Capitolo 14

Margaret

Guardo il mare dalla vetrata, nell'attico di Luca ed Elli, sorseggio una tazza di caffè americano, un'abitudine di Fabrizio che ormai mi ha contagiata, pensare a lui mi fa sorridere, sono grata che faccia parte della mia vita, vorrei che fosse qui, per aiutarmi ad affrontare tutti questi ricordi che non smettono di invadermi la mente, il suo sorriso pulito sarebbe come un unguento sulle mie ferite.

Fabrizio lavora con me nell'agenzia di mio padre, lavorava già lì quando sono arrivata, mi ha fatta ridere subito, e in un modo non sono mai riuscita a spiegarmi è riuscito ad abbattere le mie barriere poco a poco. Forse ha ragione lui quando dice che semplicemente siamo due boe alla deriva che si fanno compagnia in alto mare aspettando di tornare piano a riva.
Il suono dell'Iphone mi riscuote dai pensieri e la faccia buffa di Fabri illumina il display.
" Fabri non ci crederai ma ti stavo pensando!"
" Ecco perché mi fischiavano le orecchie tesoro!- sorride e poi sento il suo tono farsi serio-  piccola c'è un favore che devi farmi , tuo padre sta dando di matto, c'è un problema con la proprietà in via Paolo Frisi, hai presente? So che sei andata via convinta che l'accordo fosse fatto ma adesso il venditore e l'acquirente si sono arenati per una sciocchezza. Non ti avrei chiamato ma sei l'unica che può risolvere la situazione. Ti prego aiutami o dovrò immolarmi all'altare del diavolo Doris." Sorridiamo entrambi, ma so che quel soprannome gli calza a pennello.
" Certo! Dammi qualche ora e giuro che risolvo tutto, c'è altro?"
La mia mente è già entrata in modalità lavoro, e in un attimo sono la rapida ed efficiente Margaret Doris...
" Si tesoro...come stai?"
Vorrei stamparmi un sorriso finto e dire benissimo tranquillo , ma con Fabrizio non riesco proprio a mentire, la verità è che non sto bene, ci sono troppe emozioni che si stanno rincorrendo dentro di me, emozioni che mi sono rifiutata di provare per troppo tempo.
Ho una paura folle di uscire schiacciata da tutto questo.
" Fabri ho paura, ho già avuto un attacco di panico e ieri ho singhiozzato come una poppante. Io non riesco a difendermi qui, mi sembra di essere totalmente esposta."
Solo adesso che lo dico ad alta voce me ne rendo conto, da quando sono arrivata tutte le mie difese sono crollate lasciandomi nuda ed esposta, e la cosa non mi fa paura, mi fa letteralmente morire di terrore.
" Lo so tesoro credimi lo so, ma ho paura che tu debba passare attraverso questo dolore per stare meglio..."
Rimango in silenzio, e per alcuni minuti l'unico rumore che sento è quello del mio respiro...ma è così con Fabri, è anche attraverso i silenzi che ci parliamo.
" Con Luca com' è andata? Vi siete parlati?"
Parlati? Ieri ho praticamente passato più tempo tra le sue braccia che fuori!!!
" Ha sempre il potere di farmi dubitare di qualsiasi cosa, come se tutte le decisioni che ho preso nella mia vita fossero sbagliate solo perché non gliele ho sottoposte, mi guarda e ...non lo so Fabri... mi sento ancora una diciottenne innamorata..."
Oh cazzo! L' ho detto davvero???
" Lo sai che potrei prenderti in giro per mesi per quello che le mie orecchie hanno appena sentito ma...la verità tesoro è che credo che tu sia proprio una diciottenne innamorata..." -sto  per ribattere ma non me ne da il tempo-  " fammi finire Meg, quello che voglio dire è che credo che oltre l'affetto che provi per me il tuo bagaglio sentimentale si sia fermato proprio a quando avevi diciotto anni. Non c'è nessuna emozione che ti sei permessa di provare dopo, figurarsi se parliamo di sentimenti..."

Vorrei dire qualcosa, dirgli che si sbaglia, ma come faccio quando mi ha appena descritta meglio di come potrei fare io stessa?
Ho amato dopo Luca?
Ho amato prima di Luca?
In fondo la risposta a queste domande è identica...

Prendo fiato per dire qualcosa, qualsiasi cosa lo distragga da quello che potrebbe dire adesso, ma sento un suono familiare e vedo le porte dell'ascensore aprirsi...
Luca viene verso di me e mi fissa, indossa un paio di jeans e una camicia di lino, le dita mi prudono per la voglia di passare le mani tra quei capelli spettinati , è sempre stato così bello da togliere il fiato?
Forse ha ragione Fabrizio, semplicemente non ho idea di cosa voglia dire amare un uomo che non sia Luca.
" Adesso devo andare, ci sentiamo più tardi ok?"
"Meg, tuo padre vuole anche che ti ricordi il motivo per cui sei andata lì, e credimi mi faccio schifo per queste parole, ci sentiamo appena hai risolto, a dopo."

