Capitolo 19 Fammi tua

Dopo un’ora e una spesa veloce mi ritrovo davanti ai fornelli della casa sulla spiaggia, il sugo con i frutti di mare borbotta mentre sull’altro fornello l’acqua bolle «sai mi potrei abituare» sussurra alle mie spalle facendomi sobbalzare, come fa ogni volta a fregarmi? E’ fin troppo silenzioso, cerco di restare calma e resisto a girarmi «a cosa?» chiedo con voce flebile, mentre il suo corpo ora è completamente appoggiato al mio e la sua bocca a pochi centimetri dal mio collo lascia dolci carezze con il suo fiato «a te, qui in cucina, che cucini per me» il suo dito attorciglia una ciocca del mie capelli tirandoli dolcemente «sei bellissima» sussurra e finalmente la sua bocca calda si scontra contro al mio collo, provocandomi brividi in tutto il corpo  «se vuoi magiare, ti conviene allontanarti» biascico e lui ridacchia per poi indietreggiare, mi volto a guardarlo e ne rimango incantata, tiene le mani alzate in aria in segno di resa, un sorriso che raramente gli ho visto e il tutto indossando una semplice tuta, invece che il suo solito completo «che c’è?» mi chiede osservandomi, di sicuro ai suoi occhi sembro solo una ragazza imbambolata, mi mordo il labbro e mi giro di nuovo verso il pranzo quasi pronto «niente» le sue mani si appoggiano sui miei fianchi «Meg, parla o ti faccio il solletico» impaurita lo guardo sottecchi «non oseresti» lui annuisce convincente, ed ecco di nuovo quel sorriso «e che…sei bello…tutto qui» mormoro per niente in imbarazzo. Le sue mani mi afferrano il viso, e in pochi secondi, dolcemente mi bacia…ma il timer della pasta subito ci interrompe.

Alla fine del pranzo sistemo i patti, ma lui subito mi ferma «no, no, no…vieni qui!» dice attirandomi a sé e facendomi scoppiare a ridere «grazie ancora, era tutto buonissimo» sorrido e le mie braccia gli circondano il collo «ne sono felice» rispondo e i suoi occhi si fissano nei miei «Meggy» sussurra e in quel momento non posso non pensare a come mi fa sentire bene quest’uomo, sono con lui solo da poche ore eppure mi sento al settimo cielo. Mi alzo in punta di piedi e lo bacio, le nostre bocche si scontrano, le nostre lingue si cercano e in pochi secondi mi ritrovo in braccio con le gambe intorno al suo busto «Meg…fermami» lo ignoro e continuo a baciarlo infilando le mani fra i suoi capelli «Meggy» mi richiama ma la sua fermezza sembra allentarsi «perché dovrei?» ridacchia amaramente e mi morde il labbro inferiore tirandolo verso di se «forse non dovevo portarti qui» riflette e io sorrido per poi aprire gli occhi e quello che vedo mi fa sciogliere il cuore, questo sguardo…è troppo peccaminoso per poter essere legale «e perché?» chiedo ingenuamente, lui si morde il labbro e con le dita mi accarezza la guancia «non fare la finta tonta…e non tentarmi» rido e faccio per allontanarmi ma lui mi stringe di nuovo a sé «cosa vuoi fare? Guardare un film? Uscire» chiede a pochi centimetri dal mio viso «hai solo queste opzioni?» con un dito attorciglia una ciocca di capelli e i suoi occhi focosi intercettano i miei «che cosa ti prende oggi?» chiede divertito, a dir la verità non lo so nemmeno io cosa mi prende «forse…forse ho capito che la vita è una sola… e che se anche provassi ad allontanarmi da te…bè sarebbe una fatica inutile, ci ho già provato…ed eccomi qui» sospira e con sorriso mi bacia la fronte «vieni» sussurra, e prendendomi la mano mi porta sul divano facendomi sedere sulle gambe e stringendomi a se «ho paura che tu possa scappare di nuovo» dice all’improvviso lasciandomi interdetta, e senza darmi il tempo di rispondere continua a parlare «per questo non voglio correre…non potrei sopportare il perderti di nuovo» con esitazione gli prendo il viso tra le mani e con le dita accarezzo la sottile barba sulle guance «sono qui» sussurro e i suoi occhi scuri intercettano i miei «io, sono qui» ripeto e questa volta la mia voce non trema. Ci guardiamo solo per qualche secondo e nell’aria alleggia una strana tensione che subito svanisce appena le nostre labbra si incontrano promettendomi qualcosa di più.

