Capitolo 11 Agguato
Devo stare calma, questa serata passerà e Ian non saprà nulla, perciò ora devo calmarmi e smettere di sentire le sue parole nella testa «stai uscendo?» chiede mia madre vedendomi immobile davanti alla porta incapace di fare un solo passo «ho un appuntamento» sussurro torcendomi le mani nervosa «con Marcus?» annuisco e la sento sorridere mentre mi circonda con le sue braccia «sei pensierosa» osserva e io faccio spallucce «ricordati il coprifuoco» urla mio padre nell'altra stanza. Alzo gli occhi al cielo e subito sento il mio cellulare vibrare nelle mie mani «è arrivato ci vediamo fra qualche ora» dico dandogli un bacio e uscendo dalla porta prima di sentire qualche suo avvertimento. L'aria fredda della sera mi solletica il viso mentre vedo un'auto rossa all'inizio del vialetto, ed esitante la raggiungo «ciao Meghan» dice per poi baciarmi le guance «grazie per non aver cambiato idea ci tenevo a questa serata» sussurra e io in tutto questo riesco solo ad annuire, incapace di dire altro «prego accomodati» mormora vicino al mio orecchio aprendomi la portiera «grazie» rispondo per poi sedermi.
L'insegna luminosa del gran ristorante ci illumina il viso prima di entrare nella sala gremita di gente, tanti tavoli con sopra una tovaglia a scacchi bianchi e rossi e le pareti di un giallo ocre «avete prenotato?» chiede una ragazza con un grembiule nero venendoci incontro «si a nome Reinald» sussurra lui per poi incrociare il suo sguardo con il mio, non posso negare che è bello, non quanto Ian...oddio devo smettere di pensare a quell'uomo. Mentre la cameriera ci accompagna al tavolo, la sua mano si appoggia sulla mia schiena e come scottata subito mi allontano cercando di non fargli notare il mio fastidio. Ci fa sedere in un tavolo con dei divanetti e sorprendendomi invece che davanti a me si siede proprio affianco a me sfiorando la mia gamba con la sua «allora mi hai detto che stai andando all'università» dice cercando di iniziare un discorso, quando delle ombre ci oscurano i visi «ragazzi, che bello vedervi» no, non può essere la sua voce...non è possibile. Ma quando alzo lo sguardo e incontro i suoi occhi mi rendo conto che lui è davvero davanti a me con accanto sua moglie.
Ian P.O.V
Aveva scelto lui! Era andata a cena con Marcus! Anche dopo avermelo promesso e guardato negli occhi, ma mia cara io non mi arrendo. La voglio, lei è testarda, lunatica ma bellissima e la voglio solo per me. Lei vuole te? Stringo i denti, forse ho esagerato con lei ma... si ho esagerato, l'ho messa alle strette e...lei è scappata da un altro uomo. Cristal viene verso di me sorridente, quanto è finta «che bello che vuoi uscire stasera...come mai?» fa per baciarmi quando indietreggio e la ignoro. La odio, pensa che non sappia nulla delle sue scappatelle, del fatto che ho assunto un investigatore solo per vederla andare con uomini diversi in dei motel. L'unica cosa che ancora mi trattiene in questa casa è Berry, è così fuori di testa che non so cosa potrebbe fare pur di averlo, ed è troppo piccolo per affrontare un divorzio. La ignoro e osservo mio figlio sul divano a guardare la televisione, volevo fidarmi di Meg ma una voce nella testa sapeva che l'avrebbe fatto, perciò avevo chiamato Tobias il fratello minore di Marcus che mi aveva detto tutto, il locale e la persona che lo avrebbe accompagnato. Dovevo vederla, dovevo vedere il suo sguardo e quale modo migliore del sorprenderla?
Metto la giacca e mentre chiudo l'ultimo bottone Cristal mi afferra la cravatta e la sistema «non mi hai risposto tesoro» gli tolgo la stoffa dalle mani e indietreggio cercando di controllare il mio sguardo di odio. Molto tempo fa lei per me era il mio amore, la mia donna e io l'amavo veramente, era bellissima e mi aveva dato un figlio, ma poi mi ero accorto delle piccolezze che mi avevano fatto dubitare, il rossetto sbavato, il tornare a casa tardi, il suo collo che profumava di una colonia non mia, tante cose che hanno acceso il dubbio in me che poi è diventato reale. E ora non riesco nemmeno a guardarla senza che mi venga la nausea ne a dormirci insieme, ormai è quasi un anno che dormo nella stanza degli ospiti per stargli il più lontano possibile, e mentre tutto questo accadeva Meghan c'era, era lì per me. Bacio la testa di Berry «fai il bravo con Timmy okay?» annuisce e mi bacia dolcemente la guancia. Raggiungo l'auto e Cristal mi segue ma mentre sto per allacciarmi la cintura mi ferma «quando mi hai detto che andavamo a cena, ho pensato che finalmente volevi ricominciare con me...» sussurra e io la guardo «cosa vuoi dire?» sussurro svincolandomi dalla sua presa «ormai non mi parli neanche più, non facciamo sesso da mesi... dimmi perchè» faccio un sospiro profondo e accendo l'auto «non so di cosa parli» sussurro per poi ignorarla e guidando verso il ristorante.
Mentre la cameriera ci accompagnava al tavolo il mio sguardo passa per la sala ed eccola, i suoi capelli biondi e mossi risplendono sotto la luce artificiale, il suo viso dolce ma teso e la sua bocca accenna un sorriso. Cristal segue il mio sguardo e quando li vede spalanca la bocca e prendendomi per il braccio mi porta verso il loro tavolo «ragazzi che bello vedervi» mormoro e quando noto il suo viso terrorizzato dalla mia voce mi rendo conto di aver fatto bene a venire.
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