Capitolo 13 E' solo mia
Il cuore mi bette frenetico nel petto, un minuto prima stavo baciando Ian e un secondo dopo la voce di Marcus ci ha interrotto e ancora mi rimbomba nelle orecchie «Meghan?» richiede l'uomo fuori dalla porta, mentre Ian mi fa scendere dal lavabo e mi sistema il vestito «rispondigli piccola» sussurra a pochi centimetri dal mio viso, e uno strano bisogno di riempire quello spazio, mi colpisce in pieno stomaco, quest'uomo mi sta cambiando, e non so se sia una cosa positiva «si ci sono, dammi un secondo» rispondo con voce alta per poi guardare Ian ancora troppo vicino, le sue mani mi accarezzano il viso e la sua bocca cade ancora sulla mia in un bacio casto «fai la brava» sussurra per poi nascondersi dentro a uno dei bagni. Mi guardo allo specchio e sgrano gli occhi, la mia bocca è rossa dal recente bacio, i miei capelli scompigliati, ma la cosa peggiore è il mio sguardo, ho già visto diverse volte quegli occhi e ...dannazione! Mi sistemo alla meglio e poi con mani tremanti apro la porta trovando Marcus ad aspettarmi «stai bene?» chiede e mi ritrovo a scuotere la testa «sinceramente no, mi porteresti a casa?» in quel momento alza lo sguardo e osserva il bagno alle mie spalle «che c'è?» chiedo curiosa e lui scuote testa «niente pensavo ci fosse qualcuno» sussurra e io lo guardo scettica «ero da sola, ma anche se fosse? E' un bagno» borbotto all'improvviso infastidita, lui scrolla le spalle e sospira profondamente per poi ritornare nella sala senza aspettarmi, guardo per un attimo il piccolo bagno e un sorriso stupido mi esce sul viso...sto impazzendo...e conosco benissimo la causa, eppure...mi piace.
Tornata nella sala il tempo di afferrare la mia borsa, che vedo Ian tornare al posto e Cristal non sembra nemmeno accorgersene visto che è impegnata a guardare il suo telefono, ma lui si accorge di me e mi sorride sornione, mi mordo il labbro e la mia felicità finisce appena mi volto mi accorgo che Marcus mi sta fissando «chi stai guardando?» chiede e io mi ritrovo ad alzare gli occhi al cielo «nessuno andiamo?» borbotto per poi superarlo per andare verso l'uscita.
Il tragitto verso casa è imbarazzante e per niente socievole, e la paura che sospetti qualcosa mi fa accapponare la pelle «mi dispiace che la nostra serata sia finita qui» dice all'improvviso ma in risposta resto in silenzio e lo guardo incapace di rispondere mentre si ferma davanti a casa mia «ma se vuoi possiamo non farla finire» senza darmi il tempo di predire le sue mosse mi ritrovo schiacciata contro al sedile con la sua bocca sulla mia, subito mi dimeno senza riuscirci mentre le sue mani iniziano a toccarmi «LASCIAMI!» urlo ma lui non si allontana anzi cerca di avvicinarmi a lui, dandomi così lo spazio per colpirlo in faccia con pugno. Di corsa apro la portiera e mi allontano «sei fuori di testa!» urlo indietreggiando lui cerca di scendere dall'auto ma il mio sguardo e la mia voce alta lo immobilizza «non ti azzardare a scendere!» urlo per poi correre verso la mia porta d'ingresso. Una volta dentro chiudo a chiave e mi appoggio contro la superficie fredda sospirando profondamente...oh Meg in che cosa ti sei cacciata?...Il mio cellulare vibra nella mia borsa e prendendolo noto il messaggio di Ian:
Da Ian:
Non ti azzardare a baciarlo piccola
...la tua bocca è solo mia