Bypasso totalmente l'ultima frase, la cancello. Non voglio pensare al motivo per cui sono lì.

" Non sei scesa a colazione e ho pensato di venire su"
Dopo le nostre confessioni di ieri, io e Luca siamo tornati in hotel a cenare, abbiamo evitato accuratamente di parlare di quello che era successo alla spiaggia, di come fossimo miracolosamente riusciti ad esporci l'uno all'altra.
" Ho del lavoro da fare stamattina, ho preso un caffè qui..."
" Ma certo, usa pure il mio ufficio, io lavoro giù quindi nessuno verrà a disturbarti."

Cerco di scacciare la sensazione che fosse venuto qui per dirmi qualcosa che non ha detto e mi butto a capofitto sul lavoro, chiamo l'acquirente ed il venditore, ascolto le loro richieste e le loro rimostranze, medio, rifletto , trovo un punto d'accordo, li richiamo e concludo. Poi mentre mando una mail a Fabrizio per avvertirlo, il telefono sulla scrivania di Luca inizia a squillare, rispondo istintivamente.
" Meg! Scusa se ti chiamo nel mio ufficio ma mi sono appena reso conto che non ho il tuo numero di telefono! Ti va di pranzare con me?"
Ma come ho fatto a non rendermi conto che è già ora di pranzo?

Sto per scendere quando vedo che sulla scrivania ci sono dei biglietti da visita di Luca...prendo il mio telefono e gli digito un messaggio:
- Un uomo in camicia bianca di lino mi ha appena chiesto il numero di telefono, pensi che dovrei darglielo?-
- Sei matta? Assolutamente no! Mai fidarsi degli uomini che indossano il lino, nel 99% dei casi vogliono solo portarti a letto!-
- Era esattamente quello che pensavo! Meno male che ho te che fai parte del restante 1%-
-MARGARET DORIS SCENDI SUBITO A PRANZO!!!!-

Dopo qualche ora siamo al molo, sembra che questo posto ci attiri come una calamita, il sole sta iniziando ad abbassarsi verso il mare, guardiamo l'orizzonte in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri, so che c'è qualcosa che Luca vuole dirmi, lo sento da stamattina.
" Luca devo chiederti una cosa."
Non sono certa di quello che sto per dire, non sono certa di riuscire ad affrontarlo, ma ha ragione Fabri, devo passare dall'inferno per riuscire a riemergerne.
" Vorrei andare dai tuoi genitori domani."
" Meg ne sei sicura?" si gira verso di me e mi fissa per cercare la risposta vera alla domanda che mi ha appena fatto.
No!
" Si! - dico invece- Ma vorrei che venisse anche Elli."
" Allora le dico di accompagnarti dopo pranzo."

È rammarico quello che vedo nei suoi occhi?
Forse non vuole che veda i suoi...
" Tu non vieni?"
Ed io come  faccio ad affrontare tutto questo senza di te?
" Certo! Avevo capito volessi solo Elli ma se hai bisogno di me ci sarò di certo...Meg per quanto riguarda quello che è successo ieri sera...- eccoci...lo sapevo che ci rimuginava da stamattina!-
non voglio che perdiamo quello che abbiamo ritrovato ieri in questa spiaggia, sei qui dopo dieci anni e forse avrei solo dovuto portarti a bere e farti ridere, invece ti ho vomitato addosso il mio dolore e ti ho procurato un attacco di panico dopo neanche mezz'ora che stavamo sotto lo stesso tetto, mi sento uno stupido, non riesco a controllarmi vicino a te, un secondo prima vorrei solo stringerti e quello dopo vorrei urlarti quanto sono stato male...mi dispiace Meg...vorrei essere migliore...vorrei essere più forte..."
Non mi guarda ma io ho bisogno dei suoi occhi nocciola dentro ai miei, gli prendo il mento e lo obbligo a girarsi verso di me imitando quel gesto che lui fa sempre, non riesco a dirlo ma
voglio che lo veda...
Ho bisogno di te Luca, per superare tutto questo schifo, la mia anima malata, il mio cuore spezzato, non posso farlo senza di te.

Poi mi siedo su di lui e appoggio la testa sulla sua spalla, gli cingo le braccia e respiro nel suo collo, mi stringe come se temesse di vedermi volare via da un momento all'altro, non riesco a dirglielo ma voglio che lo senta...
Non ho mai amato nessun altro oltre te...

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