu l'hai toccata» un sorriso malizioso gli illumina il viso e io gli tiro un pugno sul petto «sei gelosa ragazzina?» cerco di scendere dalla scrivania, ma lui me lo impedisce «baciami» dice con fermezza, ordinandomelo «non si baciano i traditori» socchiude gli occhi a una fessura «baciami» ripete e io scuoto la testa «sai che non devi sfidarmi, eppure continui a farlo, ti diverte vero?» con la mano mi prende il viso e mi tiene ferma mentre le sue labbra si scontrano sulle mie fameliche e inevitabilmente io ricambio. Il suo corpo si fa ancora più vicino e incrocio le gambe dietro di lui, mentre la sua intimità si scontra contro la mia facendomi gemere «ti stavi toccando...senza di me» sorrido e gli mordo il labbro inferiore «certo» mi prende il viso fra le mani e con il pollice mi accarezza le labbra ancora bagnate dal recente bacio «quanto vorrei far tacere questa bocca insolente» sussurra e io gli mordo il dito «ti piacerebbe» sussurro maliziosamente. Mi guarda serioso e in pochi secondi le sue mani entrano sotto alla mia gonna e sollevandomi afferra i collant e li sfila dalle mie gambe togliendomi anche i tacchi «Ian giù ci sono tutti...fermati» sussurro, ma lui continua e le sue mani lentamente salgono lungo le mie gambe fino ad arrivare alle mutandine ormai bagnate «vuoi davvero che mi fermo?» chiede e io annuisco per niente convinta «sei venuta qui in camera per soddisfare la tua voglia... e ora mi dici no?» lo guardo negli occhi e mi sollevo per arrivare a sfiorare le sue labbra «me la stavo cavando benissimo da sola» si morde il labbro e poi sorride «davvero? Fammi vedere» scuoto la testa e lo stringo a me «scordatelo, dobbiamo andare...prima che vengano a cercarci» ma lui non mi risponde anzi torna all'attacco e con semplicità tira via anche le mutandine e poi mi bacia con così tanta passione da farmi mancare l'aria nel mentre sento la sua mano spostarsi dalla mia coscia alla mia intimità, la sfiora facendomi ansimare, e poi con una certa foga le sue dita entrano dentro di me, con il palmo della mano che con i movimenti spinge sul clitoride accendendo un calore in me, che si propaga come delle fiamme in tutto il corpo. Incapace di stare in silenzio, mi chino sul suo petto e lo mordo attraverso la camicia, lui grugnisce ma mi stringe ancora di più a lui e con la mano libera mi accarezza i seni ancora coperti dal vestito, e il tutto mi fa perdere la testa, tra l'eccitazione che a pochi metri da noi c'è la mia famiglia, le sue dita dentro di me che con movimenti ritmici sollecitano il mio punto più sensibile, il suo tocco sui miei seni che spingono sul tessuto, in pochi secondi raggiungo il mio apice di piacere, mille brividi attraversano il mio corpo e l'urlo di piacere viene soffocato contro al suo petto. Le sue dita escono da me e prendendomi in braccio si siede sul letto con me stretta a sé «mi fai perdere la testa ragazzina» sussurra e mi solleva il viso per poi baciarmi «non so di cosa parli» rispondo sulle sue labbra. Lui si scosta e abbassa la camicia per vedere l'impronta dei miei denti sul suo pettorale «mi hai marchiato» sussurra per poi passare le dita sulle mie labbra carnose «era una necessità...» sorride e mi bacia di nuovo «almeno stasera lo vedrai e ti ricorderai di me...» gli afferro il viso tra le mani «ricordatelo, soprattutto se provi a toccarla di nuovo» infila le mani fra i capelli e li tira indietro costringendomi a guardarlo «sei bellissima quando fai la gelosa, i tuoi occhi brillano infuocati e ti si forma una pieghetta proprio qui» dice accarezzandomi la fronte «e tu... serri la mascella, ti irrigidisci ma quello che colpisce sono i tuoi occhi sembra che si scuriscano... e devo dire che fanno quasi paura» sussurro e entrambi scoppiamo in una risata calorosa.
«Domani ti passo a prendere alle 11.00» dice la sua voce al telefono «no» rispondo decisa «cosa hai detto?» chiede e io sospiro profondamente «sai ho anche una vita oltre a te» borbotto, e immagino la sua espressione, in piedi, con un braccio piegato e appoggiato al suo fianco, il viso serioso e gli occhi puntati al cielo «ah sì?» sbuffo e sprofondo sul divano «sì, sai per esempio dovrei studiare» gli rispondo e lo sento ridacchiare «ti aiuto io...domani alle 11.00 ragazzina, non farmi aspettare» dice e come al solito chiude la chiamata lasciandomi con un sacco di pensieri.
