Capitolo 14 Sorpresa
Tre settimane dopo
«Si mamma sto tornando» sussurro mentre poso la valigia nel bagagliaio «ancora non capisco perchè sei andata nel dormitorio è successo qualcosa?» scuoto la testa e alzo gli occhi al cielo per l'ennesima volta che sento la stessa domanda «no mamma volevo solo provare l'ebrezza di essere un studentessa universitaria» mento, mentre ripenso alla vera ragione...mi sono allontanata per non pensare ad Ian, per allontanarmi da lui, sperando che quella attrazione chimica sparisse, ma mi sono resa conto che non era solo quello, quell'uomo mi è entrato in testa come una canzone che non riesco a smettere di cantare. Perciò ho passato questo tempo a pensare solo a lui, a spiare le sue foto sui social, accorgendomi solo ora che nelle foto appare sempre da solo o con Berry, di Cristal nessuna traccia, e infine ho pianto, pianti improvviso durante le giornate a volte senza nessuna ragione, o forse perchè dall'ultima telefonata, lui è sparito, neanche un messaggio o una chiamata, in certi giorni ho pure sperato che arrivasse al dormitorio con il suo solito sguardo magnetico a prendermi fra le sue braccia...Cosa pensavi che dopo averlo lasciato lui corresse da te...non lo lasciavi allora! No, è vero doveva andare così, la mia vita è già abbastanza incasinata così per aggiungerci anche una storia impossibile, il problema? Che oggi lo vedrò, e non sono pronta. «Mamma ma per la cena di stasera...» lei subito mi ferma «non voglio discutere tesoro è il tuo compleanno! E stasera lo festeggiamo tutti insieme» sospiro profondamente, già oggi compio diciannove anni, ma la voglia di festeggiare è pari a zero «okay, sto partendo ora, ci vediamo tra poco» sussurro per poi salutarla. Chiudo gli occhi e faccio un bel respiro riempiendo tutti i polmoni-, sono grande, forte e sicura, Ian Black non mi turba per niente e sono sicura che la serata passerà liscia senza intoppi o almeno ci spero.
Parcheggio nel cortile e porto con me la valigia con le cose da lavare «mamma sono a casa!» urlo ma non ricevo nessuna risposta e mi sciolgo i capelli dalla coda muovendoli con la mano «papà?!» chiedo e sospirando mi sposto verso il salotto e prima che me ne possa rendere conto, la luce si accende e boato di voci mi fa sobbalzare «AUGURI!» guardo sbalordita le persone davanti a me, i miei vecchi amici del liceo, i miei parenti e Ian... Ian. Il suo sguardo è fisso su di me, ma non riesco a decifrarlo, il respiro inizia a mancarmi nei polmoni e la solita sensazione alla stomaco torna ad infastidirmi, ma per fortuna Hanna e Stefany, due mie vecchie amiche, mi vengono incontro abbracciandomi «Oh Meggy ci sei mancata» dice Stef «vi siete fatte il viaggio da San Francisco solo per il mio compleanno?» chiedo ad entrambe sorpresa e commossa. Hanna scoppia a ridere e mi riabbraccia «ma certo tesoro!» rido e alzando lo sguardo incontro quello di una persona che davvero speravo di non rivedere...Marcus. Istintivamente mi allontano mentre lui si avvicina «scusate ragazze, devo chiarire una cosa» sussurra incrociando le braccia mentre loro si allontanano e lui si avvicina «cosa ci fai qui?» chiedo con voce alterata ma cercando di mantenere un'espressione serena per non dare nell'occhio «io volevo chiederti scusa per quella sera, non ero in me e forse quel bicchiere di vino è stato troppo...scusami» sussurra e non riesco a non fare una smorfia «non so se posso perdonarti così facilmente» sussurro e lui sorride «dovrò impegnarmi vero?» annuisco e lui sorride mordendosi il labbro inferiore «va bene, vuoi qualcosa da bere?» esito ma annuisco «certo ma prima vado a cambiarmi» dico e il mio sguardo senza controllarlo cerca Ian nella stanza senza trovarlo «okay ti aspetto qui» conclude Travis ma io senza nemmeno ascoltarlo vado verso le scale ma una voce, che conosco fin troppo bene e che da ormai parecchie settimane invade i miei sogni «Meghan» sussurra e il fiato mi manca nei polmoni mentre mi volto verso di lui «ciao...» sussurro e solo ora noto la sua espressione...triste «è bello rivederti...mi sei mancata» un altro colpo al cuore «Ian...» sussurro, lui fa un passo in avanti e automaticamente io salgo un altro gradino per mantenere la distanza «devo parlarti» sussurra «l'ultima volta non mi hai lasciato parlare» scuoto la testa e sbuffo «Ian...non so di cosa parli...» mento e la mia risposta sembra accendergli una certa rabbia negli occhi «Meghan!» dice a denti stretti «ti ho dimenticato» mento di nuovo fissandolo negli occhi, e vedendo subito la rabbia invaderlo «bugiarda...dimmi la verità Meg!» sibila con il viso teso e leggermente arrossato. Gli volto le spalle e continuo a salire le scale «è la verità, accettala» sento la sua mano battere contro qualcosa, ma appena mi volto per controllare, lui è già sparito.
Appena cambiata esco dalla stanza con uno strano peso sul petto, la conversazione con Ian mi ha risvegliato delle strane sensazioni che non mi piacciono per niente. Sto per scendere dalle scale quando delle urla provenienti dal bagno padronale mi attraggono «no Ian, ti prego» è Cristal e il suo tono è davvero straziante e mi fa raggelare «sono stanco di te Cristal, credi davvero che io non sappia cosa tu faccia? E ora questa storia?» Ian è incazzato e non posso dargli torto anche se vorrei sapere cosa ha innescato la bomba «Ian possiamo rimediare a tutto?» sento qualcosa cadere a terra con violenza e il suono mi fa sobbalzare e battere il cuore all'impazzata «cosa cazzo vuoi rimediare?» dice con un freddo glaciale «mi fai schifo Cristal, persino guardarti negli occhi sono stanco di te, non ti voglio più nella mia vita» ed ecco una breccia nel mio cuore «non dimenticarti di Berry, se tu provi a lasciarmi, io te lo porto via, ho un sacco di amici giudici, non scordarlo tesoro!» gli risponde lei alzando altrettanto il tono «non puoi farlo mia cara non dopo quello che hai appena fatto!!!» sogghigna Ian fin troppo sicuro di sé «potrei accidentalmente cadere dalla scale, avere qualche livido sul corpo oppure urlare di dolore quando ci sono i vicini, e poi voglio vedere se ti danno la custodia di Berry» ed ecco tremare la porta sotto al pugno di lui «che cosa vuoi allora?» gli chiede e la tensione si taglia con un coltello «ricominciamo io e te, come una volta» lo sento sospirare rumorosamente «come vuoi ricominciare visto che sei incinta di un altro?» lei inizia a piangere mentre io sbalordita mi passo le mani fra i capelli «abortirò basta che ricominciamo» e allibita me ne vado senza aspettare la risposta di Ian.
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