Troppo tardi...anche se non è stato per niente ricambiato...ignoro il messaggio alzando gli occhi al cielo e mi incammino verso le scale accorgendomi dei miei genitori abbracciati sul divano con il televisore ancora acceso. Silenziosamente la spengo e stendo una coperta su i loro corpi per poi dirigermi verso la mia camera con mani tremanti, infondo non sono stata da poco baciata dall'uomo che mi sta facendo letteralmente perdere la ragione...per poi essere baciata da un altro uomo con la forza che ha solo provocato in me una sensazione di nausea e disprezzo. In bagno mi strucco e mi sciacquo la faccia, soffermandomi sulle labbra e strofinandole talmente tanto da farle arrossare. Una volta finalmente nel letto sospiro e mi preparo a chiudere gli occhi, quando il telefono inizia a squillare e lo schermo acceso illumina il soffitto. Con mani tremanti lo afferro e come immaginavo noto il nome di Ian...esito, ma prima dell'ultimo squillo rispondo «cosa vuoi?» domando, forse fin troppo brusca «non mi hai risposto» sussurra lui per nulla colpita dal mio tono «da quando ho l'obbligo di rispondere ai tuoi messaggi? Mi sono persa qualche passaggio?» borbotto infastidita, rendendomi solo ora conto di quanto mi batte il cuore a sentire la sua voce, o solamente il suo respiro «Meggy...» mormora ammonendomi e io alzo gli occhi al cielo «rispondimi» e ora la sua sembra quasi una supplica «non l'ho baciato...» sussurro mentendogli, se davvero gli dicessi la verità credo che andrebbe ad ucciderlo «sicura?» sorrido e mi mordo il labbro «sicura» e subito lo sento sospirare sollevato «io Meg...» si ferma come in cerca di parole che non sa formulare e all'improvviso l'atmosfera si calma «cosa?» chiedo cercando di accontentare la mia curiosità «voglio stare con te...voglio passere le giornate assieme...le notti...sarò pazzo, ma non riesco a toglierti dalla testa» le sue parole per un attimo mi spiazzano e l'idea di un futuro insieme per qualche secondo mi sembra quasi realistico, ma quella scena subito sfuma via con la comparsa di Cristal e Berry, e mi rendo conto ancora una volta di quanto non sia giusta questa strana storia, che deve finire «Ian...quello che vuoi non potrà mai accadere» gli rispondo secca e fredda «è per Cristal? Te l'ho già detto io e lei siamo una storia finita...ma io voglio sapere, tu cosa vuoi Meggy?» sospiro e mi passo una mano fra i capelli «qui non importa cosa voglio io, o cosa vuoi te...una nostra storia sarebbe impossibile, sia per Cristal, per Berry, per l'età che ci separa, per l'amicizia tra te e mio padre...e la lista potrebbe continuare, un noi insieme non esiste Ian...l'unica cosa che possiamo fare è dimenticarci tutto e guardare avanti, infondo non è successo niente...» so che se ora ce lo avessi davanti, cederei sicuramente al suo sguardo triste e la cosa si replicherebbe ancora e ancora...e questo non me lo posso permettere «Meggy no...» chiede in una supplica «chiudiamola qui ora che siamo ancora in tempo e torniamo a come eravamo prima...ma Ian, se non sei felice con la tua vita allora aggiustala, e ti renderai conto che io ero solo un pretesto per evadere dalla tua realtà...e io non sono un pretesto, ne tanto meno un'amante, credo di meritarmi di più» deglutisco e stringo i denti mentre una grande voglia di piangere si impossessa di me «per un po' prenderò una camera nel dormitorio dell'università almeno non ci vedremo, spero che tu possa essere felice...addio Ian» faccio in tempo a sentire un suo «aspetta...» che chiudo la chiamata e spengo il telefono, mentre da sola nella mia camera inizio a piangere. E perchè sto piangendo visto che ho chiuso io questa malsana storia non ancora iniziata? Non lo so nemmeno io e forse è meglio che non cerco una risposta.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top