Si alza in piedi, tenendomi sempre in braccio senza smettere di baciarmi e con passi forse fin troppi lenti sale le scale mentre i nostri ansimi riempiono la stanza, con un calcio apre la porta già socchiusa della camera, e lo sento irrigidirsi mentre mi posa a terra, è teso quanto lo sono io eppure una strana forza dentro di noi ci spinge a continuare…senza alcuna paura. Mi appoggia contro al muro mentre con le mani inizio ad alzargli la maglia toccando con le dita la sua pelle bollente, per poi salire senza esitazione verso i suoi addominali, il suo petto che si solleva violentemente dall’eccitazione, infine sopra al suo cuore che batte forte. Si stacca dalle mie labbra e mi guarda per poi togliersi la maglia buttandola a terra, e chiedendomi il permesso con gli occhi, afferra il bordo del maglione ed inizia a sollevarlo con lentezza, come se si volesse godere ogni singolo centimetro di pelle, sfiorandola con i polpastrelli, mentre i con mani tremanti slaccio il laccio dei suoi pantaloni per poi afferrare l’orlo «Meg» mormora e io mi allontano giusto per farmi togliere il maglione, le sue mani mi afferrano il viso obbligandomi a guardarlo in cerca di una risposta che non esito a dargli, baciandolo. Mi posa le mani sotto le cosce e mi solleva facendomi incrociare le gambe intorno al suo busto, fa qualche passo e poi mi posa sul letto guardandomi dall’alto, con occhi socchiusi lo osservo mentre con le sue dita mi accarezza il collo per poi scendere verso il seno ancora coperto, sul mio addome fino a sfiorare il bordo della gonna, colta dall’eccitazione mi sollevo verso di lui e prendendolo come un’ invito abbassa il bordo sfiorandomi la pelle sensibile. Trovo il coraggio di guardarlo e lo attiro a me afferrandolo per le spalle, per poi baciarlo, facendo scontrare le nostre lingue mentre i nostri corpi si incontrano in un’ abbraccio «sei bellissima» mormora e il mio povero cuore ha un sussulto e mille brividi mi percorrono il corpo, mentre lui ignaro delle sensazioni che mi provoca, con la sua bocca scende sul mio collo facendomi ansimare, sul mio petto e poi sul mio seno scostando il tessuto, mentre io mi perdo in un mondo fatto di piacere, che dà tanto tempo non visitavo. Dei gemiti mi escono dalla gola e senza alcuna vergogna inarco la schiena cercando di ricevere più piacere, e lo sento sorridere sulla mia pelle, e lasciando perdere il mio petto, scende sulla mia pancia baciando ogni centimetro fino ad arrivare all’orlo della gonna. Con occhi socchiusi lo osservo mentre con agilità slaccia il bottone ed abbassa la cerniera sfiorando con le dita le mie mutandine, facendomi sobbalzare. Scende dal letto ed afferra la gonna tirandola a se e liberando le mie gambe coperte da delle autoreggenti scure, lui mi osserva attentamente con sguardo attento, per poi far scoccare il sottile tessuto delle mutandine contro la mia pelle «è il completo che ieri che ho trovato nell’armadio…tu sapevi già come sarebbe finita la giornata non è vero?» mi mordo il labbro cercando di trattenere una risata e lo guardo «diciamo che lo speravo» non mi lascia nemmeno finire la frase che afferrandomi per le gambe mi attira sé per poi chinarsi a baciarmi con molta più passione di prima mentre io decisa gli abbasso i pantaloni che subito cadono lungo le sue gambe lasciandolo in boxer, talmente stretti che vedo tutta la sua erezione e senza esitazione passo la mano sul tessuto toccandolo e la sua presa aumenta su di me e un leggero gemito esce dalle sue labbra. Mi allontano dalla sua bocca e lo guardo negli occhi  «fammi tua» sussurro con voce roca, accendendo una scintilla nei suoi occhi e senza farselo ripetere mi prende in braccio e mi sistema meglio sul letto per mettersi fra le mie gambe, afferra il bordo delle mie mutandine e con irruenza le fa scivolare sulle mie gambe, per poi toglierle definitivamente e senza darmi il tempo di ragionare si fionda sul mio clitoride baciandolo con foga, mentre con la mano mi copro la bocca per trattenere i gemiti, ma lui subito me la toglie congiungendola con la sua e liberando il mio piacere che subito riempie la stanza. Lui si solleva dalle mie gambe e subito le sue dita sostituiscono la sua bocca, si china su di me e mi bacia con ancora il mio sapore sulle labbra mentre da sotto al cuscino tira fuori un preservativo, subito lo guardo confusa e lui mi bacia il naso «diciamo che anch’io ci speravo» rido per poi attirarlo di nuovo a me per baciarlo, mentre abbasso i suoi boxer liberando la sua erezione, in pochi secondi mette l’involucro, e quando finalmente entra dentro di me, all’improvviso mi sento completa e felice come non lo sono mai stata.

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