«Dove vai?» chiedo mentre lui si stacca da me «prendo i panini che ho preparatotu tira fuori i libri» lo guardo scettica «eri serio ieri?» lui si gira e mi guarda «certo, ora ti aiuto» per poi sparire verso la cucina. Scettica tiro fuori il libro di giurisprudenza e mi siedo sul divano iniziando a leggere i miei appunti «tieni» dice e mi cede una spremuta darancia appoggiando il panino sul tavolino «allora dimmi in che cosa ti posso aiutare» chiede sedendosi accanto a me come se nulla fosse e osservando i miei appunti tutti scarabocchiati «disegni ancora?» chiede e io mi mordo il labbro «forse sì o forse no» sospira profondamente guardandomi serioso «perché sei così enigmatica?» mi sporgo verso di lui e mi avvicino al suo orecchio «perché a te piacciono le cose complicate» gli mordo il lobo «tu ami la sfida lo vedo nei tuoi occhi, come si accendono quando rischiamo di essere scoperti, ami il pericolo, il mistero, allora perché non rendere la cosa interessante?» il suo respiro accelera e il suo corpo si irrigidisce, nel giro di un paio di secondi mi prende per i fianchi e mi fa sdraiare sul divano sovrastandomi «come fai a conoscermi così bene?» sussurra a pochi millimetri dalla mia bocca «perché ti ho sempre osservato Ian, so ogni tuo sguardo, ogni tuo gesto, ogni tuo ghigno sei sempre stato il mio amore non corrisposto...non avrei mai immaginato qualche anno fa, di trovarmi ora sotto di te a baciarti» sussurro, ma prima che possa farlo io, si china su di me e mi bacia con passione, di quella che tanti si sognano. Le sue mani esperte e frenetiche accarezzano le mie cosce, andando fino ai glutei e afferrando i leggings li abbassa togliendomeli. Si stacca da me solo per afferrare il lungo maglione, sfilandomi anche quello e rimanendo in intimo. Accaldata e eccitata afferro i suoi pantaloni della tuta e li abbasso, vedendo la sua erezione spingere contro i boxer che prega di essere liberata. «Meg» sussurra con un filo di voce appena lo accarezzo «cosa cè?» chiedo fingendomi ingenua, per poi abbassare la sottile stoffa delle mutande e afferrando la sua erezione, facendo percorrere la mano su tutta la lunghezza «oh» mugugna afferrandomi perle spalle e chiudendo gli occhi dal piacere «cosa cè Ian?» sussurro mordendomi il labbro, lui mi guarda e una sua mano si posa sul mio viso e il suo pollice sulle mie labbra, che subito afferro tra le labbra succhiandolo «Oh mio dio, mi fai perdere la testa c...» non gli faccio finire la frase che avvolgo il suo pene tra le mie labbra facendolo gemere. Eccitato mi mette una mano fra i capelli accompagnando i miei affondi veloci mentre laltra libera i miei seni e li accarezza facendomi perdere la testa. La sua mano aumenta la pressione sulla mia testa facendomi arrivare fino infondo, mentre la mia mano sul suo gluteo scende graffiandolo e inizio ad accarezzare le sue palle e sento uno dei suoni più belli al mondo, il suo gemito roco. Con fermezza toglie il suo pene dalla mia bocca e mi fa girare appoggiandomi sui i cuscini del divano, mentre lui si mette alle mie spalle. Mi abbassa le mutande e subito le sue dita entrano dentro di me facendomi urlare «sapevo che eri fradicia» sussurra e subito sostituisce le sue dita con il suo cazzo. Inizio a gemere cosa che lo fa andare ancora più veloce e alzando ancora di più la mia eccitazione, inizia a sculacciarmi, e il dolore mischiato al piacere mi fa perdere la testa e lui lo sa benissimo «Ian» sussurro «aspetta piccola» sussurra spingendo e i miei seni si strofinano contro il divano peggiorando la situazione «Ian non..» sono così persa nel piacere da non riuscire a formulare una frase di senso compiuto «vieni insieme me» proprio le parole che volevo sentire, e tutta l'eccitazione che avevo accumulato si espande su tutto il mio corpo come delle fiamme che non voglio spegnere, lui invece esce da me e viene sulla mia schiena «sai che prendo la pillola vero?» gli chiedo mentre lui mi pulisce la schiena con un fazzoletto «e me lo dici solo ora?!» mi giro e lo guardo «non me lo hai mai chiesto» socchiude gli occhi ad una fessura e si morde il labbro «non so se prenderti a sculacciate o baciarti » sussurra interdetto, scoppio a ridere e lui mi prende in braccio, o meglio, mi prende sulla spalla, ritrovandomi schiacciata sulla sua schiena e la sua mano cade forte sul mio sedere all'aria «andiamo a lavarci, poi dobbiamo studiare» allungo la mano e gli lascio un pizzicotto sul sedere «cosa ti fa pensare che ora voglio studiare?» gli chiedo per poi mordergli la schiena. Lo sento ridacchiare e la sua mano mi sculaccia ancora «non farmi venire altre idee in mente piccola...non ti conviene» e fu quello che feci, e felice mi ritrovai a fare il bagno nella vasca insieme a lui...mentre lui mi faceva un test di giurisprudenza.
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